Prossima stazione: Nordest
Mobilità, infrastrutture e trasporti pubblici. Che strada vogliamo percorrere?
Si è tenuta questa mattina a Rossano Veneto nei pressi della stazione ferroviaria la conferenza stampa “Prossima stazione: Nordest” con il sindaco di Lusiana Antonella Corradin, candidata PD al Consiglio Regionale e Dario Berti, portavoce del Comitato Utenti Ferrovie Area Bassanese (UFAB). Il trasporto su rotaia nel Veneto: fermo su... un binario morto? Quali prospettive per pendolari e turisti? Notizie della metropolitana di superficie? E' possibile un nuovo modello per vie di comunicazione che riducano l'impatto della circolazione su gomma?
Questi i temi che Antonella Corradin ha voluto mettere sul tavolo e su cui riflettere insieme ai giornalisti e ai cittadini questa mattina in un luogo molto significativo ovvero quello della stazione ferroviaria di Rossano Veneto che ben rappresenta il degrado di molte stazioni locali.
“Oggi il 90% delle persone e delle merci si sposta su gomma – sostiene Dario Berti – Il motivo è l’inefficienza dei mezzi che i cittadini hanno a disposizione. Ne è un esempio concreto anche questa stazione, oltre che quella di Bassano, un punto cruciale della linea ferroviaria Trento-Bassano-Padova che da troppi anni attende un ammodernamento, una significativa riduzione dei tempi di percorrenza e soprattutto un incremento della frequenza del servizio in particolar modo nelle ore di punta.”
“Per migliorare il sistema di treni regionali – precisa Antonella Corradin – bisogna raddoppiare i binari dove serve (almeno nel tratto Noale-Maerne), completare l’elettrificazione nelle tratte mancanti, rinnovare le stazioni portandole in linea con gli standard europei. Si deve effettuare una pianificazione di orari e coincidenze intelligenti e mirati, evitando assurde sovrapposizioni con i bus di linea che spesso percorrono le stesse tratte con aggravi inutili sulle finanze pubbliche. Altro punto fondamentale è il biglietto unico che deve essere valido per tutto il trasporto pubblico regionale: un’agevolazione importante per cittadini e turisti. “
I collegamenti del bassanese con Padova , Venezia, Treviso attraverso la ferrovia potrebbero, con un progetto serio di investimenti, diventare un’alternativa concreta all’uso dell’auto, con ricadute positive su traffico, inquinamento, sicurezza stradale e turismo. A maggior ragione è necessario costruire il collegamento Bassano-Vicenza realizzabile anche con pochi investimenti: un intervento che garantirebbe un treno ogni 30 minuti. In definitiva, adeguamenti e manutenzioni sulla rete ferroviaria consentirebbero di adeguarsi agli standard europei e soprattutto di migliorare la qualità di vita dei nostri pendolari.
“Il sistema ferroviario veneto è fermo dagli anni ’70 - afferma Corradin - la metropolitana di superficie non va avanti e forse mai toccherà il nostro territorio e la Regione investe in questo settore 6 € pro capite a fronte dei 10 dell’Emilia Romagna e dei 14 della Lombardia. Questa situazione è ormai intollerabile considerati i 200.000 pendolari che ogni giorno utilizzano i treni.
La Regione Veneto invece negli ultimi 20 anni ha investito solo sul trasporto su gomma, destinando le risorse a grandi opere stradali impattanti, spesso non condivise né con i cittadini né con i sindaci, la cui programmazione sembra non aver tenuto conto dei reali flussi di traffico ma piuttosto ad un utilizzo a dir poco leggero di strumenti quali la finanza di progetto. Se a questo aggiungiamo che per ogni miliardo di spesa in grandi opere si creano circa 1.500 posti di lavoro, mentre la stessa spesa per adeguamenti e manutenzioni crea circa 16.000 posti di lavoro, non si comprende davvero quale sia la logica di questa scelta!”
“Questo non significa che le strade non servono o non vadano realizzate. Di sicuro il modello da seguire non è quello Galan-Chisso-Zaia. In ogni caso, se grandi opere sono necessarie, queste devono essere realizzate con trasparenza, con una attenzione particolare all’impatto ambientale che possono causare, capaci di coniugare maggiore efficienza e minori costi.“
Durante la conferenza sono emerse anche le problematiche relative ai trasporti pubblici su gomma, e a tal proposito è intervenuto anche Roberto Campagnolo, vicepresidente dell’Ente di Governo vicentino per il trasporto pubblico: “E’ in dubbio che la Regione abbia negli ultimi anni prediletto le grandi opere, molto spesso con risultati discutibili, al trasporto pubblico, ritrovandoci oggi in una situazione inadeguata rispetto allo standard europeo. Si deve investire per permettere ai nostri cittadini pendolari che lavorano, studiano e si spostano quotidianamente, oltre ai numerosi turisti, di usufruire di un servizio efficiente e integrato. Inoltre, sarà necessaria anche una campagna di sensibilizzazione per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici sia a livello provinciale sia nell’urbano.”
“E’ arrivato il momento di pensare ad una rete intelligente - conclude Corradin - di trasporti ferroviari, in sinergia con l’alta velocità, con il sistema di trasporto pubblico su gomma, e con la mobilità dolce: siamo una regione con un’economia europea ma il nostro sistema ferroviario è da terzo mondo. Dobbiamo davvero contare di più e portare in Regione la voce dei cittadini e dei pendolari: la regione deve avere le competenze e deve fare da regista del cambiamento rendendo facilmente fruibili e convenienti i collegamenti nelle principali direttrici venete “