ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Legge stabilita': le coop sociali trevigiane prospettano un 2013 di crisi

16/11/12

Pronte a mobilitarsi. Prevista nella sola provincia di Treviso una perdita di posti di lavoro dalle 250 alle 600 unità, con il relativo taglio dei servizi di inclusione sociale alle fasce più deboli

“È di vitale importanza che nella Legge di stabilità ci sia un impegno forte per un provvedimento che non sia solo un rinvio al 2014, ma che scongiuri, sin da ora, l’aumento dell’IVA per le cooperative sociali dal 4 al 10%. Altrimenti, si rischia un effetto negativo per il settore e per le migliaia di utenti”.
All'appello di Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà–Confcooperative e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore sociale, si associa Federsolidarietà Treviso (associazione di rappresentanza che riunisce oltre 70 cooperative sociali trevigiane, le quali danno lavoro a 6.500 addetti, generando ricavi annui per quasi 200 milioni di euro, negli ambiti socio-sanitario, scuola-educazione, disabilità, disagio mentale, anziani).
“Un rinvio sul tema dell'IVA peserebbe come una spada di Damocle sulla programmazione delle attività di enti pubblici e cooperative sociali – continua Guerini – rischiando addirittura di anticipare ricadute occupazionali negative. Chi assumerebbe un lavoratore nel 2013, sapendo che a distanza di un anno l’IVA, per le prestazioni socio-sanitarie ed educative, aumenterà del 150%?, con l'innalzamento dell'aliquota IVA dal 4% al 10%?”.

“Nonostante lo stop all'aumento IVA ed i segni di attenzione che Governo e Regione Veneto hanno dimostrato, - aggiunge Antonio Zamberlan, presidente di Federsolidarietà Treviso - le nostre cooperative sono molto preoccupate. Il 2013 sarà un anno di tagli al sistema del Welfare. La Legge di stabilità (la Finanziaria per l’anno 2013) prevede infatti la razionalizzazione e riduzione della spesa nel settore sanitario, che comporterà una riduzione del 10% dei prezzi di beni e servizi (con esclusione di farmaci e dispositivi medici) a decorrere dal 1° gennaio 2013, in aggiunta ai tagli drammatici attesi per i prossimi anni nella spesa sociale dei Comuni. Se gli scenari saranno quelli che oggi si prospettano per le cooperative, Zamberlan non esclude che “i soci-lavoratori delle cooperative sociali, le migliaia di utenti e famigliari che usufruiscono dei loro servizi, faranno sentire la loro voce. Le scelte che si stanno facendo a livello governativo sono vissute con un sentimento di forte rabbia e frustrazione da parte dei soci-cooperatori, che mediamente non guadagnano più di 1.000 euro al mese”.

Da una prima stima di Confcooperative Treviso, per la sola provincia di Treviso, è prevista una perdita di posti di lavoro all'interno delle cooperative sociali dalle 250 alle 600 unità, con il relativo taglio dei servizi di inclusione sociale alle fasce più deboli della popolazione. “Nella nostra provincia – dichiarano in Confcooperative Treviso - potrebbero essere 6-7mila i cittadini a veder ridotti, se non addirittura azzerati, i servizi sociali di cui oggi usufruiscono. Il sistema di welfare mix finora garantito dalla cooperazione sociale trevigiana, grazie ad una collaborazione proficua e costruttiva con il committente pubblico, sia sul piano della progettualità che della condivisione degli obiettivi, è messo seriamente a rischio”.



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