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La Cucina nella storia

08/06/13

Non è certo fondamentale conoscerla, ma quando c’è da andare a scegliere la nuova cucina, forse dare un occhiata veloce alla sua storia può aiutarci ad aggiungere quella nota di personalità alle nostre compere, e quindi alla nostra casa.

La cucina è da sempre il regno della produzione del cibo e simbolo della cura della famiglia, centro vitale e metaforico della casa. La cucina quindi è vista da un lato “focolare” domestico, simbolo caldo e accogliente; dall'altro luogo di razionalizzazione della preparazione dei pasti, dotato di un sistema di tecnologie efficienti e moderne.

Non è certo fondamentale conoscerla, ma quando c’è da andare a scegliere la nuova cucina, forse dare un occhiata veloce alla sua storia può aiutarci ad aggiungere quella nota di personalità alle nostre compere, e quindi alla nostra casa.

La cucina e la società si sono evolute parallelamente. Fin da quando l’homo erectus divenne carnivoro, l’uomo si è sempre posto il problema di creare uno spazio adibito alla cottura dei cibi. Nel Neolitico la cucina consisteva in un buco nel pavimento al centro dell’alloggio, in quel periodo nascono i primi utensili da cucina quali sacche in pelle per contenere l’acqua, ciotole fatte di terra e canne per cuocere il pesce.

In epoca romana la cucina era chiamata Culina, ed era piuttosto piccola e angusta, posizionata in zone periferiche della casa e nei suoi pressi si trovava un locale adibito alla conservazione degli alimenti. La cottura dei cibi avveniva a fuoco vivo su un banco in mattoni con una parte cava sottostante in cui conservare la legna, vennero introdotte sulle tavole bottiglie in vetro, brocche in legno e ceramiche decorate.

Nel periodo medievale la cucina diventa uno degli ambienti più importanti della casa in quanto il focolare veniva utilizzato anche per riscaldare le abitazioni. La casa degli artigiani aveva la bottega sulla strada e dietro una stanza sul cortile in cui abitare e mangiare, che serviva anche da cucina. Questa cucina-pranzo aveva il camino addossato alla parete (una novità dell'epoca, con la canna fumaria e il comignolo), dove si cucinava sul fuoco e si teneva il paiolo dell'acqua calda appeso alla catena. La stanza multiuso rimase per più di cinque secoli il cuore della casa per la gente comune.

Nei secoli successi vi rimase prevalentemente un ambiente separato dal resto dell’abitazione a causa dei disagi provocati dal fumo e dai cattivi odori; gli alimenti venivano cotti in grossi camini a volte con l’ausilio di treppiedi.

Dal XIII secolo si introducono stufe e tavoli, e nelle famiglie più ricche forni e fornelli. Dal 1750 appaiono le prime cucine di metallo, nasce lo stile rustico in Europa mentre in America abbiamo lo stile coloniale. Nel secolo successivo appaiono le prime cucine a gas che vanno a sostituire quelle a carbone, anche dopo oltre cinquant’anni erano ancora in commercio cucine miste gas-carbone. Dopo il 1870 furono costruiti nelle grandi città i palazzi di appartamenti per la media borghesia. La cucina divenne una stanza autonoma, separata dal pranzo: aveva il blocco forno e fornelli.

Dagli anni ’50 in poi, la crescita dell’importanza della cucina nelle abitazioni è stata esponenziale. La cucina aveva il tavolo posto al centro dove si mangiava tutti i giorni, che serviva anche come piano di lavoro. Per andare alla credenza, al fornello, o all'acquaio si doveva sempre girare intorno al tavolo. La diffusione del frigorifero ha fatto sì che la cucina inglobasse la funzione di conservazione dei cibi e inoltre l’aumento del mercato immobiliare ha dato maggior spunto alla necessità di incorporare alla cucina altre attività come: consumare i cibi, ricevere gli ospiti, lavorare, studiare e rilassarsi!

Ora che abbiamo scoperto qualcosa in più sulla stanza da cucina, vi ricordiamo che, se siete in procinto si scegliere o rinnovare la vostra, negli showroom Frattali vi aspettano tante idea e uno staff pronto a progettarla proprio per voi.



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