SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Nuovi dati su edoxaban in popolazioni complesse di pazienti con FA

31/08/21

Al Congresso ESC 2021, Daiichi Sankyo Europa ha presentato approfondimenti sulla pratica clinica quotidiana attraverso le evidenze dal registro ETNA-AF e i risultati dello studio ENVISAGE-TAVI AF. I dati del registro ETNA-AF-Europe forniscono approfondimenti su edoxaban nella pratica clinica quotidiana in popolazioni che includono pazienti fragili e pazienti con peggioramento della funzione renale. I risultati dello studio ENVISAGE-TAVI AF confermano che edoxaban è un'opzione di trattamento appropriata per i pazienti anziani con fibrillazione atriale con stenosi aortica grave a seguito di un impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI) eseguito con successo. Le evidenze presentate da Daiichi Sankyo Europa al Congresso Europeo di Cardiologia 2021

FotoRoma, 30 agosto 2021 – Al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) 2021, Daiichi Sankyo Europa ha presentato una serie di nuovi dati su edoxaban, che includono approfondimenti sulla pratica clinica quotidiana, attraverso le evidenze dal registro ETNA-AF, e nuovi dati da studi clinici randomizzati sul profilo di efficacia e sicurezza di edoxaban in pazienti con fibrillazione atriale (FA). I risultati dello studio ENVISAGE-TAVI AF, presentati come Hotline Session durante il Congresso, hanno confrontato l'efficacia e la sicurezza di edoxaban con gli antagonisti della vitamina K (AVK) in pazienti con FA sottoposti con successo a impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI). I risultati del trial sono stati pubblicati contemporaneamente su The New England Journal of Medicine (NEJM).
La Guida Pratica EHRA aggiornata all’aprile 2021 sull'uso degli anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K (NOAC) nei pazienti con fibrillazione atriale raccomanda l'uso dei NOAC come trattamento di prima linea dei pazienti con FA, e include una guida specifica sul trattamento di popolazioni di pazienti con fibrillazione atriale complessa, come quelli con diversi livelli di fragilità e quelli con insufficienza renale. I dati presentati oggi completano ulteriormente le raccomandazioni della Guida Pratica per il trattamento dei pazienti con FA tramite l’uso di anticoagulati orali diretti.
"Questi nuovi dati, in aggiunta alla Guida pratica EHRA recentemente aggiornata sull'uso dei NOAC nella fibrillazione atriale, forniscono prove scientifiche attese da tempo che saranno di enorme supporto per i clinici che devono trattare queste complesse popolazioni di pazienti con fibrillazione atriale", ha dichiarato Hein Heidbuchel, Direttore di Cardiologia all'Università di Anversa e past-president della European Heart Rhythm Association (EHRA). "È ormai riconosciuto in tutto il mondo che gli anticoagulanti orali diretti sono la scelta preferita di trattamento per i pazienti con fibrillazione atriale. Avere ulteriori dati per aiutare a guidare gli operatori sanitari nelle specificità dell'anticoagulazione di queste popolazioni di pazienti porterà ulteriore chiarezza e fiducia alla comunità clinica".
Registro ETNA AF-Europe: Peggioramento della funzione renale (WRF) e fragilità
Gli ePosters chiave presentati dal Registro ETNA-AF-Europe includono la valutazione del grado di peggioramento della funzione renale (WRF) e degli esiti clinici nei pazienti con FA trattati con edoxaban dopo due anni di follow-up, con o senza WRF. I risultati di 9.084 pazienti inclusi in questa analisi di sottogruppo hanno mostrato che c'è un basso rischio di WRF nei pazienti con FA trattati con edoxaban, e che la maggior parte dei pazienti trattati con edoxaban non ha avuto un peggioramento della funzione renale (89,9%). I risultati hanno anche rilevato che:

- I pazienti con WRF avevano una mortalità più elevata rispetto a quelli senza WRF (mortalità per tutte le cause: 3,78% vs. 1,90%; morte cardiovascolare: 2,06% vs. 0,92%, rispettivamente).
- I pazienti con WRF avevano tassi di sanguinamento maggiore e di ictus numericamente più alti rispetto a quelli con funzione renale non peggiorata.
- I tassi di emorragia intracranica sono rimasti bassi indipendentemente dal peggioramento della funzione renale (0,17% in quelli con WRF vs. 0,19% in quelli senza).

