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La Civiltà Aliena degli Anubis, gli Extraterrestri dalla forma di Cane Umanoide

11/06/14

Il termine Cinocefalo (dal greco antico che significa testa di cane) designa un essere mitico dal corpo d'uomo e dalla testa di canide, di dimensioni variabili da umane a gigantesche. I Cinocefali, assieme agli Sciapodi, i Blemmi, i Ciclopi, gli Ippopodi e altre creature consimili, vengono più in generale categorizzati come popoli mostruosi, anche se ai Cinocefali vengono attribuite, nella maggioranza dei casi, caratteristiche negative quali l'irrazionalità, l'aggressività e la dissolutezza dei costumi...

Il Mito dei mostruosi Uomini-Cane
Il mito del popolo degli uomini-cane è presente in tutte le culture indoeuropee di età classica, dall'Africa settentrionale alla Grecia, dalla Persia all'India, nei quali vengono sempre indicati con nomi concernenti l'attributo canino, mentre popolazioni di uomini-cane vengono descritte da vari autori latini e greci con nomi diversi e collocate nei luoghi più remoti. Descritti come creature mostruose realmente esistenti, talvolta mutuando, però, racconti o miti di altri paesi, come probabilmente viene fatto da Ctesia (IV secolo a.C.) descrivendo, nella sua storia dell'India, i Calystrien, dove le sue creature coincidono con gli Swamukha indiani (letteralmente faccia di cane) citati nei Purana. La fonte greca più antica (VII/VIII secolo a.C.) è in Esiodo, che distingue fra Hemikynes (in greco antico mezzi cane) descritti come umanoidi dal corpo di cane e kynokephaloi, dalla testa di cane e corpo umano, ma li colloca, entrambi, sulle coste del Mar Nero, trattandoli come un'unica popolazione. Per Strabone e Plinio il Vecchio si chiamavano invece Cynamolgi e abitavano in Etiopia, mentre Tertulliano descriveva i Cynopennae e li collocava nella Persia. I Cinocefali vennero, successivamente, catalogati in trattati quali il “Liber monstrorum de diversis generibus” (VIII secolo), assieme a molteplici creature mostruose, abitanti nelle terre orientali lontane e sconosciute ritenute contigue al Giardino dell'Eden.

Protettore dell'Altro Mondo
Nella religione egizia, Anubi era la divinità che proteggeva le necropoli ed il mondo dei morti, per il quale veniva anche chiamato "Il Signore degli Occidentali". Prima divinità dell'Oltretomba, come recitano i "Testi delle Piramidi", venne successivamente sostituito da Osiride già verso la V dinastia, ma restò comunque il dio protettore del XVII nomos dell'Alto Egitto il cui capoluogo, Khasa, venne chiamato in epoca ellenistica Cinopoli, ossia "Città dei Canidi" per il culto che vi veniva celebrato. Aveva numerosi titoli che coglievano i vari aspetti della complessa natura del dio, tra i quali: "Colui che presiede l'imbalsamazione", "Colui che è sulla montagna" intendendo la montagna ove erano scavati gli ipogei, "Colui della necropoli", "Colui che è nelle bende" intendendo le bende funerarie ma dall'oscuro significato. Nel primitivo culto zoolatrico, Anubi era raffigurato come un cane dal pelo rossiccio, con grandi orecchie e lunga coda, ma a partire dal Nuovo Regno venne rappresentato con il corpo di uomo e testa di cane, chiamata poi genericamente testa di sciacallo, per identificare così l'animale che si nutre di carogne e quindi strettamente connesso alla morte. La testa era raffigurata nera perché questo colore indicava la putrefazione dei corpi, il bitume impiegato nella mummificazione ma anche il fertile limo, simbolo di rinascita, quindi, la comune immagine di questo dio, altro non era che un geroglifico indicante la natura e le caratteristiche della divinità. Le divinità ibride con testa di canide erano diverse e ne citiamo tre: Anubi, Upuat e Khentamentyu. Anubi veniva definito nei "Testi delle Piramidi" come quarto figlio di Ra generato con la dea Hesat, dalla testa di vacca. Le varie teologie, in realtà molto confuse, lo indicavano anche come figlio frutto di un rapporto tra Osiride e Nefti oppure della coppia Nefti-Seth ed era anche indicato come fratello di Osiride mentre, inizialmente, negli antichi testi non venivano citati né genitori né coniuge. La dea Qeb-hwt, anche conosciuta come Kebechet ossia "Colei che versa l'acqua fresca" che ristorava i defunti, era considerata la figlia di Anubi e qualche volta la sorella. La sua paredra era la dea Inpwt avente anche lei per simbolo il canide ed un centro di culto sempre nel XVII distretto dell'Alto Egitto. Protettore della sacra terra della necropoli, aveva il compito di accompagnare il Ba del defunto davanti al tribunale supremo degli Dei, così come narrato nel "Libro dei morti", illuminando il cammino con la Luna tenuta nel palmo della mano. In questo caso diveniva la forma sincretica del dio Upuat che significa "Colui che apre la strada" ed era anche assimilato all'altra divinità canide, Khentamentyu, ossia "Colui che è a capo della necropoli". Ebbe anche un ruolo importante nel mito di Osiride del quale imbalsamò le spoglie su ordine di Ra, facendone così la prima mummia e divenendo il dio protettore dell'imbalsamazione. Gli stessi imbalsamatori erano suoi sacerdoti e quello che presiedeva ai riti funebri indossava la maschera nera con le sembianze del dio, assumendo egli stesso la personificazione della divinità. Partecipava inoltre alla psicostasia ove conduceva il defunto nella "Sala delle due verità" e ne pesava il cuore assieme al dio Thot che, come scriba, ne registrava la pesatura.

