EDITORIA
Comunicato Stampa

Nuovo libro di Angelo Ruggeri, "Racconti", nelle Edizioni dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni)

27/01/12

"Ogni racconto porta con sé una didascalia che insegna a guardare con estrema attualità la storia e, con un deterrente morale che nei racconti prende forma, riconduce al dibattito sulla libertà di espressione. Alla fine della passeggiata mi chiedo se le lotte della plebe per l’emancipazione dalla servitù e la conquista dei diritti civili siano finite e mi appello, per non dubitarne troppo, alla lettura della Costituzione Italiana e della Carta dei Diritti Fondamentali della Comunità Europea" (dalla Prefazione di Daniela Gazineo)

PREFAZIONE

Mi accompagnano in una passeggiata i "Racconti" di Angelo Ruggeri: in mezzo alla campagna romana, fra le rovine di antichi monasteri o lungo un fiume, la marcia è lenta, lo sguardo è sereno, sotto i passi il crepitio del sottobosco fatto di storia, di leggi, di conflitti, di antichi maestri e mistiche figure che popolano antiche tradizioni. Angelo, che col nome dal significato di messaggero scrive o piuttosto narra, con ironia restituisce luoghi che parlano e insegnano a meditare, che conducono sul cammino inarrestabile dell’uomo e di quella immagine che si scontra e perisce da sempre fra vincitori e vinti, morale e desiderio ‘innato’ del potere.
I suoi racconti sono fatti di una polemica sottile che non può essere urlata per strada come da un banditore, che non deve violentare il tacito assenso del silenzio, ma che enfatizzando sull’essere umano, sulla sua natura, sull’eterno desiderio di egemonia su chi non conosce parole per difendersi, offrono, durante una passeggiata, radure dove potersi fermare, sedere, guardare e comprendere: attraverso una narrazione descrittiva che talvolta si traspone in dialoghi immaginari è l’autore che medita con se stesso attraverso i personaggi dei suoi racconti, luoghi, storia, natura.
I primi passi dei Racconti ci riportano ad un Prometeo punito da Giove per aver educato gli uomini a «tutte quelle arti che li trasformarono da bruti ad esseri civili» : un Prometeo incatenato su una montagna del Caucaso non a causa del fuoco, ma per aver insegnato la scrittura con la quale imparare a conoscere, a capire, a scegliere per non essere assoggettati dal potere che schiavizza. Solo con il sapere si può ribattere e ribellarsi ad un sopruso: senza si può solo rimanere vittima di ciò che viene imposto. E quale mezzo più irreplicabile e inoppugnabile si è reso arma a difesa delle parole se non la scrittura? La comunicazione è uno dei bisogni più primitivi ma può essere anche quello più corruttibile se fatto di verba volant: la parola scritta può essere interpretata ma non può essere stravolta ed usata a proprio scopo e ne fanno esempio Mosè che trascrive le leggi su marmo, i Romani sul bronzo o un semplice capitano di una nave che annota nel diario di bordo la sua navigazione.
Le riflessioni di Ruggeri non vanno oltre l’imparziale compito della narrazione e riconducono agli albori della scrittura, agli etruschi e alle battaglie per difendere le proprie mura, alla storia romana attraverso Tito Livio ed ai primi tentativi di riformare e legittimare le guerre: richiamano La Repubblica di Platone per la ricerca dei fondamenti che rendono giusto e legittimo un governo, sulle garanzie e sulla responsabilità nella costruzione di una vita buona per la comunità e, come ne scrive nell’Introduzione Mario Vegetti «Quella del governo è un’arte che richiede una sicura competenza e grandi doti intellettuali, perché si tratta di comprendere la natura del bene comune e di tradurla in leggi adeguate ed atti politici opportuni. Come è possibile, argomenta Platone, che mentre arti meno difficili come la medicina o l’architettura sono praticate da pochi esperti, la suprema arte del governo sia alla portata delle masse che partecipano direttamente o con il voto al governo democratico? Esse saranno in balia sia dei propri interessi sia di quelli che credono tali ad opera della manipolazione emotiva che subiscono da parte di retori e demagoghi, di fronte alla quale non dispongono di alcuna difesa di ordine razionale. [… ] Un buon governo deve essere dunque esercitato da un piccolo gruppo di veri competenti, intellettualmente capaci di universalizzazione, cioè della comprensione del bene comune, e perfettamente disinteressati sul piano privato, quindi moralmente qualificati ad un potere di guida e di servizio, non di oppressione e sfruttamento.»
Dietro ogni cartolina degli scorci messi a fuoco durante la passeggiata emerge, senza presunzione, il senso del potere affidato alla scrittura come mezzo e riferimento, ed ogni racconto, incatenandosi al successivo attraverso domande, ci restituisce una cauta meditazione che indaga e offre al lettore spunti di riflessione. Riproponendo colui che è considerato l’iniziatore della favola come forma letteraria scritta, Esopo, l’autore mostra come talvolta siano celati – in altre vesti – personaggi con la natura e la morale degli uomini: inoltre è intenso il chiedersi se ciò che è scritto e chi lo scrive ha come solo scopo informare nella sua imparzialità e sincerità o chi scrive deve anche scegliere «o ti pieghi alla volontà di chi comanda oppure te ne vai in altro luogo o cambi lavoro o mestiere» . Domande che conducono Angelo Ruggeri ad ipotizzare l’esistenza di un legame fra le morti violente nella storia di alcuni scrittori e artisti e se Santa Chiara, protettrice delle telecomunicazioni, avrebbe voluto che la televisione offrisse ciò che oggi ci offre.
Ogni racconto porta con sé una didascalia che insegna a guardare con estrema attualità la storia e, con un deterrente morale che nei racconti prende forma, riconduce al dibattito sulla libertà di espressione. Alla fine della passeggiata mi chiedo se le lotte della plebe per l’emancipazione dalla servitù e la conquista dei diritti civili siano finite e mi appello, per non dubitarne troppo, alla lettura della Costituzione Italiana e della Carta dei Diritti Fondamentali della Comunità Europea.

