ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

L’occupazione cala dopo la svolta positiva del mese scorso

01/04/15

Se qualche tempo fa abbiamo parlato dei primi risultati ottenuti dal governo Renzi in fatto di occupazione, e, soprattutto, di ciò che a prima vista sembrava aver garantito il Jobs Act, oggi vogliamo di nuovo parlare del Jobs Act, ma in termini un po’ meno positivi.

E’ infatti uscito, puntuale come sempre, il risultato del sondaggio Istat riguardante l’occupazione nel mese di febbraio. Secondo l’Istituto di ricerca, infatti, durante il secondo mese dell’anno la disoccupazione ha nuovamente raggiunto il 12.7%, distruggendo quindi quella parvenza di ottimismo che era nata dallo stesso dato riguardante il mese precedente (a gennaio la disoccupazione era infatti pari al 12.6%, ed era quindi risultata lievemente in calo).

Rispetto al mese precedente, gli occupati sono quindi diminuiti di 44000 unità. Certo, rispetto all’anno precedente il numero di occupati è comunque cresciuto di un totale di 93000 unità.

Qualche dato in più sull’occupazione

Senza alcun dubbio, la categoria che più ha sofferto del calo di disoccupazione è quella femminile: rispetto a gennaio scorso, infatti, ben 42000 donne hanno perso il posto. Seconda classificata tra le categorie più svantaggiate è quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni: sono infatti 34000 quelli che sono stati licenziati. Contraltare positivo si ha per la categoria degli uomini adulti: rispetto all’anno precedente, sono 95000 in più i nuovi impiegati di questo tipo.

Nonostante questi peggioramenti piuttosto evidenti, tuttavia, le autorità non si mostrano negative: al contrario, poiché fanno il confronto con i dati dell’anno precedente si ritengono soddisfatti. Non ha senso, hanno annunciato i portavoce, esaminare dati di così breve periodo, poiché tipicamente instabili e non decisivi per un’analisi.

Quello che è certo, però, è che l’andamento dell’occupazione del Bel Paese è con tutta possibilità il più disastroso di tutto il Vecchio Continente. La percentuale della disoccupazione nell’aera Euro di febbraio 2015, infatti, è dell’11.3%, in calo dello 0.5% rispetto all’anno precedente.

Al contrario, in Italia si è registrato un aumento della disoccupazione dello 0.2% circa.

Negli ultimi cinque anni, per di più, la disoccupazione nell’eurozona è cresciuta di “solo” 1.3 punti. Al contrario, in Italia il differenziale è stato pari a 4.2 punti. Ancora peggiore è la situazione che riguarda la disoccupazione giovanile: in Italia la sua percentuale è 42.6%, mentre nell’Unione Europea è solo del 22.9%.

Il nostro risultato in questo ambito è il secondo in termini negativi, superato solo dalla Spagna, che ha una disoccupazione giovanile pari al 50.7%. Per completezza è però necessario dire che non è stato diffuso lo stesso dato riguardo la situazione Greca.

Le reazioni dei sindacati

I sindacati, ricevuta le notizie che abbiamo riportato, si sono definiti molto preoccupati, ed hanno esortato il Governo a cambiare strategia. Susanna Camusso ritiene i dati Istat la dimostrazione della criticità della situazione economica e occupazionale del paese.

Annamaria Furlan rincara la dose, spiegando che senza un patto comune tra tutte le forze a direzione del paese (sindacati inclusi) non sarà possibile rilanciare la situazione nazionale.

E tu, cosa pensi della situazione attuale dell’occupazione? Ritieni corrette le affermazioni dei sindacati?



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