La Difesa dell'Ambiente
La difesa dell'ambiente è un argomento che interessa a tutti. Ultimamente è stato un argomento di interesse primario, però non possiamo dire che ne siano stati ricavati solo benifici dalla manifestazione a difesa dell'ambiente promossa dalla ormai conosciuta Greta.
Ritorno su un argomento che è purtroppo di attualità e di moda.
Purtroppo, perché dovrebbe rappresentare l’impegno quotidiano di ognuno di noi ed invece diventa di moda perché appare nelle cronache di tutti i media, grazie a Greta, ed è possibile che con la stessa velocità scompaia dalle stesse cronache, perché oggi tutto funziona con la velocità dei notiziari, di facebook, twitter ed istagram, dove tutto è istantaneo, dove tutti possono comparire per poi scomparire con la stessa velocità.
Greta può piacere oppure no, non è Lei il centro del problema e della sua soluzione, avrei trovato sinceramente fuori luogo l’attribuzione del premio Nobel a lei, premio che fortunatamente è andato ad una persona certamente più meritevole, anche perché si trattava del Nobel per la pace e non vedo cosa c’entri la pace con la difesa dell’ambiente.
Apprezzo molto il movimento che si è creato e che si muove grazie a Greta, anche se non dimentico che ci sono migliaia di persone che da decenni si battono, magari con meno clamore mediatico e meno fortuna, per la salvaguardia, la protezione ed il recupero dell’ambiente.
Una nota comune a molti, non a tutti, tra coloro che si battono per migliorare le cose, è l’individuare un “nemico comune” contro cui scagliare gli slogan che tanto piacciono alle moltitudini.
Seguire e gridare uno slogan, magari senza conoscere bene tutti gli aspetti di un problema, è una situazione comune ed ammetto di aver partecipato direttamente a molte manifestazioni nelle quali contava più il manifestare del perché.
Ora però vorrei far notare quanto maggiore sarebbe la forza di queste manifestazioni e di queste proteste se oltre a parlare a soggetti palesemente “sordi” come Trump e Bolzonaro, il discorso di Greta si rivolgesse ai milioni di giovani che la ascoltano ed indicasse loro qualche piccolo gesto che possono fare tutti i giorni, magari molte volte al giorno.
Indicare di non usare le bottiglie di plastica ha avuto come primo e forse unico risultato l’esplodere sul mercato delle bottiglie di alluminio e di acciaio, di cui non è data sapere l’origine e la sicurezza, ma di questo non ci si preoccupa, l’importante è aver trasformato in un nuovo business le parole di Greta.
Mi aspetto da un giorno all’altro di vedere comparire la “bottiglie Greta” in allumino, per combattere l’inquinamento, poi della fine che faranno quelle bottiglie ovviamente non interessa a nessuno, dando per scontato che l’alluminio sarà riciclato al 100%.
Greta e tutti coloro che hanno voce pubblica, potrebbero indicare piccoli gesti che tutti possiamo fare: qualche telefonata o qualche messaggino in meno, una bottiglia di plastica in meno, una spesa fatta a piedi o in bici invece che in auto, una borsa portata da casa al posto di quelle dei negozi, chiudere il rubinetto finché ci si lava i denti, un minuto in meno di doccia (non una doccia in meno) e poi migliaia di altri piccoli gesti quotidiani, che moltiplicati per centinaia di milioni di volte, possono da subito cambiare l’andamento dell’inquinamento. Sarà la cultura a cambiare l’ambiente non le leggi.
Naturalmente serviranno anche gli interventi statali e sovranazionali, ma noi siamo in tanti, siamo miliardi e un grammo di anidride carbonica in meno a testa significa miliardi di grammi di anidride carbonica e lo possiamo fare tutti e subito.
Questa campagna avrebbe sicuramente meno impatto mediatico e non meriterebbe neppure la nomination al premio Nobel, ma sarebbe utile già da subito, più di una traversata in barca a vela, barca in carbonio e plastica, che per essere riportata indietro ha richiesto 4 voli transatlantici, perché non è sufficiente andare, poi bisogna anche tornare.
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