TURISMO
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''La Milano Marittima .... che non c'è più'' - Un Amarcord .... di Giorgio Rocchi

07/06/08

Cervia "La Città Giardino" così viene definita la striscia di 8 chilometri di costa della Riviera Adriatica che da alcuni anni è divenuta più famosa di Cortina, San Remo, Riccione, e tante altre cittadine che non sono riuscite a stare al passo con i mutamenti repentini che il nuovo modo di fare turismo ci ha imposto. Cervia M.M. e la Riviera dei Pini, naturalmente, sono riusciti a dare al cliente ciò che il cliente vuole. Rimane l'interrogativo? " era meglio prima o adesso"? Io credo non si possano fare paragoni, però vorrei, con questo mio Amarcord..., farvi sapere com'era e cosa accadeva tanti anni fà a Milano Marittima.

Amarcord……........... la Milano Marittima che non c’è più di Giorgio Rocchi

Amarcord…. Gli anni del dopoguerra che mi vedevano bambino, nato in una famiglia di onesti operai provenienti dalla terra di Romagna.
I primi anni dell’infanzia sono trascorsi velocissimi come per tutti e i ricordi mi portano ad una Milano Marittima, appena nata, immersa nel vasto territorio boschivo di “pini e zapini” con un folto sottobosco fatto di rovi, ginepri profumatissimi e sempreverdi di svariate specie. Abitavo nel centro di Milano Marittima a ridosso della famosa “rotonda 1° Maggio” in una villa a due piani che i miei genitori accudivano per una facoltosa famiglia milanese.
Amarcord ….. il centro di Milano Marittima, contornato dal viale Romagna, un anello stradale all’interno del quale si sviluppava quasi tutta l’attività commerciale dei pochi abitanti della frazione, ( nel periodo invernale), ma che sopportava un carico di vacanzieri del nord Italia nei mesi estivi, da fare invidia alle grandi città di altre regioni. E a Milano Marittima piano piano si diedero appuntamento le migliori famiglie milanesi, bolognesi, modenesi, forlivesi, fino ad arrivare oltre cortina e cominciare a dare “ospitalità”, rigorosamente organizzata, a tedeschi, svizzeri, austriaci, francesi che per molti anni avrebbero speso i loro risparmi nei nostri alberghi, stabilimenti balneari, negozi, boutique.Erano gli anni del boom economico, edilizio, del consumismo sfrenato, che ben presto ci rese famosi in tutta Europa.
Amarcord…… la scuola elementare in via Matteotti fra l’abitato del canalino di Amadori e la rotonda 1° Maggio, in uno stabile di proprietà della famiglia Bagnara che aveva concesso il 2° piano della sua casa per ospitarci e formarci. Di fronte c’era la Pensione “Taverna Verde” della famiglia Cereda e l’Arena Mare, il ritrovo estivo dei bagnanti per vedere bellissimi film all’aria aperta. ( per chi non aveva i soldi, come mè, il film lo vedeva appollaiato sulle mura dell’arena, raggiunta scalando un albero). Negli anni successivi però ci venne data l’opportunità di vedere il film seduti in platea, ma in cambio dovevamo, nell’intervallo, passare fra le file degli ospiti con una cassetta a tracollo, vendendo gelati e caramelle.
Amarcord….le corse in spiaggia, dopo le grandi burrasche, a raccoglire al “purazi”, i “canell”, e i “caparon” in compagnia dei nostri genitori. A quei tempi ce n’erano veramente tanti e per parecchi giorni sulle tavole si mangiavano in tutte le maniere. Amarcord che in casa avevamo la stufa economica a legna e spesso non si aspettava di arrivare all’ora di cena e posizionavamo le vongole più grosse sul piano rovente della stufa, aspettavamo un minuto e quando si schiudevano, ancora umide dei loro umori le succhiavamo a scottadito.
Amarcord…. che la spiaggia era immensa anche perché le uniche cabine (in legno) che si vedevano erano all’altezza dell’Hotel Aurelia e dell’Hotel Mare Pineta, di fronte alla villa della Rosina Casanova che per primi utilizzarono dette cabine per i loro ospiti. Uno dei primi bagnini vero e proprio fu Peppino Giulianini che posizionò 4 cabine sempre in legno, con le tende per ripararsi dal sole ( non esistevano ancora gli ombrelloni) ed iniziò il grande business degli stabilimenti balneari, che avrebbe portato benessere e ricchezza a tante famiglie che ebbero il coraggio di investire in quell’ attività