Un secondo ePoster chiave ha analizzato i risultati di efficacia e sicurezza nei pazienti soggettivamente vs. oggettivamente fragili. I risultati hanno mostrato che la presenza di fragilità (soggettiva oppure oggettiva) è un predittore di eventi cardiovascolari (CV) in pazienti con FA anticoagulati ed è associata a una prognosi peggiore degli eventi CV. Questi risultati supportano l'idea che una valutazione completa della fragilità potrebbe migliorare la cura quotidiana dei pazienti con FA e sono in linea con le linee guida ESC 2020, che sottolineano l'importanza di includere la valutazione della fragilità nella gestione integrata della FA.

Lo studio ENVISAGE-TAVI AF
Inoltre, nella HotLine Session del Congresso ESC, sono stati presentati i risultati del trial ENVISAGE-TAVI AF. In questo studio multinazionale, randomizzato, di fase 3b, 1.426 pazienti anziani con comorbilità multiple sono stati inclusi e seguiti fino ad un massimo di tre anni dopo un impianto di TAVI eseguito con successo;1, i risultati dello studio suggeriscono che edoxaban è un'opzione di trattamento appropriata per questi pazienti.1,6 Ad oggi, questo è l'unico studio sufficientemente ampio e statisticamente valido che confronta un NOAC con gli antagonisti della vitamina K (AVK) in pazienti con FA dopo TAVI.1,6

"La TAVI è un'opzione di trattamento consolidata per i pazienti con grave stenosi della valvola aortica, compresi quelli con FA e comorbidità multiple. - Ha spiegato George Dangas, MD, PhD, professore di Cardiologia e direttore dell’Innovazione Cardiovascolare presso il Zena e Michael A. Wiener Cardiovascular Institute dell’Icahn School of Medicine dell’ospedale Mount Sinai di New York - Nei pazienti con FA, l'anticoagulazione è necessaria per prevenire l'ictus, che può essere una complicazione devastante dopo la TAVI. ENVISAGE-TAVI AF dimostra che il trattamento con edoxaban può essere prezioso nella gestione di questa popolazione ad alto rischio di pazienti con FA dopo tale procedura".

Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di non-inferiorità di edoxaban rispetto agli AVK per gli eventi clinici avversi netti (NACE), tra cui mortalità per tutte le cause, infarto miocardico, ictus ischemico, tromboembolismo sistemico, trombosi valvolare e sanguinamento maggiore così come definito dalla Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi (ISTH). I NACE si sono verificati in 170 pazienti trattati con edoxaban (17,3% all'anno) e, analogamente, in 157 pazienti trattati con AVK (16,5% all'anno).1,6

Edoxaban ha anche mostrato tassi numericamente inferiori di mortalità per tutte le cause e di ictus ischemico (due dei sei eventi clinici individuali inclusi nel composito di NACE)1,6
- La mortalità per tutte le cause si è verificata in 85 pazienti trattati con edoxaban e 93 pazienti trattati con AVK (7,8% vs 9,1% all'anno, rispettivamente).
- L'ictus ischemico si è verificato in 22 pazienti trattati con edoxaban e in 28 pazienti trattati con AVK (2,1% vs 2,8% all'anno, rispettivamente).

