Le storie givi “on the road” balcani: così vicini così lontani
Un modenese, amministratore del Bo.bikers club, si cimenta in un viaggio di dieci giorni alla scoperta dei Balcani in sella alla sua KTM, con il supporto degli accessori GIVI. Partirà venerdì 20 aprile 2012 da Vignola (Mo) direzione Istanbul. I protagonisti delle avventure su due ruote testano “sul campo” i prodotti del noto brand, fiore all’occhiello del made in Italy nel mondo.
Luca Tebaldi di Vignola (in provincia di Modena), trent'anni in agosto, lavora in un'azienda che fa coperture in legno, una vita in moto. La prima volta che è salito in sella aveva 10 anni, poi ha inseguito il sogno adolescenziale della moto lda strada ma un'Africa Twin gli ha fatto scoprire la sua vera passione: i viaggi alla scoperta di culture diverse dalla nostra. Per questo ora parte per i Balcani, dalla Bosnia fino alla Turchia, un universo diverso, fatto di una commistione di culture e religioni, proprio dietro l'angolo: così vicini, così lontani.
La moto: una KTM 990 ADV.
Gli accessori GIVI: 2 borse interne per Trekker (T484), il borsello da gamba Silver (T454B) e la coppia dei nuovi proiettori alogeni supplementari (S310).
Gli sponsor GIVI “on the road”, grazie ai chilometri che fanno percorrere a borse, bauletti e caschi con tutte le condizioni di tempo e di fondo stradale, provano quanto siano affidabili e sicuri i prodotti di questa azienda italiana, marchio dedicato a motociclisti e scooteristi, che offre valori – sicurezza, comfort, design – tanto apprezzati da essere un punto di riferimento del settore in tutto il mondo e un modello del made in Italy a ogni latitudine.
Il tragitto: oltre 3000 km nei balcani con partenza il 20 aprile dal porto di Ancona alla volta di Spalato. Quindi Sarajevo in Bosnia, Nis in Serbia e poi la Bulgaria fino alle sponde del mar nero dov'è in programma un incontro con il grande esperto di viaggi in condizioni estreme Adalberto Buzzin. “Ho imparato a conoscerlo grazie alla sua famosa transiberiana in invernale, il libro “Magadan, l'inferno bianco” mi ha letteralmente affascinato. – racconta Luca – Ci conosciamo via web e ci tengo a incontrarlo di persona. In quell'occasione gli chiederò dei consigli per il mio prossimo viaggio in programma per mese di agosto, dove avrò più tempo a disposizione e sicuramente le miei orizzonti si amplieranno addentrandosi nel mondo e nella cultura dell'ex blocco sovietico”. Il viaggio di Luca proseguirà fino a Istanbul. Il ritorno avverrà attraverso la Grecia alla scoperta delle “meteore” i famosi monasteri arroccati su imponenti e inaccessibili rupi. In questo viaggio sarà accompagnato da Simone Destrieri, fedele compagno di viaggi. Assieme Porteranno le insegne dei “Bo.Bikers fino al Bosforo, confine naturale tra Europa e Asia.
Luca spiega così la motivazione che lo spinge a intraprendere questo viaggio: “Bosnia e Balcani sono il posto geograficamente più vicino a noi eppure così 'lontano'. Quattro popoli, quattro religioni diverse in linea d'aria a soli 500 km dall'Italia e la gente non lo sa”.
Prima della KTM Luca aveva un'Africa Twin ma gli accessori erano sempre GIVI: “Ho scelto GIVI per la doppia apertura della serie Trekker. Valige e telaio si comportano bene, non ci sono infiltrazioni d'acqua, sono soddisfatto”.
La passione per la moto è sbocciata in Luca quando aveva 10 anni: “prendevo di nascosto il Garelli Vip 50 della nonna e lo usavo nel cortile di casa”. Poi ha inseguito il sogno di ogni diciottenne, la moto da strada, poi però ha capito che la sua strada era diversa: “Per puro caso mi sono avvicinato a un'Africa Twin e mi si è aperto un nuovo orizzonte. Grazie all'enduro puoi spostarti con maggiore facilità, puoi permetterti di addentrarti in percorsi inaccessibili alle normali motociclette da strada, l'autonomia aumenta, puoi caricare più bagaglio e la guida è più comoda”. Così ha deciso di passare a quello che considera l'enduro per eccellenza, il KTM con cui è già stato nelle repubbliche ex Jugoslave l'estate scorsa. Il fascino dei Balcani lo ha colpito in quell'occasione, quando ha scoperto la bellezza e le contraddizioni della Bosnia: “hanno perso un'intera generazione nella guerra, i cimiteri sono pieni di nomi di giovani e i palazzi hanno ancora i segni dei proiettili e i turisti cosa fanno? Comprano delle biro o dei vasi di fiori realizzati con i bossoli di fucili e cannoni anche se, alla luce di tutto ciò, la cosa più sorprendente è vedere come le nuove generazioni riescano a convivere pacificamente e serenamente tra di loro, senza distinzioni di religione o etnia. Probabilmente le guerre di secessione hanno loro insegnato che l'odio e il disprezzo non serve a nulla, si può convivere e essere amici anche se vi è un credo in un Dio diverso”.
Le foto e il diario di viaggio di Luca si potranno vedere sulla pagina facebook del club Bo.Bikers.