"Lo splendore di Aleppo" a Ravenna Festival
Chiostro della Biblioteca Classense 15 giugno 2018 | ore 21:30
LO SPLENDORE DI ALEPPO
Il canto ritrovato della cetra.
Canti d’amore e di lode delle comunità siro-cristiana, armena, musulmana e giudaica.
Chiostro della Biblioteca Classense
(Via A. Baccarini, 3 - Ravenna).
15 giugno 2018 | ore 21:30
Il canto ritrovato della cetra
Razek-François Bitar controtenore.
Salim Saroueh violino.
Bakri Maslmani qanun .
Georges Saade riqq e darbuqa.
Narrazione di Paolo Scarnecchia.
Cinque anni sono bastati a ridurre una città come Aleppo, che per secoli ha colpito i viaggiatori per ricchezza culturale e cosmopolitismo, in un cumulo di macerie, da cui la popolazione è ora in gran parte fuggita. Simbolo della musica di tutto il Vicino Oriente, Aleppo non aveva eguali per il patrimonio di canti liturgici e devozionali cristiani e delle comunità siriache e armene, ed era nota per la muwashshah, poesia strofica con ritornello di origine medievale, fiorita nelle corti della Spagna musulmana. Ai suoi musicisti, nati in un intreccio di culture che comprende le radici storiche della civiltà sefardita e il prezioso repertorio di canti della tradizione ebraica, e che vanta il celebre Codice di Aleppo, uno dei più antichi manoscritti del testo masoretico, in ebraico, dell’Antico Testamento, non resta che riproporne la memoria nella loro diaspora.
Razek-François Bitar
Nato ad Aleppo nel 1978, studia canto
e organo all’Istituto superiore di musica
di Damasco, per poi diplomarsi in canto
lirico al Conservatorio “Niccolò Paganini”
di Genova e completare la sua formazione
al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma.
Vince, nel 2003, il secondo premio al
concorso internazionale di musica sacra
all’Accademia culturale europea di Roma.
Prende parte alla rappresentazione di
opere quali La finta giardiniera di Mozart
(Ramiro) a Modena, Genova, La Spezia e Saint-Malo nel 2003-
2004; I giuochi d’Agrigento di Paisiello (Clearco) al Festival della
Valle d’Itria e L’uomo femmina di Galuppi (Gelsomino),al Festival
Barocco di Viterbo e al Festival Opera Aperta nel 2006; Orfeo
ed Euridice di Gluck (Orfeo) diretta da Graham Vick a Ravenna,
Reggio Emilia Modena, Ferrara e Pisa nel 2007; Il re Pastore di
Piccinni (Agenore) a Martina Franca e Death in Venice di Britten
alla Fenice nel 2008; di nuovo Orfeo ed Euridice (Orfeo) a Martina
Franca nel 2009; Le Procès de Michel Servet di Shauna Beesley
(Vallet e De la Fontaine) a Ginevra nel 2011 e Griselda di Vivaldi
(Roberto) a Rio de Janeiro nel 2012. Ha all’attivo anche numerosi
concerti come solista in Italia, Germania, Svizzera, Russia, Francia
e Austria. Ha collaborato con l’Orchestra da camera di Damasco
e l’Orchestra Nazionale Sinfonica della Siria. Vive attualmente a
Berlino.
Salim Saroueh:
Nasce nel 1977 a Damasco da una famiglia di musicisti: il nonno era un compositore e suonatore di qanun noto il
tutto il mondo arabo. Intraprende gli studi musicali a sei anni all’Istituto arabo di musica di Damasco, dove studia violino.
Nel 1994 viene ammesso all’Orchestra Nazionale Sinfonica della Siria e nel 1995 si iscrive all’Istituto superiore di musica
di Damasco dove si diploma nel 2000.
Frequenta inoltre la classe del violinista Jean Ter-Merguerian al Conservatoire National de la Region de Marseille. Conclusi gli studi in Siria,
si trasferisce a Berlino, dove collabora con diverse orchestre e a vari progetti musicali. Nel 2008 si iscrive alla Freie Universität per studiare scienze
islamiche e scienze politiche. Dal 2018 vive a Dublino.
Bakri Maslmani:
Nato nel 1981 ad Aleppo, ha una lunga esperienza come suonatore di qanun e musicista specializzato
nelle percussioni. Nel mondo arabo collabora con numerosi artisti internazionali e nel 2005 intraprende
un tour come solista negli Emirati Arabi Uniti. Da cinque anni gestisce il Flop Bar Berlin Wedding, un locale
musicale a Berlino in cui organizza stage e jam session.
Georges Saade:
Intraprende lo studio del pianoforte all’Istituto musicale di Aleppo nel 1996. Durante laformazione come pianista comincia
a dedicarsi alle percussioni arabe, in cui decide di specializzarsi. In veste di percussionista, ha accompagnato alcuni dj in Siria e in Libano, ha
collaborato con vari gruppi di musica araba e si è esibito nell’anfiteatro di Busra con l’Orchestra Giovanile Siriana.
Nel 2003 pubblica il suo primo disco, Tajribeh (Esperimento), dedicato ad una commistione tra ritmi orientali
e occidentali.