Procione nella Costellazione del Cane Minore
Il Cane Minore (in latino Canis Minor) è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo ed è anche una delle 88 costellazioni moderne, e rappresenta uno dei cani che seguono Orione, il cacciatore. Il Cane Minore è una piccola costellazione dell'emisfero boreale che consiste principalmente di due stelle, Procione (α Canis Minoris) e Gomeisa (β Canis Minoris). Procione (α Canis Minoris) è una stella bianco-azzurra di sequenza principale di magnitudine 0,38 e trovandosi alla distanza di soli 11,4 anni luce è la tredicesima stella più vicina al Sole. Gomeisa (β Canis Minoris) è una nana bianco-azzurra di magnitudine 2,89 ed è distante 170 anni luce, mentre γ Canis Minoris è una gigante arancione di magnitudine 4,33 distante 398 anni luce. Costituisce il vertice nordorientale dell'asterismo del Triangolo Invernale, ciò rende la costellazione, nonostante le sue piccole dimensioni, immediatamente individuabile anche dalle aree urbane più popolate. Procione, in realtà, è una stella doppia, la componente principale (Procione A o α Canis Minoris A) è una nana sub-gigante giallo-bianca con un massa 1,4 volte quella del sole e 7,5 più volte luminosa, la componente secondaria (Procione B o α Canis Minoris B) è una nana bianca. Procione B orbita ad una distanza media dalla principale di circa 14,9 UA (2,229 miliardi di km), poco meno di quella che separa Urano dal Sole, sebbene l'eccentricità dell'orbita la porti da una distanza minima di 9 a una massima di 21 UA. L'età della stella era stimata sui 3 miliardi di anni, ma nuove stime hanno ridotto questo valore a 1,7 ± 0,3 miliardi di anni, ritenendo che la stella nei prossimi 10-100 milioni di anni ultimerà la sua espansione, sino a diventare una gigante rossa di dimensioni da 80 a 150 volte quelle attuali. Le due "Stelle del Cane" sono menzionate nella letteratura sin dall'antichità ed erano venerate sia dai Babilonesi che dagli antichi Egizi.

