TURISMO
Comunicato Stampa

La proposta di Transdolomites di avviare la progettazione di un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei

Per creare una rete ferroviaria provinciale di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà del territorio e di migliorare l’accessibilità al corridoio del Brennero

La visione ferroviaria del Trentino che con Metroland tra il 2008-2009 proponeva di avviare un percorso di affinamento del progetto della ferrovia del Brennero ( vedi galleria di base la BBT) parallelamente con la redazione del Piano Urbanistico Provinciale si basava sull’ipotesi di creare una rete ferroviaria provinciale di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà del territorio e di migliorare l’accessibilità al corridoio del Brennero. Si scriveva in quegli anni: “ Sempre nell’ottica dell’integrazione e dello sviluppo bilanciato delle valli il piano provinciale della mobilità dovrà considerare tracciati derivati dallo studio approfondito delle caratteristiche strutturali , economico-sociali e ambientali dei territori interessati . Dovrà inoltre valutare la possibile previsione dei raccordi e delle connessioni con il sistema infrastrutturale collaterale all’asse principale di ciascun corridoio, in particolare per l’accesso alle località turistiche”

La proposta di Transdolomites di avviare la progettazione di un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei andava, e va tuttora, nella direzione di realizzare una connessione tra la città di Trento e le valli di Cembra di Fiemme e di Fassa per raggiungere le destinazioni turistiche che sorgono nel cuore della regione dolomitica che gravita sul Trentino.

Le resistenze che in buona o cattiva fede sono state mosse nei riguardi di tale proposta hanno fatto forza sulla irrealizzabilità di tale infrastruttura in particolare in Val di Fassa ove è si andava sostenendo che in una valle lunga e stretta una ferrovia non avrebbe trovato spazio fisico.

Si è sbandierato e si sbandiera il tema dei costo e della insostenibilità dell’opera e del servizio.

Nel corso di questi anni, Transdolomites si è impegnata a dare risposte oggettive , tecniche ed economiche al contrario di chi per anni ha seminato argomentazioni soggettive o empiriche.

Grazie agli studi tecnici promossi impegnando risorse economiche proprie, di enti pubblici e sponsor privati, siamo giunti a dimostrare che nel rispetto delle normative di progettazione di RFI senza margine di smentita la ferrovia dell’Avisio è realizzabile. Il recente studio svizzero chiuso nell’autunno 2022 dati alla mano ha dimostrato che nell’esercizio e nel servizio take ferrovia è del tutto sostenibile, più competitiva ed efficiente rispetto al trasporto su gomma e che se questa già esistesse sarebbe una ferrovia di successo.

Per la loro valenza gli studi promossi da Transdolomites saranno funzionali allo studio di fattibilità.

Per screditare l’idea di ferrovia in malafede c’è chi ha focalizzato il ragionamento sul costo di costruzione omettendo di far presente che simili investimenti vengono finanziati da soldi del governo centrale, fondi europei, formule di cooperazione tra pubblico e privato. Le valli non saranno certo chiamate a pagarsi il costo della costruzione ma nulla toglie che imprenditori locali non possano cogliere l’opportunità di investire in questa direzione. Il prezzo che la valli ed il Trentino hanno semmai pagato è , in assenza tuttora di progetto, l’avere perso l’opportunità offerta dal PNNR.

Quando il 23 settembre 2021 l’allora Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini convocò per una riunione di alto livello a Roma presso l’Unità di Missione Strategica del Ministero dei Trasporti , Massimo Girardi per Transdolomites assieme all’Ing. Giovanni Saccà Preside del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani Sezione di Verona e Ferdinando Stanta esperto della gestione dei sistemi di trasporti pubblici venne riconosciuta la valenza del lavoro professionale portato avanti dall’associazione, la serietà del progetto ferrovia Avisio facendo intendere che se tale proposta all’epoca fosse stata supportata dal progetto, alte sarebbe state le probabilità di portare a casa il finanziamento per avviare la realizzazione di almeno un primo lotto del collegamento.

Il prezzo pagato dalle valli dunque non sta nella realizzazione dell’infrastruttura bensì l’avere perso una storica opportunità di finanziare l’opera.

Transdolomites ha dimostrato che la ferrovia non è un sogno bensì un obiettivo perseguibile. In occasione del convegno del 10 maggio 2023 ; “ Mobilità sostenibile nelle Alpi e nelle Dolomiti. Saper guardare oltre le Olimpiadi 2026 Miano-Cortina “ , i relatori intervenuti hanno dimostrato che la proposta di Transdolomites di investire nella direzione della realizzazione dei collegamenti transfrontalieri tra Svizzera ed Italia, tra Alpi Centrali e Dolomiti è sempre più attuale e necessaria. Posizione che si può verificare riascoltando integralmente sulla pagina FB di Transdolomites l’evento del 5 maggio.

Scrisse nella primavera 2023 Christian Kindschi , Key Account Manager PostAuto AG sede di Coira (CH) in previsione del convegno in oggetto: “ siamo convinti che un ampliamento dei servizi e delle infrastrutture di trasporto pubblico in Italia sia vantaggioso anche per noi in Svizzera e ancor più per l'intera regione europea. Stiamo già collaborando con diverse regioni italiane su base transfrontaliera - dal nostro punto di vista, questo è di importanza centrale per l'utente, e i numeri delle linee transfrontaliere indicano chiaramente che questi temi hanno ancora un grande potenziale di espansione. “

Sul come creare le condizioni per la realizzazione di un progetto ferroviario la strada l’ha indicata Benedetto Abbiati, Presidente della Società Economica Valtellinese ed Ingegnere dei Trasporti. Le condizioni all’uso della ferrovia si preparano investendo da subito in azioni del breve periodo ossia potenziando l’offerta di mobilità pubblica su gomma, dando maggiore efficienza allo stesso e affrontando con determinazione il tema del ticketing puntando ad unico documento di viaggio. Tema ostico sul quale urge la necessità di mettersi al lavoro in una giungla di card, biglietti e abbonamenti. La gomma dunque per costruire la transizione alla ferrovia.

Andreas Willich, Responsabile dello sviluppo aziendale della Ferrovia Retica entrando nel merito dei futuri sviluppi aziendali sul versante italiano ha citato; collegamento tra la Val Venosta ed Engadina, mentre per quanto riguarda il Trentino il tratto da Tirano a Edolo per raggiugere Mezzana; Tunnel di 14 km tra Tirano ed Edolo, Prolungamento della linea da Edolo (672 m s.l.m.) a Mezzana (893 m s.l.m.). Possibile tracciato: 24 km di binario aperto e una galleria di 16 km per passare sotto il sotto il Passo del Tonale (1883 m s.l.m.).

Si realizzerebbe il collegamento alla Ferrovia a scartamento metrico Trento-Malè-Mezzana a Mezzana. Nella prospettiva di questi progetti Andreas Willich, ha chiuso il suo intervento con la frase ; noi siamo pronti.

Ancora una volta qual'è il problema sul versante italiano? L’assenza di progetti. Tutto insomma è fattibile ma è la politica che deve dare finalmente il segnale di essere sul pezzo.

La Trento-Penia così come la Trento-Mezzana- Tirano non sono delle isole a sé stanti ma tasselli importanti di un percorso progettuale di una rete ferroviaria che si estenda dalle Alpi alle Dolomiti. Alain BARON, Team Leader, reti transeuropee di trasporto e corridoi di solidarietà con l’Ucraina della Commissione Europea DG MOVE ha detto chiaramente che le idee progettuali di Transdolomites entrano nell’ordine degli obiettivi di irrigare il territorio (in particolare quello alpino) con una rete secondaria ben connessa con la rete principale ( i corridoi Teen-T) con servizi all’altezza delle attese dei viaggiatori degli anni 2030-2040.

Tali progetti per quanto riguarda la Commissione Europea rientrano nelle competenze della DIREZIONE GENERALE REGIO Politica regionale e urbana, Servizio responsabile della politica dell'UE per le regioni e le città.

Qui si profila la prossima storica occasione da non perdere in quanto a Bruxelles si sta lavorando alla realizzazione dei programmi di finanziamento 2027 -2035 ed è in questa finestra che il Trentino deve presentarsi pronto con i progetti in mano. Questo vale per la ferrovia del Garda , la Trento-Penia, la Trento-Tirano. Per questo motivo abbiamo in programma di presentarci alla Commissione Europea.

Dunque progettare, progettare, e ancora progettare perché causa l’assenza di progetti nel settore delle ferrovie l’Italia ha dovuto restituire a Bruxelles decine di miliardi di Euro che ora Spagna , Polonia, e altri Stati UE dell’Est, ringraziando l’inettitudine italiana, stanno investendo per il completamento della loro rete di alta velocità.

Come associazione non staremo di certo con le mani in mano. Possiamo annunciare che il 26 ottobre 2023 a Zurigo (CH) è confermato l’evento internazionale di presentazione degli studi progettuali di Transdolomites in area alpina e dolomitica. Tale workshop viene promosso in collaborazione con il Comitato direttivo della GdI, “„Gesellschaft der Ingenieure des öffentlichen Verkehrs Ortsgruppe Zürich-Ostschweiz “ “ "Società degli ingegneri dei trasporti pubblici" Gruppo locale di Zurigo-Svizzera orientale” , corrispondente al CIFI Italiano. Ad esso inviteremo i portatori d’interesse del settore turismo, trasporti, finanza di Italia, Svizzera, Austria, Francia , Germania al fine di promuovere il percorso di comunicazione e tentare di costruire una cordata di investitori in primis per la Trento-Penia ma allo stesso tempo la Tirano-Trento quest’ultima tassello strategico per realizzare l’ambizioso collegamento tra Zurigo e Canazei via Valli del Noce.

Ma il valore della ferrovia va ben oltre le singole tratte.

Il suo ruolo va letto non solo nell’ambito del Trentino ma nel contesto nazionale ed europeo.

Il quotidiano allarme sulla crisi climatica una volta per tutte deve convincerci che sul settore dei trasporti si deve intervenire in modo articolato , deciso, coerente e con forte orientamento alla programmazione strategica. La ferrovia, il trasporto di massa su ferro è la priorità.

Pensiamo alle migliaia di automobili che transitano nella Valle dell’Adige verso le varie destinazioni turistiche scaricando sui territori di transito i loro gas nocivi e polveri. Se queste destinazioni fossero attrezzate con ferrovia ( che è trazione elettrica per eccellenza) e la promozione turistica e parte del trasporto delle merci fosse orientato sulla ferrovia, quante migliaia di auto e quante centinaia di camion potremmo togliere dalla strada?

Ferrovia diventa perciò una forma di restituzione e compensazione nei confronti dei territori di solo transito sollevandoli da una parte dei flussi di traffico e parte delle emissioni gassose e polveri. Il ruolo dunque delle ferrovie alpine e dolomitiche è funzionale anche alle comunità della pianura.


INFO:

Massimo Girardi, Presidente di Transdolomites

Cell. 320.4039769



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