Psoriasi, tutte le strade portano a Roma. Si apre oggi un evento internazionale sulla patologia che interessa 2,5 milioni di italiani
Primo appuntamento a Roma per “PsoFuture”, il congresso che dal 9 all’11 aprile riunisce importanti dermatologi provenienti da tutto il mondo; capofila dell’evento la Dermatologia italiana, eccellenza riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale.
Psoriasi protagonista a Roma con “PsoFuture - New directions from the Eternal City”, evento internazionale dedicato a questa patologia cutanea che nel mondo colpisce quasi 150 milioni di persone. Da oggi e fino all’11 aprile importanti opinion leader a livello mondiale della dermatologia e di altre discipline mediche spesso coinvolte nell’approccio terapeutico della psoriasi – cardiologia, reumatologia, gastroenterologia, oncologia e psicologia – si confronteranno condividendo le rispettive esperienze cliniche e le informazioni sugli avanzamenti e sulle novità di rilievo in materia di psoriasi. Capofila e promotore dell’evento la Dermatologia italiana, eccellenza riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale.
«L’idea di promuovere e organizzare a Roma il congresso “PsoFuture” – afferma Sergio Chimenti, chairman del Comitato Scientifico e Direttore della Clinica Dermatologica all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – nasce dall’esigenza di fare il punto sullo stato dell’arte della psoriasi sia nel campo della ricerca, che si sta aprendo a sempre maggiori conoscenze su questa patologia cutanea, sia nel campo delle terapie, per le quali abbiamo assistito a enormi progressi negli ultimi anni, e anche per soddisfare l’esigenza di focalizzare la nostra attenzione sui nuovi farmaci che in tempi brevi, ci auguriamo, saranno disponibili».
Nelle diverse sessioni saranno affrontati i temi di maggiore attualità tra i quali le nuove conoscenze nel campo della genetica, delle patologie immunomediate, dei meccanismi patogenetici, delle comorbilità, delle implicazioni sulla qualità di vita e il peso psico-sociale della psoriasi. La grande novità di questo evento scientifico è l’impostazione multidisciplinare, basata sulla moderna valutazione della psoriasi come malattia sistemica che non coinvolge solo la pelle ma anche altri organi e tessuti: se lo specialista dermatologo è la figura di riferimento all’interno del percorso diagnostico-terapeutico appropriato, altri specialisti possono essere coinvolti nella diagnosi e nel trattamento delle patologie comunemente associate alla psoriasi, le cosiddette comorbilità.
In Italia le persone affette da psoriasi sono almeno 2,5 milioni, l’80% delle quali colpite dalla forma lieve-moderata, spesso poco conosciuta e, di conseguenza, non adeguatamente curata. Fino a poco tempo fa il trattamento della patologia, caratterizzato da una difficile gestione dovuta alla scarsa praticità dei farmaci disponibili, contribuiva ad aggravare il disagio psicologico del paziente influendo negativamente sull’aderenza alla terapia, con evidenti ripercussioni sulla sua efficacia e sul decorso della malattia.
La grande novità di questi anni tra le terapie topiche per la cura della psoriasi lieve-moderata è rappresentata dalla combinazione in gel di un derivato della vitamina D, il calcipotriolo, associato al betametasone, un antiinfiammatorio corticosteroideo di elevata efficacia. Alla luce della revisione sistematica dei dati esistenti in letteratura sui benefici e sui rischi dei diversi trattamenti, questa combinazione, somministrata una sola volta al giorno, si è rivelata più efficace, rapida e meglio tollerata rispetto alle altre terapie convenzionali.
«Gli studi clinici dimostrano che l’associazione calcipotriolo-betametasone esplica un effetto sinergico che risulta più efficace e con un buon profilo di sicurezza e tollerabilità sulla lunga durata – spiega il professor Chimenti – dopo otto settimane di trattamento, infatti, si registra una riduzione di circa il 75% dell’indice PASI che misura l’estensione e la severità delle lesioni cutanee, contro il 61,3% dello steroide e il 55,3% del calcipotriolo, utilizzati singolarmente. Altro punto di forza è la monosomministrazione giornaliera che garantisce una maggiore aderenza da parte del paziente e non grava sulla qualità di vita». La combinazione in gel lipofilo, quindi, essendo anche pratica dal punto di vista cosmetico, viene incontro alle esigenze dei pazienti garantendo una maggiore compliance terapeutica e contribuendo a raggiungere un’efficacia clinica reale.
“PsoFuture” (www.psofuture.org) è un grande evento che non riguarda solo la comunità scientifica ma migliaia di pazienti: l’aspettativa è che dal congresso emergano nuove conoscenze in grado di affrontare le sfide cliniche che riserva il futuro per questa patologia, ma soprattutto di assicurare ai pazienti una qualità di vita sempre migliore, anche grazie alle terapie innovative. A questo primo appuntamento seguirà una serie di eventi che avranno l’obiettivo di proporre l’Italia e i dermatologi italiani quali esperti riconosciuti a livello internazionale nella conoscenza e nel trattamento della psoriasi; tutto ciò sotto il marchio di “PsoFuture”.