EDITORIA
Comunicato Stampa

Libri/ clamorose rivelazioni nell'istant book: "benedetto xvi shock, dove va la chiesa cattolica?"

16/02/13

Papa shoc: dove va la Chiesa Cattolica?” è il titolo del nuovo libro del giornalista e scrittore Gian Carlo Padula, un istant e-book per la Casa Editrice Urbone Publishing, (ordini@urbone.eu), con la prefazione di Arrigo Muscio, Presidente dell’Associazione Nazionale Gentori Cattolici, scrittore, economista, uomo di grande spessore spirituale. Secondo “Chiesa viva”, portale e mensile fondato da don Luigi Villa, recentemente scomparso, nato in difesa della ortodossia cattolica contro le eresie e la massoneria, Benedetto XVI° sarebbe autore di ben 10 eresie, prima fra tutte quella di non credere alla divinità di Gesù Cristo, Figlio di Dio; non solo, sarebbe capo supremo degli Illuminati e “L’anticristo” di cui parla il libro biblico dell’Apocalisse.

Un Papa che avrebbe alimentato fortemente il sincretismo religioso (Tutte le religioni sono uguali, le religioni monoteiste adorano lo stesso Dio, cosa non vera, poiché nella Bibbia è scritto che solo in Cristo Gesù c’è salvezza eterna). Comunque sia, la decisione di Papa Benedetto XVI di lasciare il mandato “petrale” è stato un atto di portata storica, epocale per la Chiesa Cattolica di Roma e il mondo intero. Alla luce delle motivazioni del Papa vi sono solo due ipotesi:
a) Il Pontefice ha lanciato un messaggio, per quanti vogliono capirlo, di costrizione alla rinunzia;
b) Oppure gli uomini di chiesa del nostro tempo si sono secolarizzati al punto di dimenticare che la prima azione di ogni cristiano è quella di seguire la volontà di Dio, senza se e senza ma, come fecero, iniziando dal vecchio Abramo, anche dei poveri pescatori sull’invito di Gesù.

Uno dei problemi di fondo è che la Chiesa Universale ha perso la spinta propulsiva perché il più delle volete è diventata una sorta di mera associazione di volontariato per far fronte a questa o quella necessità. Un altro, forse ancor più grave, fu quello di “togliere” la Parola di Dio, di mano al popolo, per renderla solo appannaggio di preti e religiosi, così i credenti cattolici non avendo più le fondamenta su cui poggiarsi, la Sacra Scruttura, viva, attuale in ogni momento per la vita di ciascun uomo, unica verità, immutabile, eterna che produce quello che dice hanno cominciato ad essere sbandati. A non sapere più distinguere ciò che è volontà di Dio e ciò che non lo è, ciò che si deve o non si deve fare, dire, pensare, rimanendo così per centinaia di anni in balia delle onde. I soli sacramenti non sono sufficienti. Può reggersi una casa solo con il tetto? E’ chiaro che ciò non è accaduto al mondo evangelico, che basa la sua esistenza solo sulla Bibbia. Soltanto dopo il Concilio Vaticano II° le cose sono cominciate a cambiare, ma a tutt’oggi ad un cattolico sembra che basti andare solo alla Messa la domenica, poi nella vita, segue gli umori del mondo, cadendo così in grave errore in ogni materia, specialmente in quelle di carattere etico. Si avvera così quanto profetizzato da San Paolo nella Seconda lettera a Timoteo, capitolo 3, versetto 5: Negli ultimi tempi verranno momenti difficili gli uomini avranno la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Le “dimissioni” di Joseph Aloisius Ratzinger sono un segno dei tempi. Seppur umanamente comprensibili, qui non si tratta di personalizzare il problema. Il cristiano non marcia in una dinamica umana, altrimenti tutta la Parola di Dio sarebbe vana da Abramo che divenne padre a 99 anni, fino a Pietro che solo in forza dello Spirito Santo riuscì ad evangelizzare, ad annunciare la Buona Novella, e non in virtù delle proprie forze o capacità fisiche o intellettive. La Chiesa Universale è troppo presa dai ragionamenti cervellotici e umani invece di alimentare il proprio spirito con quello di Dio. Ecco perché San Paolo, nella Prima lettera ai Tessalonicesi, capitolo 5, versetto 19 raccomanda: “Non spegnete lo Spirito”. E ancora: “Tutto posso in Colui che mi da la forza” (Lettera ai Filippesi, capitolo 4, versetto 16). Tentiamo di analizzare la strana rinunzia del Papa secondo la nostra fede, al cui servizio è anche il Papa. Benedetto XVI l’ha motivata essenzialmente per le ragioni descritte nella seguente frase “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Trattandosi di un Papa, fine teologo e conoscitore come pochi della Sacra Scrittura, tale frase ci lascia perplessi per le seguenti ragioni. La Parola di Dio, che vale per tutti, ci insegna che “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2^ Lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 12,versetto 9); ci insegna pure che “Infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla”(Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, versetto 10, capitolo 13); insegna ai Papi quanto segue “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno nella tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Vangelo di Luca, capitolo 22, versetto 31), ed infine ammonisce i Papi con le seguenti parole “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Vangelo di Matteo, capitolo 16, versetto 23). La Bibbia poi è intrisa di persone ritenute deboli che, mediante la grazia divina, hanno agito al servizio di Dio contrastando i forti ed i potenti. Un esempio per tutti il combattimento di Davide contro Golia. Ciò premesso come mai il Papa che conosce perfettamente quanto sopra esposto ha rinunziato? Soprattutto se teniamo contro dell’esempio fornito dal suo amico Giovanni Paolo II che si trovava in ben altra situazione! Giovanni Paolo II perfettamente conscio della Parole della Sacra Scrittura sopra citate ha affidato la sua vita e il suo pontificato nelle mani di Dio fino alla fine. Non solo, ma se esaminiamo bene le parole di Benedetto XVI notiamo quanto segue. Il Papa non ha detto “Dopo aver pregato a lungo il Signore, manifestandogli la preoccupazione che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino, ho ottenuto l’ispirazione a rinunciare a tale incarico, ma ha detto “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza”. Una bella differenza! Non vi è infatti alcun accenno alla preghiera incessante, tanto raccomandata da Gesù. La preghiera (sia di lode, di invocazione, di ringraziamento è sempre un’invocazione a Dio) è ben diversa da un esame di coscienza. Il messaggio che si dà, anche se umanamente comprensibile, è di resa. Se il cristiano basasse il superamento delle prove in base alle proprie forze non potrebbe fare nulla, pari a tutti gli altri uomini. Ma è qui che fa la differenza. Il cristiano ha lo Spirito Santo. Come si farebbe altrimenti a superare la tentazione al peccato?

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