Nuovi risultati mostrano l’attività antitumorale di pembrolizumab nei pazienti con carcinoma nasofaringeo avanzato
Risultati di KEYNOTE-028 presentati allo European Cancer Congress 2015
MSD ha annunciato oggi la presentazione dei primi risultati della ricerca sull’uso di pembrolizumab, la terapia anti-PD-1 dell’azienda, come monoterapia per pazienti con carcinoma nasofaringeo (NPC) avanzato non resecabile – un tipo di tumore della testa e del collo – con espressione di PD-L1 (≥1% delle cellule nei nidi tumorali o nelle bande PD-L1+ dello stroma). I dati provengono da uno studio di Fase 1b (KEYNOTE-028) e hanno dimostrato un tasso di risposta globale (ORR) (confermato e non confermato) del 22,2% (95% CI, 8,6-42,3) nei pazienti valutabili (n=27) trattati con pembrolizumab. I risultati sono stati presentati nel corso di una sessione orale dal Dr. Chiun Hsu, National Taiwan University Hospital, allo European Cancer Congress (ECC) di Vienna (Abstract n. 2801).
«Il carcinoma nasofaringeo avanzato è una grave forma di tumore della testa e del collo spesso associata a una prognosi sfavorevole» ha dichiarato Hsu. «Questi dati presentati all’ ECC indicano il potenziale per nuovi approcci al trattamento di questo tipo di tumore per il quale, al momento, esistono poche opzioni di cura e, inoltre, confermano la necessità di portare avanti la ricerca sul potenziale funzionamento di pembrolizumab in alcuni tipi di tumore della testa e del collo».
MSD ha avviato un vasto programma di sviluppo clinico per la valutazione di pembrolizumab nel tumore della testa e del collo in diverse linee terapeutiche, sia in monoterapia, sia in associazione a chemioterapia o altri agenti. Nell’ambito di KEYNOTE-028, pembrolizumab è in studio in pazienti con NPC avanzato non resecabile che non rispondono alla terapia attualmente disponibile o per i quali tale terapia non è appropriata. Questo studio è il secondo a mostrare l’attività precoce di pembrolizumab nei pazienti con tumore della testa e del collo e il primo su una terapia anti-PD-1 a dimostrare un’attività clinica in pazienti con NPC ricorrente o metastatico. Per ulteriori informazioni sui nostri trial clinici oncologici, visitare www.keynoteclinicaltrials.com.
«I dati che emergono da questo studio clinico mostrano ancora una volta che pembrolizumab è attivo in differenti tipologie di tumori, inclusi quelli difficili da curare con i trattamenti standard» ha dichiarato Roger Dansey, Senior Vice President e Therapeutic Area Head, Oncology Late-Stage Development di Merck Research Laboratories. «Sulla base di questi e degli altri risultati ottenuti sinora, stiamo continuando a portare avanti un programma clinico completo sul tumore della testa e del collo con pembrolizumab, sempre focalizzati sulla realizzazione del pieno potenziale di questa terapia per rispondere alle esigenze di cura ancora insoddisfatte dei pazienti con tumori difficili da trattare, come il carcinoma nasofaringeo».