ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Per combattere l'evasione fiscale in Italia bisogna ridurre l'aliquota fiscale

11/02/13

Vittorio Carlomagno, presidente Contribuenti.it , ha sottolineato che l’unico modo per combattere l’evasione fiscale italiana è quello di seguire “quanto è successo nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali come nel REGNO UNITO, migliorato la qualità dei servizi pubblici e, soprattutto, eliminare i rifiuti della spesa pubblica. “

Mentre CGIA di Mestre (l’associazione italiana delle imprese individuali e le piccole imprese) ha calcolato che la pressione fiscale totale di quest’anno raggiungerà un record storico del 45,1%, Contribuenti.it (associazione on-line dei contribuenti italiani) ha messo il non-contribuente economia in Italia al 21,4%, del prodotto interno lordo del paese (PIL).

Previsioni Cgia che, con l’onere fiscale totale circa il 13,7% del PIL, al di sopra del livello del visto nel 1980, ogni italiano (compresi i bambini e gli anziani) pagherà una media di EUR11, 735 (USD15, 200) in tasse e contributi di quest’anno.

Che è più del doppio del livello del 1980 di banconote da 5, 215, quando le imposte e dei contributi totali erano solo EUR63.8bn, nei confronti del EUR714.3bn bilancio per 2103.

Cgia rileva che l’onere fiscale totale del 45,1% è leggermente inferiore al% 45,3 previsto alla fine dell’anno scorso nel Governo obiettivi a medio termine, per effetto delle 2013 misure di bilancio approvati alla fine dello scorso anno, ma anche sottolinea che l’onere effettivo su coloro che pagano le tasse, dopo aver sottratto l’economia underground italiana con l’equazione, è molto più alta di oltre il 54%.

Il suo segretario generale, Giuseppe Bortolussi, ha sottolineato che CGIA “può tranquillamente sostenere che, nel 2013, i contribuenti italiani lavoreranno per il fisco fino alla metà di giugno -. Qualcosa di insopportabile”

D’altra parte, in un altro studio, Contribuenti.it apprezza il 21,4% dell’economia italiana rappresentata da soggetti non contribuenti a EUR346bn annualmente e, di conseguenza, le imposte indirette e dirette che sono pagati ogni anno a circa EUR181.7bn.

In questo modo il valore della economia sommersa in Italia in quel doppio di Francia e Germania. In una classificazione europea, l’Italia, nella parte superiore della tabella, sarebbe stata seguita da Grecia e Romania, entrambe a poco più del 19% del PIL.

Molti imprenditori italiani stanno aprendo molte Ltd nel Regno Unito dove la tassazione è alquanto inferiore a quella italiana.



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