Lo studio non ha raggiunto il suo endpoint primario di sicurezza per il sanguinamento maggiore, a causa di un più alto numero di sanguinamento gastrointestinali nel braccio edoxaban.1,6
Altri eventi emorragici maggiori, compresa l'emorragia intracranica, così come le emorragie fatali e pericolose per la vita, sono stati altrettanto rari in entrambi i bracci di trattamento edoxaban e AVK: 1,6

Sanguinamenti maggiori si sono verificati in 98 pazienti trattati con edoxaban e in 68 pazienti trattati con AVK (9,7% vs. 7,0% per anno, rispettivamente): 1,6

- Il sanguinamento gastrointestinale maggiore si è verificato in 56 pazienti trattati con edoxaban e in 27 pazienti trattati con AVK (5,4% vs. 2,7% all'anno, rispettivamente).
- L'emorragia intracranica si è verificata in 16 pazienti trattati con edoxaban e in 21 pazienti trattati con AVK (1,5% vs. 2,1% all'anno, rispettivamente).
- Emorragie fatali si sono verificate in 11 pazienti trattati con edoxaban e in 10 pazienti trattati con AVK (1,0% vs. 1,0% per anno, rispettivamente).
- Emorragie pericolose per la vita si sono verificate in 17 pazienti trattati con edoxaban e in 19 pazienti trattati con VKA (1,6% vs. 1,9% all'anno, rispettivamente).

"Questi risultati presentano evidenze che edoxaban è un'opzione di trattamento appropriata nei pazienti con FA post-TAVI, che sono tipicamente anziani e fragili. - Ha dichiarato il Prof. Nicolas Van Mieghem, ricercatore globale co-leader dell'Erasmus University Medical Center di Rotterdam. - "Abbiamo riscontrato più sanguinamenti maggiori gastrointestinali con edoxaban, che sono stati ben gestiti; nessuna differenza significativa si è invece riscontrata nei sanguinamenti intracranici o fatali".

ETNA-AF-Europe e lo studio ENVISAGE TAVI-AF fanno parte di EDOSURE, un ampio programma di ricerca clinica per edoxaban che consiste in più di 10 studi randomizzati controllati, registri e studi non interventistici in una vasta gamma di condizioni cardiovascolari, tipi di pazienti e contesti clinici nella fibrillazione atriale (FA) e nel tromboembolismo venoso (TEV), che coinvolgono oltre 100.000 pazienti in tutto il mondo.

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ETNA-AF
ETNA-AF (Edoxaban Treatment in routiNe clinical prActice in patients with nonvalvular Atrial Fibrillation) è un programma globale che combina dati da distinti studi non interventistici condotti in Europa, Asia orientale e Giappone in un unico database. I 28.000 pazienti inclusi nei Registri ETNA –AF saranno seguiti per 2 anni (in Europa per 4 anni). L’obiettivo primario di ETNA–AF è raccogliere informazioni sull’uso di edoxaban nella pratica clinica quotidiana, inclusi i profili di efficacia e sicurezza in pazienti con FANV non preselezionati. , , , ,


Lo studio ENVISAGE-TAVI AF
EdoxabaN Versus standard of care and theIr effectS on clinical outcomes in pAtients havinG undergonE Transcatheter Aortic Valve Implantation – Atrial Fibrillation (ENVISAGE-TAVI AF) era uno studio prospettico, randomizzato, in aperto, con valutazione dell'endpoint in cieco, a gruppi paralleli di fase 3b, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di edoxaban una volta al giorno rispetto a un regime terapeutico a base di un antagonista della vitamina K, con o senza terapia antipiastrinica, in pazienti con FA dopo TAVI riuscita.1,6, L'endpoint primario di efficacia era l'incidenza di NACE, ovvero l'insieme di morte per tutte le cause, infarto del miocardio, ictus ischemico, eventi embolici sistemici, trombosi valvolare e sanguinamento maggiore (definizione ISTH). 1,6,12 L'endpoint primario di sicurezza era il sanguinamento maggiore (definizione ISTH).1,6,12 Al completamento dello studio, 1.426 pazienti sono stati arruolati in ENVISAGE-TAVI AF da 173 siti clinici in Europa, Nord America e Asia. Edoxaban è stato utilizzato con il regime di dosaggio approvato per la prevenzione dell'ictus nella FA in ogni Paese.1,6
Per maggiori info: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02943785.

