Le note di Denia Mazzola per i perseguitati
La preghiera nell'opera per una riflessione sui cristiani persiguitati nel mondo
NOTE PER I PERSEGUITATI
Il buio solenne di una splendida chiesa di Bergamo, Santa Maria Immacolata delle Grazie, poi le parole sintetiche e sentite di monsignor Valentino Ottolini: “… un momento di preghiera fra emozioni e musica… i cristiani sono a tutt’oggi fra i più perseguitati al mondo…”.
Non sempre le parole che anticipano un concerto giungono tanto coinvolgenti e pertinenti; ma mons. Ottolini ha reso gradita anche questa introduzione per chi anelava di ascoltare le note di Donizetti, Mascagni, Verdi ed altri dei compositori che hanno fatto grande l’Italia.
In morbido nero si è fatta avanti Denia Mazzola Gavazzeni, artista- simbolo per quanti amano la musica, la forza, la lotta: due parole per esprimere il significato del dono di questa serata nel dritto filo del suo impegno in ambiti artistici e solidali. Ab HarmoniaeOnlus, l'associazione da lei fondata e sostenuta, porta infatti la musica anche negli angoli più disperati della società – ospedali, carceri, case di riposo – ma porta una grande musica di cui tutti, anche i melomani più esigenti, possono fruire.
Proveniente da una culla belcantistica del primo Ottocento – e una figlia di Bergamo non potrebbe non essere tale – Denia Mazzola, con l’incentivo del marito Gianandrea Gavazzeni, è approdata anche al melodramma del Secondo Ottocento, infondendovi l’eleganza che i cantanti veristi avevano sconvolto. trasferendo il pathos raggiunto dopo la temperie romantica ad un repertorio primottocentesco, che - altrimenti - sarebbe rimasto troppo lontano e inamidato per gli ascoltatori d’oggi.
Il programma del serata, da lei istessa deato, ci ha presentato una Denia Mazzola Gavazzeni divorata dal fuoco artistico,commovente attraverso le note di Rossini, Donizetti, Giordano, Mascagni e Verdi con quel suo linguaggio comprensibilissimo che ha raggiunto il cuore di tutti passando per l’orecchio.
L’ha affiancata il mezzosoprano Elena Bresciani – conterranea del grandissimo Giovanni Battista Rubini a Romano di Lombardia – che ha coniuga i suoi ottimi mezzi vocali a sicura professionalità.
Agli esordi, ma simpatico e preciso nell’entusiasmo con cui affronta i ruoli che la docente Mazzola Gavazzeni gli attribuisce, il baritono Ken Watanabe, mentre sensibile è stato il tocco al monumentale organo Bossi Vegezzi al quale il solido pianista Giovanni Brollo ha saputo piegarsi, ad onta di un’acustica forse un po’ esuberante.
Serata gradita e sentita da parte del pubblico convenuto che alla fine del concerto si è prodigato in un lungo applauso.
Giorgio Appolonia