ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Paolo Gallo parla delle sfide future: biometano e idrogeno il filo conduttore

Alla guida di Italgas, la più antica e performante azienda italiana di distribuzione del gas, Paolo Gallo racconta ai microfoni di GEA le sfide future con idrogeno e biometano che giocheranno un ruolo chiave.

FotoIl ruolo di biometano e gas e l’importanza della digitalizzazione delle reti. In un’intervista rilasciata a GEA, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo racconta le sfide future.

Paolo Gallo: biometano, l’energia rinnovabile più pronta
Servono reti intelligenti, digitali e flessibili capaci di “migliorare il servizio che forniamo al cliente finale e di cambiare il modo in cui noi gestiamo le reti, in maniera meno passiva”, racconta Paolo Gallo . Non solo, questa digitalizzazione consente inoltre di realizzare reti atte ad accogliere biometano e idrogeno. “Noi abbiamo più di 2 miliardi di metri cubi di gas prodotto dal trattamento dei rifiuti che potrebbero diventare un miliardo e mezzo di metri cubi in più se facessimo l’upgrade degli impianti”, spiega. Il potenziale a disposizione può raggiungere i 2 miliardi di metri cubi di biometano. Di qui a qualche anno, questi 2 miliardi “possono diventare 8-10 miliardi”, aggiunge Paolo Gallo, ovvero il traguardo prefissato dalla Commissione europea nel REPowerEU. Il nostro Paese possiede dunque la tecnologia e il potenziale necessario: la principale difficoltà da affrontare risiede nelle autorizzazioni per lo sviluppo degli impianti di biometano.

Paolo Gallo: idrogeno, le prospettive future
E l’idrogeno? “La tecnologia di produzione dell’idrogeno verde esiste ma non è ottimizzata”, sottolinea Paolo Gallo. In Sardegna, Italgas sta portando avanti un progetto pilota per dimostrare la molteplicità e flessibilità di usi dell’idrogeno. La strada sembra ormai tracciata. “Nella visione della Comunità europea – spiega l’AD – il 50% del gas che arrivava dalla Russia dovrà essere rimpiazzato di qui al 2030 da biometano e idrogeno in egual misura. Il 50% sono 75, quasi 80, miliardi di metri cubi di gas. Vuol dire che il ruolo di biometano e idrogeno diventa fondamentale. In più, accelera la transizione energetica perché metà di quel gas viene sostituito da gas che sono rinnovabili a zero contenuto di CO2”. Nonostante la guerra tra Russia e Ucraina abbia influito sull’attività del Gruppo, Paolo Gallo segue la via dell’ottimismo: “Questa crisi sta accelerando i processi di efficienza energetica e di transizione energetica”. Italgas ha dichiarato di voler tagliare, entro il 2028, le emissioni di gas serra del 34%.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
articolinews
Responsabile account:
Edoardo Guerri (Content editor)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere