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Comunicato Stampa

Quarant'anni fa la realizzazione, nel Lago dei Tre Comuni (Udine), della prima città subacquea

25/09/10

Nelle estati del 1969 e del 1970, il lago dei Tre Comuni (il più vasto lago naturale del Friuli Venezia Giulia) assunse una notorietà internazionale a seguito della predisposizione della prima città subacquea realizzata al mondo, nelle due fasi dell'«Operazione Atlantide».

Nel gennaio del 1969, la Sezione Sperimentale Ricerche Subacquee del Centro Italiano Soccorso Grotte aveva presentato all'Assessorato regionale al turismo del Friuli Venezia Giulia una articolata relazione illustrante il Progetto Atlantide, vale a dire la possibilità di arrivare alla costruzione della prima città subacquea del mondo.
Il progetto prevedeva che un gruppo di sommozzatori avesse potuto vivere per una trentina di giorni sott'acqua in speciali contenitori, senza riemergere in superficie. Il progetto, accompagnato da relazioni turistiche e sportive, nonché dai preventivi economici di spesa, prevedeva espressamente la localizzazione dell'esperimento nelle acque del più vasto lago della Regione, quello dei Tre Comuni, garantendo una campagna pubblicitaria che avrebbe calamitato sul lago l'interesse di giornali, televisioni e mezzi di informazione provenienti da mezza Europa.
L'operazione Atlantide, raccolti quindi gran parte dei fondi necessari (grazie all’autotassazione degli aderenti, all'intervento di alcuni sponsor e a un contributo straordinario di 20 milioni concesso dalla Regione Friuli - Venezia Giulia), poté partire concretamente con la preparazione nella primavera del 1969, verso l'avvio pratico previsto per l'estate successiva.
Dopo una fase iniziale di addestramento, all'inizio dell'estate si diede attuazione al lavoro di realizzazione del "campo base" sulle rive del Lago: dal 3 al 28 settembre 1969 dodici "acquanauti" (tra i quali una ragazza) vissero dunque a 17 metri di profondità negli speciali contenitori, effettuando periodiche esplorazioni del fondo per esperienze di tipo scientifico. Il ritorno alla superficie degli "acquanauti" rappresentò un "evento mediatico" notevole, suggellato anche dal telegramma di felicitazioni inviato, alla vigilia, dal Presidente della Repubblica, Saragat: "L'impresa di alto interesse scientifico che sta per essere condotta a termine con coraggio e abnegazione dagli Acquanauti della Sezione Sperimentale Ricerche Subacquee è degna del più vivo elogio. A questi valorosi subacquei, che domani risaliranno in superficie dopo circa un mese di immersione, ai loro assistenti e collaboratori a terra, a quanti hanno reso possibile l'ardita missione va il mio più vivo compiacimento ed un cordiale saluto.".
Il notevole successo ottenuto dall'esperimento consentì che esso potesse essere ripetuto l'anno successivo, dal 24 settembre al 25 ottobre, con un nuovo gruppo di sommozzatori, denominati "batinauti". Sulla base dell'esperienza dell'anno precedente, venne potenziato il supporto interdisciplinare delle diverse collaborazioni cercate e richieste.
Gli organizzatori avevano ipotizzato che le sperimentazioni potessero proseguire e trovare impiego concreto nei campi petroliferi, nelle fattorie subacquee per le colture delle alghe e gli allevamenti ittiologici, nelle ricerche oceanografiche e nello studio della flora e della fauna subacquea, sino ad arrivare alla formazione di veri e propri nuclei immersi che consentissero la permanenza in profondità a numeri elevati di persone.
L'impossibilità di trovare adeguati sostegni alle soluzioni prospettate impedì però la prosecuzione effettiva delle sperimentazioni. Il lago visse comunque, in quel periodo, un periodo di "popolarità" notevole, grazie alla campagna pubblicitaria e informativa allestita attorno all'Operazione.
Le vicende di quelle estati sul Lago dei Tre Comuni vengono ricostruite nell'articolo "Atlantide in fondo al lago" di P. Stefanutti e D. Tomat, pubblicato sul numero 164 della rivista "La Panarie" (editrice "La Nuova Base" di Udine): una articolata ricostruzione che, utilizzando materiali dell'Archivio Comunale di Trasaghis e del locale Centro di Documentazione sul Territorio, nonché di testimonianze di alcuni dei protagonisti di quell'esperienza, consente di "mettere a fuoco" l'importanza dell'esperimento e il riflesso promozionale esercitato sulla zona del lago. Il lavoro è stato ampiamente citato anche dal Notiziario comunale di Trasaghis, dal quotidiano "Messaggero Veneto" e dal periodico online "Alto Friuli".



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Pieri Stefanutti (Responsabile Centro Documentazione sul territorio)
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