Un Pianeta Oscuro scavato nella Roccia
Dalle ultime e più recenti ricostruzioni, sembra che tra Procione A e B siano collocati ben 13 pianeti rocciosi. Solamente il secondo e il terzo pianeta hanno condizioni favorevoli ad ospitare la vita, ed è nel secondo che abita la razza Canide o degli Anubis. Il pianeta ha una grandezza poco più ampia della nostra Terra, ma a confronto risulta essere completamente diverso, in quanto al primo impatto appare come un mondo oscuro, con ampie zone della superficie annerite, completamente rivestito di una intricata rete di catene montuose. E’ del tutto roccioso, con poche zone pianeggianti e fertili, inoltre sono presenti anche dei “piccoli oceani” sparsi qua e là su tutto il globo, non rivestendo comunque una qualche importanza fondamentale. L’aspetto più particolare di questo mondo risiede nell’atmosfera, pressoché intrisa di nubi e/o nebbia in modo perenne, questo dovuto al massiccio irradiamento solare che rende il pianeta caldo e umido. Anticamente il pianeta doveva essere molto più simile alla Terra, ma una qualche catastrofe, probabilmente dovuta all’impatto di un planetoide, ne ha bruciato l’intera superficie, sterminando buona parte di tutte le creature in esse presenti. La conseguente vivacità geologica ha scatenato successivi terremoti ed eruzioni vulcaniche che, nel corso dei millenni, hanno modificato per sempre l’aspetto di questo pianeta, nell’opaco e nero di cui abbiamo ad oggi testimonianza. Certamente un luogo non adatto alla vita dell’Uomo, ma a quanto pare mondo ideale per questa razza aliena. Gli Anubis vivono all’interno di alte montagne, in immense costruzioni completamente scavate all’interno della roccia, luoghi che presentano tutti i canoni comuni di una normale convivenza tra i propri simili. Centri di potere, uffici, negozi, luoghi di incontro, case, si trovano tutte internamente a queste caverne, attraverso un intricato reticolo ben costruito e funzionale. L’interno delle montagne, oltre a rendere più accettabile il clima, quindi più temperato, ha anche la particolarità di rendere sicuro da attacchi esterni e di qualsiasi natura, tutto il loro apparato. Il pianeta è privo di qualsiasi altra forma di vita animale o vegetale, a parte qualche mostro carnivoro che vive negli oceani o pozze d’acqua sparse nelle risacche, e tutte le materie prime (se si escludono sostanze presenti all’interno del pianeta, come gas o combustibili fossili, etc.), provengono dalle due lune che orbitano attorno o dal terzo pianeta. Le due lune sono tra i satelliti più affascinanti conosciuti, il primo, grande più o meno quanto la nostra Luna, è completamente ricoperto di acqua. A causa della sua particolare orbita e della composizione atmosferica, durante il suo lento movimento attorno al pianeta, e la sua posizione rispetto a Procione A, presenta metà della superficie acquatica rivolta verso il pianeta ricoperta di ghiaccio, mentre l’altra metà rivolta verso la stella è allo stato liquido. Questa continua fusione e congelamento delle acque, produce una forte attività atmosferica con la formazione di gigantesche cellule temporalesche che riversano continuamente pioggia o neve su tutta la Luna. La seconda luna, metà della prima, è un piccolo mondo roccioso privo di atmosfera ma ricchissimo di metalli, gas naturali, etc. Nel terzo pianeta, molto più temperato e simile al nostro, sono presenti forme di vita vegetali e animali in grande quantità e varietà. Questo mondo è sottoposto ad una forte pressione e sfruttamento da parte degli Anubis, utilizzato come una sorta di immenso e totale “mondo da allevamento”, nel quale ogni materia prima, forma animale o vegetale, esiste in funzione alla sussistenza e alla sopravvivenza della specie.