Amarcord…. Il banco della frutta e verdura di Brighi Viero, dove ora è ubicata la Banca Popolare a ridosso della rotonda 1° maggio, che per due estati (avevo 8 anni) mi prese con sé ad aiutarlo nella consegna della spesa alle famiglie che soggiornavano negli appartamenti, di proprietà, o presi in affitto dagli abitanti di Milano Marittima. Come adesso anche allora moltissime famiglie, nei mesi estivi, si ritiravano in improvvisati appartamentini o garage adibiti ad abitazione secondaria e affittavano l’abitazione principale al miglior offerente.
Amarcord …. le mitiche attività: il “sale tabacchi” dell’amatissimo Sindaco di Cervia Gino Pilandri che per molti anni, assieme al negozio dei “Venturi”; la macelleria di Oliviero (dove lavorava l’amico “Cugat”); i bar delle famiglie “Veronesi” e “Lonzardi; la bottega di alimentari della Dela, dei “Pansecchi”; la cantina di “Tabanelli”; l’elettricista “Orazio”; il barbiere “Ricaia”; il banco della frutta e verdura di Brighi Viero e dei Bagnara, hanno gestito con le loro famiglie le rispettive attività, fornendoci servizi ed amicizia.
Amarcord…. la Stella Maris , coordinata da Padre Geremia che mi ha fatto crescere accanto ai miei amici adolescenti che non scorderò per tutta la vita. “Alberto e Paola Pilandri, Tina e Sergio Cereda, Alberto Foschi, Italo Foschi, Cicetto ed Amedeo Sgarbi, Francesco Bagnara, Andrea Fabbri”, Assieme a loro, dove ora sorge la chiesa Stella Maris, sventrammo la collinetta a ridosso della pineta e con badili e carriole, nei pomeriggi di un intero inverno, costruimmo il nostro primo vero campo sportivo, dove il sabato pomeriggio o la domenica organizzavamo incontri con gli antagonisti di Cervia città o delle altre frazioni. Furono quelli i giorni che iniziai poi, con alcuni coetanei, a giocare nelle giovanili del Cervia Calcio per arrivare al debutto in quarta serie all’età di 16 anni grazie al grande calciatore (ed allenatore in seguito), Eugenio Modanesi. In quell’anno calcistico ‘60/61 debuttarono con me anche Piero Baldisserri e Gualtiero Minotti e se lo facemmo dobbiamo dire grazie, oltre che a “Zorro”(così era conosciuto Modanesi), anche al Grande Presidente Germano Todoli che per il Cervia Calcio e per Cervia ha sempre profuso il massimo degli impegni.
Amarcord…. quando negli inverni molto nevosi, andavano sulle dune della pineta (a monte della Stella Maris), e provvisti di slittini e sci fatti con i più svariati materiali ci lanciavamo fra gli alberi e i cespugli in un’atmosfera irreale, che ci faceva sentire vivi (e questa attività non ci portava a pensieri dannosi e pericolosi con i quali, purtroppo, i giovani d’ oggi devono fare i conti).
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Amarcord …. come fosse ieri, che andavo a “rubare”, con i miei coetanei, le canne d’india per farne canne da pesca, nel cimitero dei tedeschi a Bologna Mare e il guardiano “Fritz” ci prese con le mani nel sacco, rincorrendoci e minacciandoci con frasi alla “Ghestapo.” fin sotto casa.
Amarcord ….. i primi anni dedicati al lavoro di raccattapalle all’Hotel Mare Pineta, con il Maestro di tennis Giovanni Scaunich e il suo fidato palleggiatore Roberto Castellani.(in estate, molti bambini facevano questa esperienza per non pesare sull’organizzazione familiare). Al Mare Pineta ebbi anche la grande opportunità di conoscere il più carismatico degli albergatori dei nostri tempi il Commendator Sovera, che dopo due anni di anticamera nei tennis mi vestì da bertuccia e mi fece lavorare in portineria al Mare Pineta a fianco del mitico sig. Merigi il Portiere per antonomasia.
Iniziò così per mè la lunga carriera negli alberghi di Milano Marittima, in Italia, poi all’estero ed infine alla Direzione del Grand Hotel Cervia
