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Comunicato Stampa

Proroga della stagione venatoria in Lazio: disonesti e bracconieri ringraziano

Consentirà ai cacciatori di continuare a stare nelle campagne acuendo il disturbo venatorio anche su specie per cui la caccia è già chiusa

In merito al Decreto T0021 del 30 gennaio scorso, con cui il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha posticipato al 10 febbraio il termine della stagione di caccia a 4 specie di uccelli (colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza),
la LAC - Lega per l'Abolizione Caccia, manifesta dure critiche all'amministrazione regionale per un provvedimento inutile e dannoso per la fauna selvatica.
Si tratta di una classica marchetta pre-elettorale (le elezioni europee si avvicinano...), di cui rischiano di avvantaggiarsi indebitamente solo cacciatori disonesti e bracconieri.
Lo sanno anche i sassi che la caccia ai corvidi a febbraio non interessa a nessuno; la possibilità di cacciare da appostamento il colombaccio, anche con mobilità all'interno di tutto il Lazio, fornisce invece un pretesto per la presenza armata di tutti quei soggetti che approfitteranno della proroga della possibilità di stare col fucile nelle campagne, per continuare eventualmente ad abbattere tordi, merli e beccacce, specie per le quali la stagione venatoria sarebbe già conclusa, e protraendo comunque il disturbo venatorio in periodo invernale, quando la fauna selvatica deve comunque affrontare una selezione naturale per la minor disponibilità di risorse alimentari.

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