ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Professionisti esclusi dai voucher

02/02/18

a causa della digitalizzazione delle Pmi i professionisti sono esclusi dai voucher. Rpt e Cup scrivono al Mise: ‘si contravviene all’equiparazione di professionisti e piccole imprese per l’accesso ai fondi europei’

FotoProfessionisti esclusi dai voucher
I professionisti sono esclusi dai voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi), anche se, secondo la normativa comunitaria e italiana, così non dovrebbe essere. Questo, in sintesi, il contenuto della nota inviata al Ministero dello Sviluppo Economico dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e dal Comitato Unitario Permanente degli ordini e Collegi professionali (CUP).Il voucher per la digitalizzazione delle Pmi è un contributo destinato all'acquisto di hardware, software e servizi specialistici per digitalizzare i processi aziendali e favorire l'ammodernamento tecnologico. Si tratta, quindi, di strumenti volti al miglioramento dell’efficienza aziendale, modernizzare l'organizzazione del lavoro, mediante l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro, sviluppare soluzioni di e-commerce, fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT. Ogni impresa può beneficiare di un unico voucher fino a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili. La misura è stata prevista dalla Legge 9/2014 e regolata dal Decreto Interministeriale 23 settembre 2014. Per quest'anno, il decreto direttoriale 24 ottobre 2017 ha stanziato 100 milioni di euro e fissato i termini per le domande dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018.

Equiparazione tra Pmi e liberi professionisti
Da tali agevolazioni sono esclusi i liberi professionisti. Nelle Faq pubblicate dal Mise viene precisato che i professionisti possono accedere alle agevolazioni solo se esercitano la propria attività sotto forma di impresa e se risultano iscritti al Registro delle imprese. Come spiegato nella lettera inviata da RPT e CUP al Mise, il problema è che la norma che ha istituito i voucher per la digitalizzazione risale al 2014 ed è quindi precedente all’equiparazione tra professionisti e Pmi, avvenuta con la Legge di stabilità per il 2016 (L. 208/2015), per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali del Fondo Sociale Europeo (FSE) e al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che rientrano nella programmazione 2014-2020. La Legge di stabilità dello scorso anno, ha armonizzato la normativa italiana con il Regolamento UE n. 1303/2013. Per non contravvenire alle norme italiane ed europee, è stato chiesto quindi al Ministero di aprire i voucher ai liberi professionisti.

credit: di Paola Mammarella edilportale



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