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Comunicato Stampa

Luca Vaccaro, il Giotto del XXI secolo

Limitare la Fuga dei Cervelli dal Bel Paese è un dovere civile per una nazione come l’Italia in cui il talento non viene adeguatamente valorizzato.

FotoNemo propheta in patria. Quante volte abbiamo letto la frase pronunciata da Gesù che, entrando a Nazareth, stigmatizzava la fredda accoglienza dei suoi conterranei. E quanto questa frase sia assolutamente attuale oggi quando prendiamo atto che un talento cristallino come Luca Vaccaro non viene apprezzato come meriterebbe nel nostro Paese.

“Tratteniamo in Italia Luca Vaccaro: è un genio che non possiamo permetterci di perdere”. Questo è l’appello lanciato dal Presidente di FareAmbiente, il prof. Vincenzo Pepe, durante la riunione tenutasi presso la sede dell’Europarlamento in via IV Novembre a Roma.

In un Paese come l’Italia, che ha dato i natali a menti brillanti in ogni epoca, oggi più che mai dobbiamo riconoscere e valorizzare il talento quando lo abbiamo davanti.

Luca Vaccaro è uno di quei rari casi in cui genialità, visione e competenza si incontrano in un’unica persona. Un professionista di livello internazionale, già nel mirino di importanti aziende estere pronte a costruire ponti d’oro per portarlo via dall’Italia e ad offrirgli posizioni prestigiose e stipendi da capogiro.

Geniale ingegnere nello sviluppo di software innovativi sulle reti Bitcoin, Blockchain e nella realizzazione delle relative applicazioni mobili, ha profuso Il suo forte impegno nella creazione di soluzioni sicure ed efficienti.

Anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha ideato e sviluppato progetti che fanno di lui un autentico leader per la sicurezza delle soluzioni di pagamento, da quelle più complesse a quelle alla portata di tutti. Se oggi, nella nuova era digitale, possiamo pagare i nostri acquisti on-line in assoluta sicurezza o se ogni giorno milioni di transazioni finanziarie nel mondo vanno a buon fine, lo dobbiamo anche al suo talento e al suo importantissimo lavoro.

Ma il punto non è solo trattenere una persona: è necessario proteggere un patrimonio intellettuale, umano e strategico per il futuro del nostro Paese. Lasciare che Luca Vaccaro vada all’estero sarebbe l’ennesima dimostrazione di come l’Italia, troppo spesso, non sia capace di riconoscere e coltivare i propri talenti. È tempo di cambiare rotta.

La cosiddetta “fuga dei cervelli” non è solo una questione statistica: è una ferita profonda che svuota il Paese di intelligenze, innovazione e potenzialità. Ogni talento che parte è un’opportunità che perdiamo. Trattenere Luca Vaccaro significa investire in un’Italia più competitiva, moderna e pronta ad affrontare le sfide globali.

Non possiamo più permetterci di essere spettatori. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e accademico per offrire a menti come quella di Luca non solo un lavoro, ma un progetto, una visione, un futuro qui, in Italia.

L’ambasciatore Paolo Pengo, in conclusione della riunione, ha aggiunto: “Non lasciamo che il genio prenda il volo. Facciamo in modo che Luca Vaccaro resti. Perché il talento, se riconosciuto e valorizzato, è la vera ricchezza di un Paese. Troppo spesso i geni non sono compresi dalla maggior parte delle persone: la storia ci insegna che essere come Vincent van Gogh, Nikola Tesla o Gregor Mendel non basta. Serve anche un mondo disposto ad ascoltare, capire e credere”.

Anche l’avvocato Gianemilio Genovesi, del prestigioso studio legale Agnoli Law, ha voluto esprimere il proprio pensiero: “Quando un Paese non ascolta i suoi visionari, non perde solo delle idee: perde il futuro. E così i suoi imprenditori volano via, trovando spesso in Gran Bretagna o negli Stati Uniti quel riconoscimento che a casa loro era negato”.

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