Dopo l’esperienza al Dom Hotel di Colonia ( un 5 stelle lusso) rientrai in Italia per sposarmi e per attuare la prima fase del mio progetto ed essere , a 22 anni, il più giovane 1° maitre d’hotel in albergo 4 stelle nella mia città natale. A 24 anni fui anche giovane padre ed ebbi il primo di due meravigliosi figli Carlo nel 1968 ( che diventerà poi ingegnere minerario) e Pierpaolo nel 1975 ( che diventerà un ottimo imprenditore informatico).
Amarcord …..che dopo aver lavorato nei migliori 3 stelle di M.M. approdai all’Hotel Imperiale, diretto allora dal giovane Michele Roselli e sig.ra Maria Grazia, passai alla corte di una conosciutissima e stimata famiglia di Milano Marittima, quella di Italo Benzi e sig.ra Bettina all’hotel Deanna, sempre come 1° maitre d’hotel, per trasferirmi dopo due anni in casa di un’altra prestigiosa famiglia di due cari amici, Sgarbi Dott. Giuseppe (per tutti Cicetto) e Amedeo Sgarbi divenuti albergatori a fianco della mamma, sig.ra Nella, moglie del mitico Avvocato Carlo Sgarbi conosciuto e stimato da tutti in quanto svolgeva anche attività di notaio in Cervia
Amarcord …..che in quel periodo Cicetto Sgarbi divenne Presidente del Circolo Tennis di M.M. e mi volle con sé nella gestione di quel circolo e assieme alla mia famiglia feci una bellissima esperienza a contatto con tanti tennisti , bravi maestri , fra i quali spicca per carisma e amicizia Paolo Cortesi (il padre tennistico di Sandra Cecchini) cresciuta nel nostro circolo, diventata tennista professionista, raggiungendo traguardi di livello mondiale e facendo da traino per moltissimi giovani cervesi. Furono gli anni della Coppa Davis a M.M., avvenimento agonistico nel settore tennistico, di grande importanza per la nostra città, che ci consentì di costruire tanti altri campi ed un centrale dove, fino a pochi anni orsono, si svolgevano manifestazioni di grande prestigio. .
Amarcord…… che in quegli anni maturò in mè la voglia di passare al settore Room Division nell’hotellerie e avendo conosciuto il figlio di Italo Benzi , Mino che, con la Sig.ra Paola gestiva e dirigeva l’Hotel Rouge di M.M, dopo alcune riflessioni e la possibilità di intraprendere negli anni futuri, la carriera direttiva, iniziai un periodo a dir poco magico per il mio lavoro in quanto all’hotel Rouge conobbi, oltre a tanti personaggi famosi, anche Antonio Cabrini (marito di Consuelo figlia dei Benzi), il magnifico calciatore che tutti conosciamo, ma anche un amico col quale dividevo collaborazione e qualche partita a tennis nei tornei che organizzavamo nei campi da tennis del suo Centro Tennis, accanto al canalino di M.M.
(gestiti per tanti anni da “Zimbo” Guidazzi con la sua famiglia).
Quella Milano Marittima ora non c’è più, al suo posto sappiamo tutti cosa abbiamo scelto di far trovare ai tanti turisti che fortunatamente ancora ci seguono, ma si potrebbe ritrovarla ricominciando a vivere con la serenità d’animo di quei tempi. C’è bisogno di un’iniezione di fiducia , trovare motivazioni per consentire ai nostri giovani di crescere professionalmente, nel rispetto dei valori e del prossimo, sacrificarsi per questo obiettivo. In momenti di crisi come questi, occorre che gli abitanti, gli imprenditori residenti e non e i politici credano nel loro ruolo, non solo per generare ricchezza ma per contribuire alla crescita della società.
In una recente intervista, Umberto Paolucci ( ravennate e romagnolo D.O.C. braccio destro di Bill Gates ora Responsabile dell’E.N.I.T.), afferma:
I cambiamenti vanno cavalcati, bisogna saper leggere il mercato, dare ciò che il cliente vuole.
Se analizziamo bene tutto questo ci rendiamo conto che i cambiamenti si possono cavalcare, ma i ricordi ci devono tenere sempre compagnia.
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito alla nascita, alla crescita di Milano Marittima e un accorato appello di “ non mollare” a chi ha ereditato il meraviglioso compito di amministrare e recuperare “le nicchie” di quella Milano Marittima che non c’è più.
Giorgio Rocchi

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