ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

News normative: nuova disciplina delle certificazioni nella PA

16/01/12

Pubblicate sul sito web di Golem Lazio le ultime novità normative riguardanti la disciplina delle certificazioni nella Pubblica Amministrazione.

Con l'inizio del nuovo anno, i rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni giungono ad una svolta significativa. E' stata attuata infatti la norma secondo cui le pubbliche amministrazioni non possono chiedere ai privati informazioni già in loro possesso.
Le nuove disposizioni sui certificati e sulle dichiarazioni sostitutive sono previste dall'art. 15 della legge 183/2011, che dispone in particolare quanto segue:
- i certificati rilasciati dalle Pubbliche amministrazioni riguardanti stati e qualità di un privato (residenza, iscrizione in un Albo, situazione penale, elencati nell'articolo 46 del Dpr 445/2000) sono validi e utilizzabili dal privato soltanto nei rapporti con un altro privato. Sui certificati sarà posta una dicitura che precisa questo vincolo («Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi»). Il certificato senza questa dicitura è considerato inesistente.
- le Pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi non possono né richiedere, né accettare certificati dal privato
- le Pubbliche amministrazioni hanno due possibilità per conoscere stati e qualità del privato: ottenere i dati direttamente dagli enti che li possiedono, oppure richiedere al privato interessato di compilare una dichiarazione che riporti i dati richiesti (autocertificazione).
Queste due modalità, però, non comportano analoghe conseguenze per il privato.
Compilare una dichiarazione sostitutiva di certificazione è un'operazione rischiosa quando i dati da riportare sono complessi o numerosi. Questo è il caso, per esempio, delle aziende che devono autocertificare i dati riportati negli attuali certificati o visure del Registro imprese: i dati sono numerosi, e in certi casi, non sempre vengono memorizzati.
Il rischio di errore, anche in buona fede, è altissimo e le conseguenze penali e amministrative sono molto pesanti.
Se si vuole instaurare un corretto rapporto con i cittadini, l'unica modalità utilizzabile da una Pubblica amministrazione è l'acquisizione d'ufficio delle notizie detenute dagli enti che hanno il potere di certificare.
Lo strumento della dichiarazione sostitutiva dovrebbe essere usato solo quando riguarda atti di notorietà, cioè atti con i quali si dichiarano fatti non certificati da alcun ente pubblico (articolo 47 del Dpr 445/2000) e non quando la dichiarazione riguarda notizie certificabili dalle Pa. Così operando, i funzionari pubblici sono quasi del tutto liberati dal lavoro di controllo dell'autocertificazione. Inoltre, l'obiettivo della certezza pubblica è raggiunto perchè i privati evitano il rischio di una dichiarazione infedele.



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