La Fibrillazione Atriale
La FA è una condizione in cui il cuore batte in modo rapido e irregolare. Quando ciò accade, il sangue può accumularsi e addensarsi nelle camere del cuore causando un aumento del rischio di coaguli di sangue. Questi coaguli di sangue possono staccarsi e viaggiare attraverso il flusso ematico verso il cervello (o talvolta verso un'altra parte del corpo), dove possono potenzialmente provocare un ictus.

La fibrillazione atriale è il tipo più comune di disturbo del ritmo cardiaco ed è associata a una notevole morbilità e mortalità. Più di sei milioni di Europei hanno una diagnosi di FA, e si stima che questa cifra è destinata almeno a raddoppiare entro il 2060. , Rispetto a quelli che non ne soffrono, le persone con questa aritmia hanno un rischio di ictus 3-5 volte più alto. Un ictus su cinque è causato da FA.15


Edoxaban
Edoxaban è un inibitore diretto del fattore Xa (pronunciato “Decimo A”) somministrato una volta al giorno. Il fattore Xa è uno dei componenti chiave responsabili della coagulazione del sangue, quindi inibirlo significa rendere il sangue più fluido e meno incline alla coagulazione. Edoxaban è attualmente commercializzato da Daiichi Sankyo e dai suoi partner in più di 40 Paesi e regioni del mondo.

EDOSURE – Il programma di ricerca clinico di Edoxaban
Più di 10 studi, più di 100.000 pazienti in tutto il mondo
Daiichi Sankyo prosegue il suo impegno nell’ampliamento delle conoscenze scientifiche su edoxaban, con programmi di ricerca che valutano il suo uso in un ampio range di condizioni cardiovascolari, tipologie di pazienti e setting clinici nel trattamento della FA e del TEV, e che sono disegnati per approfondire ulteriormente i risultati degli studi chiave ENGAGE-AF e Hokusai-VTE. Saranno oltre 100.000 pazienti in tutto il mondo, a prendere parte a EDOSURE, il programma di ricerca clinica su edoxaban che comprende più di 10 studi randomizzati e controllati, registri e studi clinici non-randomizzati, inclusi quelli terminati, in corso e futuri. L'obiettivo è generare nuovi dati clinici e real-world relativi all’utilizzo di edoxaban nelle popolazioni affette da FA e TEV, al fine di fornire a medici e pazienti di tutto il mondo una sempre maggiore fiducia nel trattamento.

FONTE: https://www.daiichi-sankyo.it/media/notizie-in-europa/news-details/congresso-esc-2021-nuovi-dati-supportano-luso-di-lixianar-edoxaban-in-pazienti-complessi-con-fibrillazione-atriale-fa/

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Contatti

Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel. +39 0685255-202
elisa.porchetti@daiichi-sankyo.it

Daiichi Sankyo
Daiichi Sankyo è un Gruppo attivamente impegnato nello sviluppo e diffusione di terapie farmaceutiche innovative con la mission di “contribuire all’arricchimento della qualità della vita in tutto il mondo”, facendo leva su una ricerca scientifica e una tecnologia di prima classe. Oltre a mantenere il suo attuale portafoglio di farmaci per il trattamento del tumore e delle malattie cardiovascolari, Daiichi Sankyo si dedica principalmente allo sviluppo di nuove terapie per le persone affette da cancro o da altre malattie con elevati bisogni medici non ancora soddisfatti. Con oltre 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 16.000 dipendenti in tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione per realizzare la Vision del Gruppo al 2030 di diventare una “Global Healthcare Company Innovativa che contribuisce allo Sviluppo Sostenibile della Società”. Per maggiori informazioni visita il sito www.daiichi-sankyo.it



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