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Comunicato Stampa

Parco trotter: l'ex chiesetta rinasce grazie a biodry

27/06/11

lo storico edificio meneghino fortemente danneggiato da problemi di umidità capillare di risalita è rinato grazie ad un dispositivo totalmente ecologico che inverte il flusso delle molecole d'acqua.

Il parco Trotter è sempre stato uno dei fiori all'occhiello della cultura milanese, simbolo di innovazione e lungimiranza per tutto il mondo scolastico e non solo.

Negli anni però la struttura è andata deteriorandosi arrivando a rappresentare un vero cruccio per l'amministrazione comunale che doveva sistematicamente intervenire per “mettere una pezza” ai danni causati agli edifici soprattutto dall'umidità.

Il 31 maggio abbiamo incontrato l'ing. Grillone, direttore del settore tecnico e strutture sociali del Comune di Milano, per valutare con lui i risultati ottenuti in uno degli edifici del Parco Trotter, l'ex-chiesetta, a seguito dell'applicazione del dispositivo Biodry, innovativo sistema che elimina definitivamente il problema dell'umidità capillare di risalita senza necessità di intervenire sui muri.

Abbiamo così scoperto che l'ex chiesetta, usata anche come ufficio, aveva grandi danni dovuti all'umidità capillare di risalita. Il problema nasce dall'assenza di un vespaio nel solaio del piano: l'edificio poggia quindi direttamente sul terreno.

Negli anni è stato provato di tutto: materiali anti-umidità, intonaci particolari, gli intonaci sono stati rifatti, ma nessuno di questi sistemi si è dimostrato efficace nel tempo e ogni due/tre anni il problema dell'umidità si ripresentava e andava risolto, con grandi costi per l'amministrazione.

Quando i tecnici di Biodry gli hanno presentato il dispositivo, l'Ing. Grillone ha pensato subito di testarlo alla chiesetta del parco Trotter, piccola e molto deteriorata dall'umidità: un ottimo banco di prova per valutare l'effettivo funzionamento di un dispositivo che promette di eliminare definitivamente il problema oltretutto senza intervenire sui muri.

Nonostante il suo scetticismo, l'ingegnere si è dovuto ricredere: il dispositivo è stato effettivamente installato senza alcuna azione sui muri, fatta eccezione per un paio di buchi che sono serviti per misurare il tasso di umidità. Il dispositivo è anche di piccole dimensioni e quindi poco invasivo anche da un punto di vista estetico.
I risultati poi sono stati notevoli: fin dai primi giorni si sentiva che l'aria era molto meno umida. I rilievi eseguiti dopo 6 mesi hanno dimostrato una diminuzione dell'umidità pari al 60%!

Ma come funziona il dispositivo?

L'acqua presente nel terreno, per le proprie caratteristiche chimico-fisiche tende a risalire attraverso i capillari dei materiali costituenti la muratura.
Le cariche elettriche derivanti dal movimento d'acqua sotterraneo creano delle
interferenze che alterano la capacità di assorbimento dei muri rendendoli una vera e propria calamita per l'acqua.
Una volta risalita, l'acqua tende a distribuirsi lungo la muratura per poter evaporare.
Nel fare questo, però, l'acqua lascia i sali in essa contenuti sulle superfici deteriorandone l'aspetto.
Gli intonaci si distaccano e si creano muffe ed efflorescenze sgradevoli alla vista e all'olfatto, oltre che poco salubri.

Biodry, grazie ad un principio fisico, interrompe le interferenze create dalle cariche elettriche e inverte il flusso delle molecole.
Il muro riacquista così la propria dimensione naturale.

In questo modo, oltre ad un miglioramento estetico, certamente importante, si contribuisce a preservare l'immenso patrimonio artistico e culturale che molti dei nostri edifici, e la chiesetta di Parco Trotter non fa eccezione, contengono.

Inoltre, è importante sottolineare che Biodry è un sistema passivo e quindi non alimentato da fonti tradizionali di energia.

Tutte queste caratteristiche fanno di Biodry un sistema sicuro ed ecologico per il trattamento dell’umidità capillare di risalita che consente anche un notevole risparmio in termini di tempo e di energia.



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Manuela Muretta (Titolare)
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