ECONOMIA e FINANZA
Articolo

Microfinanza in occidente: la adoperi più spesso di quanto immagini

10/04/15

Qualche tempo fa abbiamo trattato il tema dell’economia portata al sociale e, in particolare, quello della microfinanza.

All’epoca ci siamo concentrati sul sistema di microcredito, inventato da Muhammad Yunus (tutte le informazioni sul microcredito e la Graamen Bank le potete trovare nell’articolo: “Microfinance: perchè la finanza sa anche essere etica“)

Quello di cui invece non abbiamo parlato nel precedente articolo, o che abbiamo comunque solo accennato, è che la microfinanza si articola in molte più categorie di quanto non potremmo aspettarci inizialmente.

La microfinanza nei paesi occidentali

Innanzitutto la microfinanza, complice la crisi attuale, ha trovato largo spazio anche nei paesi sviluppati, soprattutto quando la si intende come servizio etico per aiutare fasce più bisognose della popolazione. Spesso questo aiuto si articola in un supporto tecnico o finanziario, spesso indispensabile per permettere l’apertura di una attività imprenditoriale, e risanare quindi situazioni a prima vista disperate.

UNA TRADIZIONE (OCCIDENTALE) DI MICROFINANZA

Nonostante queste premesse, però, varie forme di microfinanza sono a dir poco tradizionali nei paesi più sviluppati: per esempio, in Italia è comune e diffuso il microrisparmio, conosciuto comunemente come il risparmio individuale.

Nonostante il famoso detto “tenere i soldi sotto il materasso”, infatti, gli Italiani hanno in realtà una lunga tradizione di investimento del loro surplus, complice un meccanismo di depositi vincolati poliennali con spese di gestione minimizzate.

Un classico esempio è il buono fruttifero postale, emesso fin da tempi remoti con tagli molto bassi e che incoraggiavano il mantenimento del capitale nei periodi: più tempo esso veniva lasciato a maturare, infatti, più il tasso d’interesse cresceva. Si poteva arrivare, negli anni ’90, ad un raddoppio del capitale in sette anni.

Altro servizio microfinanziario molto popolare è quello che potremmo definire il contraltare del microrisparmio, ovvero il micropagamento. In realtà esistono numerose forme di micropagamento, molto diverse le une dalle altre ma accomunate in un modo o nell’altro dall’esiguo importo versato. Persino il nostro metodo di pagamento delle chiamate telefoniche (a “scatti” e al “minuto” può essere inteso in tal senso).

E’ un chiaro esempio di micropagamento il nuovo metodo d’acquisto dei biglietti della metropolitana di Milano (tutte le informazioni le potete trovare in questo articolo), o il pagamento del parcheggio sempre mediante il credito telefonico (tutte le informazioni le potete trovare in questo articolo).

Altre forme di micropagamento (più diffuse nei paesi anglosassoni che in Italia) sono quelle di crowdfunding, che permettono a cittadini comuni di raccimolare grandi somme per progetti innovativi. Contraltare di ciò, è che anche i finanziatori sono soggetti comuni, che partecipano finanziariamente al progetto in base alla loro disponibilità economica e a quanto credono in esso. Se l’iniziativa ha successo, tutti i finanziatori parteciperanno degli utili in base a quanto hanno contribuito.

E tu, cosa ne pensi di queste nuove (e vecchie) forme finanziarie di microfinanza?



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