“le verità inattese” tra destino e scelte: la condizione femminile
A due mesi dall’uscita, prosegue il viaggio de “Le Verità inattese” che, alla quinta presentazione dopo il lancio del 21 gennaio, ha conquistato anche Bedonia, in provincia di Parma.
Con il patrocinio del Comune di Bedonia, sabato 23 marzo, Giuseppe Marletta, Maggiore CC in servizio a Borgo Val di Taro (PR), ha presentato il suo romanzo Le Verità inattese, edito da Edizioni C’era una volta, presso la sala di rappresentanza della Casa del volontariato, insieme ai curatori dell’introduzione e della postfazione, Mauro Martini Raccasi e la professoressa Maria Giuliana Anelli, e al giornalista Pierluigi Previ, redattore di RTA Videotaro. Presenti all’evento, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, anche Carlo Berni, Sindaco di Bedonia, e Ferrando Botti, Sindaco di Albareto.
Ambientata a cavallo tra gli anni ’60 e metà degli anni ’70, la trama scorre lungo la storia appassionata di Giulia e Andrea che ritroveranno nel tempo le loro vite intrecciate nonostante il destino che li porterà lontani e scelte irrinunciabili che potrebbero separarli per sempre. Un romanzo che rapisce il lettore, catapultato in un periodo storico dell’Italia con tematiche sociali che l’autore tratta con la delicatezza della sua penna: tra tutte la violenza sulle donne, a cui è stata dedicata questa presentazione svolta nel mese in cui ricorre, l’8 marzo, la Giornata internazionale delle donne, nella quale si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne e quest’anno, forse come non mai, le discriminazioni e le violenze a cui ancora oggi sono sottoposte. I dati, ricostruiti dalla giornalista Roberta Maggioni e commentati durante la presentazione da Pierluigi Previ, parlano chiaro e presentano una situazione davvero spaventosa: dal 2005 le donne uccise da chi diceva di amarle, sono 901. Nel 2006 in Emilia Romagna, sono state 78 le donne vittime di femminicidio. 124 donne uccise in Italia nel 2012, 15 solo in Emilia-Romagna. E già più di 30 quelle assassinate quest’anno da mariti, ex fidanzati, amanti. Una vera strage, delitti tremendi, troppo ricorrenti, che devono essere fermati. L’anno scorso, solo per un caso, 47 donne sono scampate a delitti programmati per eccessiva gelosia o rabbia da sfogare contro chi cerca, o semplicemente pensa di ricostruirsi una vita lontano da chi la vuole soffocare. I dati, resi noti dal Centro antiviolenza di Parma, indicano che nell’anno 2012, 223 donne si sono rivolte al centro, provenienti da tutta la provincia. Di queste, 207 (di cui 106 italiane e 86 straniere) hanno subito violenza. 21 donne sono state ospitate dalla struttura, che ha accolto anche 28 minorenni.
Entrando nel dettaglio del romanzo e della tematica affrontata, ne “Le Verità inattese” la donna vittima di violenza è Giulia, giornalista di successo, che rimane sottomessa alle violenze del marito. Dal romanzo alla realtà il passo è molto breve, il fenomeno è estremamente attuale e paurosamente in crescita. “La figura di Giulia – sottolinea in una nota l’editore, Cinzia Tocci - è un inno alla donna, icona di coraggio, sacrificio, lealtà, affidabilità, maternità, che lotta contro un destino avverso mantenendo la sua dignità e la sua purezza d’animo. Vittima di violenza tra le mura domestiche, incarna la donna che ancora oggi non riesce a contrastare tale fenomeno, non per mancanza di cultura, bensì per la mancanza di una fattiva tutela, che non trova attuazione nel momento del bisogno, prima che sia troppo tardi”. I dati rilevano che spesso questi fenomeni accadono nei così detti ceti medio alti, ponendo un punto di riflessione sull’elemento “cultura” che, evidentemente non è quello su cui far leva per contrastare questa piaga sociale, sebbene la conoscenza del fenomeno possa sicuramente aiutare a diffondere una coscienza sociale. Un altro dato ci svela che le regioni del Nord restano quelle in cui i delitti sono più frequenti (52%) a dimostrazione che "laddove le donne vivono situazioni di maggior autonomia e indipendenza, e sono meno propense ad accettare di subire violenza e disparità di potere nella relazione, sono anche maggiormente a rischio di finire vittime della violenza maschile". Ultimo dato: l'Emilia-Romagna è terza, preceduta solo da Lombardia e Campania.
