ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Libri: sigilli e arte della memoria, Giordano Bruno 'contro i matematici'

15/05/14

Dalla geometria alla conoscenza, Guido del Giudice indaga il pensiero dei simboli.

Dal Telario di Aracne alla chiave di Saturno. Portando mente e mano sugli 'Specchi per le operazioni' e il 'Giardino del Sole'. E' un cammino di conoscenza che dalla geometria e dall'antica sapienza porta alla vita, quello che indica Giordano Bruno in 'Contro i matematici', introduzione e traduzione di Guido del Giudice #Di Renzo editore, pp. 190#.
Il nuovo contributo di del Giudice, autore che negli ultimi anni si è imposto come uno dei migliori conoscitori del pensiero inquieto del Nolano, costituisce la prima traduzione completa degli 'Articuli centum et sexaginta adversus huius tempestatis mathematicos atque philosophos'. Essa ci svela, attraverso connessioni mnemoniche e magico-simboliche, un sincretismo di elementi sapienziali che rimandano sempre a una verità piu' profonda da cercare attraverso segni, numeri e immagini. "Figure fecondissime -scriverà il filosofo bruciato vivo in Campo dei Fiori- che riguardano al massimo grado non solo la geometria ma anche tutto il campo del sapere, dell'osservare e operare".
"Finora trascurato, perché non capito -spiega l'autore- questo breve scritto d'occasione apre uno squarcio di luce sull'approccio del Nolano alla verità. In esso filosofia, magia naturale e arte della memoria si intrecciano mirabilmente. Il sigillo, l’archetipo, si rivela così talismano potentissimo, in grado di concentrare un enorme patrimonio conoscitivo, diventando ideale strumento di intermediazione tra uomo e divinità, tra micro e macrocosmo".
Il segreto della 'mathesis', il Nolano crocevia del rapporto pensiero-immagine.
Perche' per Bruno anche nella 'minuzzaria', la piu' piccola parte, si riflette l'immensita' degli infiniti universi. In queste 'mappe' che sono anche 'locus memoriae', una figura e' incorniciata dalla frase 'Asta que venga mejor', fino a che venga meglio. Ma perché questi Centosessanta Articoli, modellati su uno schema classico, con continui riferimenti ad Euclide, a Pappo, a Pitagora, di cui utilizzano lo stesso linguaggio e gli stessi teoremi, si proclamano “contro i matematici”?
"Perché quella di Bruno -è la tesi di del Giudice- è una forma di matematica particolare, la 'mathesis', che egli eredita dal suo maestro Cusano. In essa il 'signum' diventa lo strumento di un’indagine che, dal piano delle forme, si innalza al trascendente. Da geometria si fa metafisica, attraverso l’elaborazione di figure, che per costruzione e significato rappresentano dei veri e propri 'mandala', che aprono la porta su quell'infinità dell'universo che costituisce la chiave di volta della nolana filosofia".
L’opuscolo, oltre al rilevante apparato iconografico, realizzato personalmente dall’autore, contiene la famosa dedica all’imperatore Rodolfo II, che costituisce la più genuina enunciazione del credo filosofico di Bruno, autentico crocevia del rapporto pensiero-immagine.











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