Pubblicato il libro 'camminare su e giÙ per l’alfabeto. l’italiano tra peppone e don camillo'
Il volume è a cura di Giuseppe PolimeniAtti con uno scritto di Claudio Magris. Testi di Luigi Ganapini, Martina Grassi, Nuccio Lodato, Claudio Magris, Fabio Marri, Rossano Pestarino, Giuseppe Polimeni, Mirko Volpi Edizioni Santa Caterina, pp. 144, euro 15
« Così vi ho detto, amici miei, come sono nati il mio pretone e il mio grosso sindaco della Bassa.Chi li ha creati è la Bassa. Io li ho incontrati, li ho presi sottobraccio e li ho fatti camminare su e giù per l'alfabeto»
(Giovannino Guareschi)
E’ stato pubblicato il volume “Camminare su e giù per l’alfabeto. L’italiano tra Peppone e don Camillo” che raccoglie gli atti del convegno di studi dedicato a Giovanni Guareschi tenuto presso il Collegio Universitario S. Caterina di Pavia nel dicembre 2008.
Il libro, a cura di Giuseppe Polimeni docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia, ospita un intervento di Claudio Magris.
L’Italia uscita dal secondo conflitto mondiale, fatta di paesi e di campagne, con l’industrializzazione e l’emigrazione ormai alle porte, non aveva faticato a ritrovarsi nelle figure e nelle battute del sindaco Peppone e del prete don Camillo: dal 1948 la penna di Guareschi prima e la macchina da presa di Duvivier poi le avevano ammesse nell’immaginario visivo e linguistico degli italiani. Il resto l’avrebbe fatto il tubo catodico, portando nelle case le immagini da Brescello, la “diretta” ormai immutabile di una lite che non poteva risolversi, ma che fissava per molti il ricordo della campagna, di una comunicazione basata su parole non dimenticate e su antichi codici di comportamento. Tra Peppone e don Camillo prendeva forma e sapore il nuovo italiano, un vocabolario rinnovato in cui era possibile riascoltare istanze profonde e desideri mai sopiti. Gli atti del convegno di studi tenuto presso il Collegio Santa Caterina di Pavia nel dicembre 2008 si propongono di avviare uno studio linguistico complessivo di Mondo piccolo. Don Camillo, un libro in cui anche Brescello, e non più solo Firenze, può divenire, nello spazio della pagina come nella sequenza della pellicola, centro di irradiazione di una lingua in tutti i registri e le sfumature, del parlato (dal comizio alla predica, dall’italiano pensato a quello del Cristo-coscienza) come dello scritto (quello della maestra, ma soprattutto quello del proclama di Peppone).
La casa editrice Edizioni S. Caterina è nata per iniziativa del Collegio Universitario S. Caterina di Pavia in senso al Master “Professioni e prodotti dell’editoria” che da tre anni prepara giovani laureati per tutte le professioni del mondo editoriale.
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