Un Alieno di nome Anubi
La razza aliena degli Anubis, rispetto a tante altre che già conosciamo, è tra le poche che presenta un aspetto simile a quello conosciuto nelle nostre antiche culture terrestri. Vedere una rappresentazione del dio Anubi degli antichi Egizi è come vedere in fotografia un esemplare di questa razza aliena, per quanto siano pressoché somiglianti. Fisicamente presentano un altezza variabile dai 3 ai 6 metri, più alti sono i maschi, più basse le femmine, ed in entrambi i sessi, quindi tutti gli appartenenti alla specie, hanno il colore della pelle di un nero ebano, più lucido nei maschi e leggermente più opaco e rossiccio nelle femmine. La corporatura è del tutto umana, possente e forte, le uniche differenze che esistono con noi terrestri si riscontrano nelle mani e i piedi, a forma più di zampa che di arto umano, anche se in grado di poter tenere oggetti di qualsiasi fattura. Altra differenza è la testa dalla forma canina, simile a quella di un lupo nei maschi, con il muso allungato in avanti e le orecchie lunghe, mentre al contrario più tondeggiante nelle femmine. Entrambi i sessi presentano una capigliatura somigliante a capelli intrecciati finemente, che diventa quasi rasta nei maschi, di lunghezza variabile, ma che non oltrepassa le spalle (questa unione di faccia canide con capelli, conferisce un aspetto a caschetto o di copricapo). Sono simili gli uni con gli altri, ci sono leggerissime differenze tra singoli individui, inoltre il loro abbigliamento non lascia spazio ad ulteriori identificazioni. Quasi del tutto nudi, portano soltanto un gonnellino alla vita, di vario colore a seconda della funzione, mentre ai piedi indossano dei calzari o sandali. Raramente vestono con delle tuniche, soprattutto quando si svolgono funzioni pubbliche di una certa importanza, al contrario, portano svariati gioielli e bracciali, gli unici che permettono di far riconoscere il livello di appartenenza nella società. Più ornamenti sono presenti sul corpo, più elevato è il potere, anche carismatico dell’individuo sugli altri della stessa specie. La loro società è gestita in modo “democratico” da un “Consiglio degli Anziani”, retaggio di una antica tradizione e di quando il popolo dei canidi viveva in un diverso mondo, allo stato brado e dove al posto delle città si trovavano tribù erranti guidate dagli anziani (una società simile a quella degli indiani d’america). Nel consiglio si accede dopo aver raggiunto l’età della massima maturità, ed aver conseguito durante la lunga vita (attualmente 1.600 / 1.900 anni) innumerevoli riconoscimenti. Dotati di grande forza fisica, possiedono anche una straordinaria capacità psichica, con la quale riescono a comunicare tra di loro telepaticamente e a riconoscersi. Nei più anziani sono presenti anche casi di telecinesi, amplificata con l’utilizzo di una appropriata tecnologia.

Interferenze con l'Uomo
Se i Felini Sek sono coloro che hanno suddiviso i centri di poteri, per meglio monitorare e controllare le altre razze aliene e mandare avanti il progetto delle Abductions, gli Anubis sono il braccio armato che detta legge nella Galassia (o buona parte di essa), decretando persino la distruzione delle civiltà nemiche. E’ in questa potente razza aliena che la “Gerarchia Aliena Superiore” ha trovato la propria arma per mettere a tacere ogni voce fuori dal coro, soggiogando con la potenza distruttiva in loro possesso, ogni ribellione. Dotati di avveniristiche astronavi dalle forme più bizzarre (si pensa che possiedano una flotta di migliaia di astronavi, alcune di grandezza simile ad un planetoide), sono equipaggiate con armamenti per noi sconosciuti, ma in grado di distruggere interi pianeti attraverso strumenti che utilizzano frequenze vibrazionali, in grado di cuocere il pianeta dall’interno (lo stesso effetto che viene innescato dai forni a microonde, ovviamente su scala planetaria). Ci sono testimonianze uscite da alcune ricostruzioni di addotti, i quali asseriscono di aver visto in stati di trance interi pianeti distrutti da un calore innaturale e che, oltre a surriscaldare l’atmosfera, provocava anche un incremento esponenziale di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Civiltà dalla natura ambigua, stranamente rispecchia la visione che abbiamo della figura del Cane nella visione delle antiche civiltà della Terra, il quale rappresenta simbolicamente la fedeltà e la vigilanza. Non di rado viene considerato guardiano dell’aldilà oppure viene sacrificato ai defunti per poter servire loro da guida anche nell’altro mondo. I cani sono considerati in grado di “vedere gli spiriti” e quindi di salvaguardare dai pericoli invisibili. In alcune culture primitive, il cane, a causa della sua intelligenza e della facilità d'apprendimento, veniva invece considerato portatore di molti beni per la civiltà umana. Nell’antica Cina il cane è l’undicesimo segno dello zodiaco, ma il suo significato simbolico-mitico ha invece caratteri diversi, perché in primo luogo i cani dovevano scacciare i demoni, ma in alcune regioni venivano ritenuti carne commestibile (quindi portatori di cibo), mentre per la popolazione dello Yao, nella Cina meridionale, diviene progenitore dell’Uomo, attraverso numerose leggende di uomini dalla testa di cane. Nell’antichità si citavano anche l’adulazione e la spudoratezza dei cani, ma si sottolineava il loro attaccamento alla casa e le loro doti di guardiani del gregge, senza dimenticare che nel Medioevo, Cani infernali accompagnavano Satana, il cacciatore di anime.

Tratto da "Le Razze Aliene" di Ambra Guerrucci e Federico Bellini, Risveglio Edizioni

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