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Comunicato Stampa

Radicali/ERA. Genocidio linguistico degli italiani: confisca dei beni e pene detentive commisurate alle responsabilità esercitate

21/02/12

Comunicato dell'Associazione Radicale “Esperanto” nella Giornata Internazionale della Lingua Madre, istituita dall’UNESCO per salvaguardare il pluralismo linguistico e culturale del mondo. Roma, 21 febbraio 2012.

Ci sono due modi per distruggere i popoli: il genocidio dei corpi e quello delle menti. Quest’ultimo è in atto in molte parti del mondo e nei regimi europei del Dopoguerra, distruggendo la lingua madre dei popoli parlanti lingue diverse dall’inglese.
In Italia il regime sfascista e partitocratico, in particolare negli ultimi decenni, dopo aver saccheggiato l’Italia e defraudato gl’italiani di libertà, democrazia ed indipendenza si sono fatti portatori della più letale e distruttiva opera: quella del genocidio delle menti del proprio popolo.
Gran Bretagna e Stati Uniti sanno bene che, come diceva Churchill già nel 1943, “il potere di dominare la lingua di un popolo offre guadagni di gran lunga superiori che non il togliergli province e territori o schiacciarlo con lo sfruttamento”. Ebbene per assicurare tale dominio a costoro, e a se stessi quali collaborazionisti, ministri e dirigenti della Repubblica corrotti anche linguisticamente si sono macchiati e si stanno macchiando del reato di genocidio delle menti, genocidio linguistico perpetrato attraverso la più subdola delle armi, quella della mistificazione: mistificazione che equipara gli studi per mezzo dell’inglese alla internazionalizzazione, mistificazione che equipara la lingua inglese alla lingua straniera tout court.
Ministri, rettori, dirigenti e funzionari della Repubblica linguisticamente corrotti sono impegnati a distruggere il sapere in lingua italiana per sostituirlo con quello in lingua inglese. Innumerevoli i casi: dai criteri di valutazione dell'ANVUR che penalizzano sistematicamente le pubblicazioni in italiano, alla retrocessione e progressiva scomparsa dell’insegnamento fin dalle elementari di qualsiasi lingua straniera che non sia l’inglese, al recentissimo caso del Politecnico di Milano che dal 2014 non sarà più università degli italiani bensì degli anglofoni, con corsi di laurea magistrale e dottorati interamente in inglese. Con i soldi degli italiani però, non della Regina! Non si vede quindi per quale motivo debba godere di finanziamenti statali.
La distruzione dei saperi in italiano, a cominciare da quello scientifico, si configura come vero e proprio atto vandalico e distruttivo, opera di genocidio delle menti atta ad assicurare guadagni a Stati ed imprese stranieri facilitandone gl’introiti ancor più che attraverso la conquista stessa del suolo italiano o lo sfruttamento forzoso degli italiani. Pertanto le pene andranno dalla confisca dei beni di persone ed enti, alle pene detentive commisurate alle responsabilità esercitate, a cominciare da ministri, dirigenti e funzionari della Repubblica.
Nel mondo, in Europa abbiamo subito bisogno della lingua federale e quella è l’esperanto, perché vogliamo che la libertà delle menti e le radici di ciascun europeo facciano della nostra gente degli Europei, persone appartenenti alla Comune Patria Europea.
Persone provenienti da mille nazionalità e minoranze tutte importanti, da valorizzare e non da distruggere, uomini liberi non schiavi nella mente e collaborazionisti di altri stati conquistatori e rapaci.
Abbiamo spazio per un’unica realtà e lealtà, quella del e verso il popolo europeo, solidale con quello del mondo e le sue diversità.



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