EDITORIA
Comunicato Stampa

Può una casalinga scrivere il Grande Romanzo?

14/11/11

La vendetta della Sepolta viva di Rosaspina di Belvedere di Giusy Pieragostini Il 19 novembre alle 18,30 - Drugstore Gallery di Via Portuense, 317 - Roma

Il caso e il Vento inaugura la nuova Collana Fuoristrada un romanzo stravagante: “La vendetta della Sepolta viva di Rosaspina di Belvedere” di Giuseppina Pieragostini. Ripescando stili e temi della Letteratura d’Appendice – narrazione prediletta per le epopee dei vinti e dei perseguitati – l’Autrice affronta, con ironia spietata, il dramma stesso della creatività femminile. La questione centrale è serissima: può una casalinga scrivere il Grande Romanzo? Troverà mai il coraggio di seguire i desideri della Sepolta Viva che fin da giovane vorrebbe esistere sulle pagine della Letteratura o resterà soffocata da Lardo il balordo, Romeo l’approfittatore e Olghina l’insolente? E se si salva dalla sua famiglia cadrà sotto la mira infallibile dell’Angelo Sterminatore che è la versione femminile dell’Angelo custode degli uomini?

“La vendetta della sepolta viva di Rosaspina di Belvedere” è un romanzo domestico. Una commedia umana. Un’epica contemporanea. Ma anche una lista della spesa, dissacrante, di luoghi comuni letterari e di stereotipi narrativi e psicosociali. Chi impera e compie qui un vero Giudizio universale – rovesciando sensi, mescolando generi e vite – è lo Stile. Ampolloso, colto, barocco e popolare insieme, ricco di epiteti e ritmato, giocoso e feroce, tra il sarcasmo gaddiano e la levità grottesca di Cervantes, a eco delle volute sintattiche e del periodare senza fine tipico delle grandi firme della Letteratura d’Appendice ma anche dei grandi affabulatori popolari.. Un azzardo omaggiare attraverso una parodia questa Letteratura, qui saccheggiata e ossessivamente citata, che, tra convenienza e sconvenienza, ha saputo cogliere i cambiamenti sociali e ha permesso a molte scrittrici, come la Invernizio per citarne una, di sperimentare con successo quella “stanza tutta per sé” che è lo scrivere.

Doppiamente feroce quindi affidare a un Genere che racconta vittime e perseguitate la storia di un probabile riscatto perché se c’è sempre una ragione per compiere un crimine ce n’è sempre una per scrivere. E non c’è un prezzo troppo alto per fare della propria vita un romanzo.

Giuseppina Pieragostini nasce in provincia di Ascoli Piceno, ove viene allevata con rosari in grammelot e con storie fantastiche contrabbandate per vere. All’età di circa sei anni scopre l’esistenza dei libri quali contenitori infiniti di storie. Decide di leggere tutti quelli che esistono e quindi di passare a scriverne per conto proprio. Finita la biblioteca del paese natio passa a leggere a Roma dove studia e lavora nel campo della psicologia clinica; intanto, come tutte, fa politica, si marita, alleva figli e bada alla casa. Con il pensiero sempre fisso in testa, che appena avrà un attimo di tempo, scriverà il Grande Romanzo. Passano i lustri, passano i decenni: il momento non arriva mai. Finché, capita l’antifona, tra un impegno e l’altro, si accontenta di scrivere quello che capita. La vendetta della sepolta viva è il risultato: lei nega disperatamente che sia autobiografico. Ma si sa, fanno tutte così. Con il racconto ‘Cascemare’, ha vinto il primo premio Anteka città di Erice, e con ‘L’invettiva’, il primo premio città di Noale
www.ilcasoeilvento.it



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