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Le sinergie di Expo 2015

14/07/15

L'ampio utilizzo dell'acciaio è il risultato di un dialogo costante tra committenza, progettisti e costruttori

FotoVisitando l'Esposizione Universale Milanese, non si può non rimanere affascinati dalla creatività e dalla varietà architettonica delle strutture. Intorno al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita", progettisti e costruttori hanno affrontato sfide tecniche straordinarie, mettendo a disposizione il loro know-how e condividendo esperienze comuni.
I risultati ottenuti, in termini di qualità, estetica, sostenibilità e sicurezza del costruito, si devono principalmente a una fattiva e utile collaborazione tra tutti gli attori della filiera: committenza, progettisti, aziende fornitrici e costruttori metallici che fin dall'inizio hanno condiviso obiettivi, vincoli e metodologie, in un'ottica di progettazione integrata e sinergica. La coordinazione tra professionisti è sempre fondamentale per trovare soluzioni ottimali, sincronizzate e funzionali agli obiettivi e, in un cantiere di queste dimensioni non si poteva prescindere da questa premessa: il progetto EXPO non è stato quindi, solo un lavoro da architetti, ma il risultato di un lavoro di squadra.
Il dialogo costante tra le varie figure coinvolte nella realizzazione di EXPO, nei diversi ruoli, ha, infatti, consentito di tradurre in realtà le esigenze della committenza e le complessità progettuali, tenendo conto dei vincoli, dei tempi e dei budget. Intervenire sul progetto in sinergia fin dalle prime fasi significa, infatti, ottimizzare processi e costi con un approccio integrato.
Da un punto di vista metodologico si è trattato dunque di un proficuo e ben riuscito scambio tra progettisti e costruttori metallici, dove la volontà progettuale e gli aspetti tecnici hanno saputo trovare il giusto equilibrio. In questa impostazione olistica, per rispondere ai requisiti di creatività, tempistiche ridotte, flessibilità e sostenibilità, tutti i protagonisti di EXPO sono stati concordi nel voler utilizzare in misura prevalente l'acciaio, perché più rispondente alle necessità progettuali e più affidabile sul piano della sicurezza, dell'efficienza energetica e della sostenibilità.

I vantaggi di un materiale versatile: ecco perché l'80% di EXPO è costruito in acciaio
L'acciaio ha offerto ai progettisti la possibilità di dispiegare tutta la creatività, coniugando esigenze architettoniche e ingegneristiche, grazie alla sua potenza espressiva, all’elasticità, alla duttilità e alla possibilità di essere di supporto ad altri materiali, quale legno o vetro, con ottimi risultati tecnici ed estetici.
Per la committenza i vincoli principali erano, fin dall'inizio, la sostenibilità e la reversibilità dei padiglioni, in linea con il tema dell'esposizione. Questi “impegni” hanno portato i progettisti alla scelta naturale dell'acciaio: in primis, perché l’acciaio è un materiale che permette di coprire grandi luci libere senza ingombri intermedi, permette fondazioni semplici, le strutture possono essere completamente smontate e riutilizzate al termine di EXPO e infine, perché permette di realizzare edifici ad alta efficienza energetica ricorrendo contemporaneamente a sistemi di rivestimento a secco ad alte prestazioni isolanti e/o a pannelli fotovoltaici.
Per un’esposizione della portata di EXPO, per la quale era stata sin da subito prevista un'affluenza media di 250.000 visitatori al giorno, i fattori sicurezza e resistenza antisismica erano assolutamente prioritari. Requisiti cui l'acciaio riesce a rispondere perfettamente, grazie anche alle elevate riserve plastiche tipiche del materiale e alla sua capacità di assorbire energia sismica.

Qualità, rapidità e precisione delle lavorazioni a secco
Per i progettisti scegliere l'acciaio, attingendo dal vastissimo patrimonio della produzione siderurgica, ha significato anche avere la garanzia della qualità del materiale.
«La nostra filiera - sottolinea Simona Martelli, Direttore Generale di Fondazione Promozione Acciaio - segue e traccia il prodotto dalla produzione fino al cantiere. La tecnologia a secco permette l’uso di componenti sia prelavorati in officina sia come prodotti finiti che, arrivando in cantiere, vengono poi direttamente assemblati: in questo modo è possibile accrescere il grado di precisione delle lavorazioni e ridurre notevolmente i tempi di costruzione di un edificio rispetto alle tecnologie tradizionali». Per EXPO, dove le tempistiche di esecuzione hanno svolto un ruolo chiave, questo fattore è stato determinante.

Un laboratorio didattico sull'acciaio
In questo percorso di dialogo costante tra le varie figure professionali coinvolte nella realizzazione delle opere, EXPO si è rivelato una sorta di immenso laboratorio a cielo aperto per l'utilizzo dell'acciaio. «L'iter progettuale si è evoluto con una sorta di sfumatura didattica - chiarisce l'Ing. Monica Antinori, Senior Strutture Expo 2015 e attualmente Responsabile dell’ Ufficio Tecnico di FPA - poiché i giovani professionisti dell'Ufficio Piano di Expo, all'inizio, avevano una scarsa conoscenza della progettazione in acciaio. Nonostante queste lacune iniziali, ho visto crescere in loro la passione e l'impegno per ogni progetto e la soddisfazione di progettare in acciaio».

EXPO è stata la dimostrazione evidente delle potenzialità espressive dell'acciaio e dei risultati che si possono ottenere quando tutti gli attori della filiera dialogano tra loro in modo costruttivo per accrescerne e promuoverne la cultura. Ne è convinto l'Arch. Ciro Mariani, Chief Architect Expo 2015 che sottolinea come «l'università, la ricerca e il mondo della produzione devono dialogare tra loro, integrando competenze apparentemente diverse, sviluppando progetti di divulgazione culturale, applicando nel concreto stage e periodi di formazione sia all'interno di importanti realtà produttive e non solo professionali, ma anche sul campo, nei cantieri, nei laboratori, perché la conoscenza non si limiti al puro gesto artistico, ma formi professionalità. Certamente - continua Mariani - possiamo affermare che l'Ufficio di Piano ha elaborato anche progetti infrastrutturali di grande impatto formale, utilizzando l'acciaio per due importanti opere permanenti, quali le passerelle pedonali denominate PEM e PEF che, superando autostrade e ferrovie e sottopassando arterie stradali, hanno voluto sottolineare la necessità di porre maggiore attenzione al disegno delle infrastrutture di collegamento. L'architettura contemporanea deve rivolgere con sempre maggiore determinazione il proprio sguardo anche in questa direzione».

EXPO ha sicuramente posto nuove pietre miliari nell'utilizzo dell'acciaio. Dall'incontro e dalla condivisione di competenze, esperienze e professionalità diverse è nato un risultato che oggi è sotto gli occhi del mondo intero.



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