ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

PA-Riscossioni tributi: la senatrice Lucrezia Ricchiuti (Pd), presenta nuovo Ddl

01/03/16

La proposta di legge si prefigge di sottoporre a regole certe quanto in realtà comunali virtuose già avviene: l’esternalizzazione della fase stragiudiziale del recupero crediti.

La senatrice Lucrezia Ricchiuti (Pd) presenterà nei prossimi giorni un Ddl sulle “Misure per il recupero dei crediti insoluti della pubblica amministrazione” che sposta l’iter su una fase stragiudiziale, cioè tra la scadenza dei crediti e il recupero coattivo, affidando a società private il patto
conciliativo coi cittadini.

La proposta di legge si prefigge di sottoporre a regole certe quanto in realtà comunali virtuose già avviene: l’esternalizzazione della fase stragiudiziale del recupero crediti.

L’obiettivo è di consentire ai comuni, sulla base di parametri certi, di utilizzare le competenze di società specializzate nell’ambito di una precisa fase di processo, ovvero quella si colloca tra l’accertamento e la riscossione coattiva, che per sua natura necessita di tempi non brevi e produce
costi ed esiti dubbi.

Inoltre, con l’approvazione della proposta di legge in esame ,si avrebbe l’indubbio beneficio di intervenire in anticipo e ridurre drasticamente il numero di posizioni debitorie da iscrivere a ruolo.

Si tenga altresì conto che, alla luce della settima proroga disposta (art. 10, decreto legge n. 210 del 2015),(Proroga di termini) dal 1° luglio 2016 i comuni non potranno più avvalersi di Equitalia per la riscossione coattiva delle proprie entrate, ma dovranno agire con lo strumento dell’ingiunzione fiscale ex regio decreto n. 639 del 1910, in via diretta (in house) o in forma associata (mediante lo strumento dell’Unione di comuni), oppure selezionando attraverso una gara uno dei cosiddetti “concessionari minori” iscritti all’albo di cui al citato articolo 53; ciò con tutte le incognite e le difficoltà legate: a) da un lato, all’internalizzazione di un servizio (la riscossione coattiva) storicamente gestito dal concessionario nazionale della riscossione; b) dall’altro, dalla complessità delle procedure di gara per la selezione del partner; c) infine, dalla precarietà del
corpus normativo in materia su cui, peraltro, pesano le attese legate all’inattuata riforma sulla riscossione di cui alla legge delega 11 marzo 2014, n. 23.

Ridurre il numero di posizioni da riscuotere coattivamente agendo sulla leva del recupero stragiudiziale, in una situazione come quella descritta (resa ancora più critica dalle nuove regole sul bilancio armonizzato ed i nuovi principi contabili, in un quadro comunque caratterizzato dall’incertezza sulla disponibilità delle risorse finanziarie e dall’insufficienza degli organici comunali), rientra certamente tra le missions dell’ente, atteso che la modalità attraverso cui il comune accerta e riscuote le proprie entrate è una questione strategica per la propria funzione istituzionale e per l’interesse della comunità amministrata.

La proposta di legge , si inserisce nel quadro della disciplina di revisione delle modalità di riscossione delle entrate degli enti – contribuisce a rendere più efficiente la fase di recupero stragiudiziale del credito.

A essa, pertanto, devono ascriversi evidenti effetti positivi nell’intero processo di gestione di tali entrate e quindi sulla finanza pubblica locale nel suo complesso, quantificabili cautelativamente – secondo un recente studio KPMG – in oltre 5 miliardi di euro.

(Fabio Fiori)



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