Giulia, eroina del romanzo al centro del dibattito, lotta contro un destino avverso ma non denuncia il suo aguzzino. L’autore stesso ha evidenziato come negli ultimi quarant’anni siano cambiati gli strumenti normativi ed operativi a disposizione delle forze di polizia e come oggi sia ritenuto fondamentale convincere le vittime di violenze e di altri gravi reati a sporgere denuncia. Nell’ideare la figura e il ruolo di Giulia, Marletta ha tenendo conto della società del suo tempo in cui la donna subiva i soprusi in virtù di valori ed ideali superiori, che la inducevano a tacere le violenze nella prigione delle mura domestiche, dalla quale sembra impossibile evadere. È tra le istituzioni, nell’umanità e nella professionalità dei carabinieri che indagano sul giallo che vedrà coinvolti i protagonisti, che Giulia troverà la forza di liberarsi del segreto che custodisce a lungo in virtù di quegli ideali per cui aveva sacrificato la sua vita.
Come ha evidenziato Maria Giuliana Anelli, l’autore è riuscito a delineare con cura il dramma della psicologia femminile sconvolta da tali violenze, tratteggiando impeccabilmente Giulia, di fronte all’immobilismo della società del suo tempo. La professoressa Anelli ha inoltre evidenziato come sia fondamentale per le vittime ottenere fiducia ed essere rassicurate; ha così citato proprio il passo del romanzo in cui Giulia riesce finalmente ad aprirsi innanzi ai rappresentanti della legge, capaci di creare con lei un rapporto di empatia, tale da farle decidere che era finalmente venuto il momento di rivelare tutto. Dal dibattito è stata evidenziata anche l’importanza che le vittime vengano aiutate dalle persone a loro vicine: l’isolamento è di grande ostacolo alla risoluzione di tali problemi e fa si che, soprattutto nei casi di violenza sulle donne, le vittime si convincano che la loro condizione sia quasi normale e la accettino supinamente, rassegnandosi ad un futuro pieno solo di amarezze e soprusi. È quindi fondamentale affrontare queste vicende piene di dolore, con la massima delicatezza, non disgiunta a determinazione, in modo che si ponga loro fine e si dia alle vittime una seria e certa prospettiva di vita migliore. Si è parlato anche del reato di stalking – la cui introduzione consente di svolgere meglio le indagini su quest’altro fenomeno ora affrontabile in modo più adeguato e severo – e della presa di coscienza collettiva che hanno determinato lo spostamento dei delitti in tema di violenza sessuale da quelli contro l’onore a quelli contro la persona. Si è quindi sviluppato un interessante dialogo, con positivi contribuiti da parte del pubblico, incentrato sulle difficoltà talvolta incontrabili dalle vittime nel riferire le loro violenze agli operatori delle forze di polizia, che da qualche tempo svolgono appositi corsi finalizzati proprio ad annullare queste barriere e a creare fin dall’inizio il rapporto di fiducia necessario per poter affrontare nel migliore dei modi queste situazioni.
Nello sviluppare la trama, le descrizioni storiche e geografiche, la psicologia dei personaggi, oltre alle tematiche sempre attuali, non manca l’ingrediente “autobiografico” dell’autore, che nel libro ha trasfuso anche una parte del suo lato personale: quella che va dai ricordi dell’adolescenza, ritenuta da Marletta come il periodo più bello della sua vita, all’esperienza professionale, incarnata dai sei componenti della Stazione carabinieri, alle descrizioni di sensazioni, ricordi, passioni ed emozioni autenticamente provate, arricchitesi dall’arrivo nella Valtaro e dal contatto con la sua bella gente. D’accordo con Anelli e Raccasi, Le Verità inattese rappresenta un’effettiva maturazione dell’autore, capace di districarsi tra le varie “sottotrame” con le quali ha arricchito l’opera.
Il libro è corredato inoltre dalla prefazione del Generale di Divisione in ausiliaria dei carabinieri Raffaele Vacca (già comandante dell’autore oltre 10 anni fa) e ha ottenuto i gratuiti Patrocini del Comune di Mineo (CT), dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e della Provincia Regionale di Siracusa. Durante la presentazione è stato evidenziato come le tematiche trattate (in campo sociale, storico, economico, geografico e scientifico) lo rendano ben fruibile agli studenti della scuola secondaria, tanto che la casa editrice Edizioni C’era una volta ha lanciato una specifica offerta agli istituti superiori di secondo grado per coinvolgere gli studenti in progetti educativi, dei quali beneficeranno anche le scuole. Infine, è stato anticipato il concorso che nella prima edizione di quest’anno interesserà gli studenti della Sicilia, per poi espandersi nelle altre Regioni, intitolato “Le Verità inattese dei giovani della Sicilia”, con finalità benefiche. Il concorso, organizzato da C’era una volta events, di Edizioni C’era una volta (eventi@cera1volta.it), ha l’obiettivo di favorire la lettura come fonte di arricchimento personale, sensibilizzando i giovani alla tematiche sociali, e prevede la pubblicazione di un’opera che dia voce proprio ai giovani sulle tematiche emergenti dal libro. Il corrispettivo dei diritti d’autore di questo volume sarà devoluto ad ARTECA - Associazione per la cooperazione e lo sviluppo educativo, perché “il valore solidale fa parte della crescita personale, in una società che si voglia definire civile”, come riporta l’editore, “in cui i più deboli non siano dimenticati bensì aiutati”.
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