Dalla Costituzione della Repubblica Italiana, Parte prima, Diritti e Doveri dei cittadini, Titolo I, Rapporti Civili, Art. 21:
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria. […] La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.»
Dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Art 11, Libertà di espressione e d'informazione:
«1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.»

Daniela Gazineo





Angelo Ruggeri è nato nel 1944 a Formello (Roma) e vive attualmente nella provincia umbra di Perugia. Durante gli anni universitarî è stato attivista e ha raccontato la sua esperienza in Dialoghi sul movimento studentesco del ’68 romano. Laureatosi in ingegneria idraulica, ha lavorato nella Repubblica del Sud Africa, che descrive come «un periodo di grande importanza storica per quella parte del mondo, che vide la rivoluzione dei garofani nelle confinanti colonie portoghesi, il crollo del governo dei bianchi in Rodesia e la rivolta di Soweto»; poi in Nigeria e in Arabia Saudita. Su questa importante fase della sua vita ha pubblicato nel 2009 Africa (ed. Il Convivio, Castiglione di Sicilia), vincitore del Premio “Prato: un tessuto di cultura”. Ha riversato la sua sensibile attenzione alla letteratura e ai suoi intrecci con la vita in raccolte di poesie: nel 2004 La confessione e Le origini della poesia (entrambi per le ed. Libroitaliano, Ragusa) e nel 2008 Sulla violenza (ed. Aletti, Villalba di Guidonia ) vincitrice – anche per l’opera in copertina dello stesso Ruggeri – della Rassegna d’arte e letteratura “I grandi maestri contemporanei a S. Gimignano” (2009); nel 2010 L’uomo e la natura (ed. Penna d’Autore, Torino). Scrittore attivo e di particolare versatilità ha pubblicato nel 2007 Giacomo Leopardi tra gli opposti estremismi e Lezioni su felicità ed amore in un liceo romano (entrambi nelle edizioni Penna d’Autore, Torino); nel 2007 Vita di studente (ed. Il Convivio, Castiglione di Sicilia) e Il ritorno di Odisseo (ed. L’Autore Libri Firenze); nel 2009 Leopardi e Poe e Giacomo Leopardi dopo l’unità ( tutt’e due per Aletti, Villalba di Guidonia); nel 2010 San Francesco e Iacopone da Todi (ed. Il Convivio, Castiglione di Sicilia) e nel 2011 L’ira di Achille (ed. Accademia Belli, Roma).
Quest’ultima raccolta, Racconti, arricchisce la sua produzione letteraria e, come è scritto nella Prefazione, veste il suo nome del significato di messaggero che narra e «con ironia restituisce luoghi che parlano e insegnano a meditare».








L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org), in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere” (da esso edita), pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane ed intitolata La bellezza; l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi ed intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane). Le ICI Edizioni Elettroniche pubblicano tre collane di libri elettronici: una di poesia (Adriana), una di narrativa (La Cittadella) e una di saggistica (Neapolis).
Il Comitato di lettura delle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni) è costituito da Constantin Frosin (Lingua e letteratura francese, Università “Danubius”, Galaţi; scrittore), Antonio Illiano (Lingua e letteratura italiana, University of North Carolina at Chapel Hill), Roberto Pasanisi (direttore dell’Istituto Italiano di cultura di Napoli; scrittore), Mario Susko (Letteratura americana, State University of New York, Nassau; scrittore), Násos Vaghenás (Teoria e critica letteraria, Università di Atene; scrittore) e Nguyen Van Hoan (Letteratura italiana e Letteratura vietnamita, Università di Hanoi).





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