AZIENDALI
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Licenziamento a seguito di offese e richiesta di risarcimento danni avanzata dall'azienda

10/09/14

Esclusa la lesione della reputazione ed il danno all'immagine

Un dipendente offende gravemente il legale rappresentante della società datrice di lavoro, pronunciando frasi irriguardose nei confronti dello stesso.

L'azienda decide quindi di aprire un procedimento disciplinare a carico del lavoratore, al termine del quale intima il licenziamento per giusta causa.

Non solo.

La società datrice di lavoro chiede anche un risarcimento danni.

Ritiene infatti di aver subìto un danno all'immagine a seguito delle frasi diffamatorie e ingiuriose.

Dopo vari gradi di giudizio, chiamata a pronunciarsi sulla questione è la Corte di Cassazione, la quale dichiara legittimo il licenziamento del dipendente, ma nega il diritto al risarcimento del danno.

Secondo la Corte, infatti, vero è che le persone giuridiche (come appunto la società in questione) possono subìre danni sia patrimoniali che non patrimoniali.

Nel caso di specie, tuttavia, le frasi sono state pronunciate nell'ambito aziendale e non hanno quindi pregiudicato la reputazione dell'azienda.

Nessun danno all'immagine può quindi ritenersi configurato.



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