Recensione a 'Nuove Lettere' (rivista internazionale di poesia e letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli)
“Nuove Lettere” è la rivista internazionale di poesia e letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli: è nata a Napoli nel giugno del ’90, fondata da Roberto Pasanisi (professore di Lingua e letteratura italiana e di Storia del cinema italiano all'Università Cattolica di Lovanio)
“Nuove Lettere” (rivista internazionale di poesia e letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli), X, 11, 1999; XI, 12, 2000
Sono appena usciti due nuovi numeri di “Nuove Lettere”: nata a Napoli nel giugno del ’90 e fondata da Roberto Pasanisi, è la rivista internazionale di poesia e letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli.
La prestigiosa Redazione è composta dallo scrittore ed italianista Roberto Pasanisi, che ne è anche il Direttore; dagli scrittori Constantin Frosin (professore di Lingua e Letteratura Francese all’Università “Danubius” di Galati, in Romania), Mario Susko (già professore ordinario all’Università di Sarajevo; attualmente docente di Letteratura americana alla State University of New York, Nassau, USA), Násos Vaghenás (professore ordinario di Teoria e critica letteraria, Università di Atene; uno dei più illustri poeti greci contemporanei); e dagli italianisti Antonio Illiano (napoletano, ma professore ordinario di Lingua e Letteratura italiana alla University of North Carolina at Chapel Hill, negli Stati Uniti) e Nguyen Van Hoan (professore ordinario di Letteratura italiana e Letteratura vietnamita all’Università di Hanoi, Vietnam).
Della redazione hanno fatto parte dall’inizio fino alla prematura scomparsa due fra i maggiori poeti italiani del secondo ‘900 – Dario Bellezza e Franco Fortini (professore ordinario di Storia della critica all’Università di Siena) – ed il famoso romanziere Giorgio Saviane.
Divisa in cinque sezioni (Poesia, Narrativa, Saggistica, Recensioni e Notizie) e stampata in un’alta tiratura distribuita in tutto il mondo, “Nuove Lettere” è in costante crescita e si è ormai affermata come una delle riviste più prestigiose del suo specifico settore, collocandosi fra le riviste ‘storiche’ di questo secolo.
Essa è nata per colmare un vuoto: attestandosi intrepida sull’’area di confine’ fra ‘cultura accademica’ e ‘cultura degli artisti’, mira a costituire una sorta di trait d’union fra ‘riviste accademiche’ e ‘riviste militanti’, tra le quali esiste, com’è noto, una troppo rigida separazione.
“Nuove Lettere” si richiama programmaticamente, attraverso il suo nome, alla celebre rivista ellenica “Tà néa grámmata”, che segnò, non molti anni addietro, il rinnovamento e la rinascita della letteratura neo-greca del Novecento, lanciando alcuni fra i maggiori poeti ellenici del secolo. Essa intende infatti dare spazio, accanto a nomi ormai istituzionalizzati del panorama letterario europeo, anche a nuovi scrittori che, pur dotati di sicuro talento, risultino ancóra ignoti, o per la giovane età o perché al di fuori dell’establishment culturale.
Se da una parte le Università, divenute puri luoghi di potere burocratico e politico, sono andate progressivamente smarrendo il loro ruolo istituzionale di fulcro dell’elaborazione culturale e della riflessione sull’arte; se dall’altra gli ‘intellettuali militanti’ si sono lasciati colpevolmente addomesticare dal potere all’ombra rassicurante del Grande Fratello mediologico, “Nuove Lettere” — convinta della funzione salvifica dell’arte, autentica ‘ultima spiaggia’ dell’umanità — non intende assolutamente dimenticare la pasoliniana funzione di critica al sistema ed alle sue istituzioni (specialmente se questo è, come il nostro, fatiscente e corrotto): la Weltanschauung della rivista è dunque vicina, dal punto di vista filosofico, a quella della Scuola di Francoforte.
“Nuove Lettere”, dunque, unica rivista nel suo genere, è nata, non a caso, a Napoli: no man’s land dove, nella tragica compresenza di Eden e Inferno, si fa sempre più drammatica la frattura fra intelligencija e ‘gente comune’, mentre nella quotidiana guerra di trincea per la ‘qualità della vita’ sporcizia, disservizî e criminalità (nelle sue più svariate forme) conquistano di giorno in giorno nuovo terreno, nella totale assenza delle istituzioni.
“Nuove Lettere” è stata presentata per la prima volta il 14 marzo 1991 al Circolo della Stampa di Napoli, a cura dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, da Giorgio Barberi Squarotti, Alberto Mario Moriconi e Roberto Pasanisi.
Nel n. X, 11, appena uscito, leggiamo un Editoriale di Roberto Pasanisi, «Benché ‘l parlar sia indarno»: i sacri valori della cultura, della libertà e della giustizia nell’Italia senza qualità; poesie di Tudor Arghezi, Mihai Eminescu, Constantin Frosin, Roberto Pasanisi; racconti di Gianni Bartocci, Jean-Michel Maulpoix; saggi di Luciano Caruso, Metanalisi, ovvero la scrittura svelata; Constatin Frosin, Emil Cioran. Due studi; Benone Pusca, Le droit international contemporain. La société internationale; Eugen Simion, Le mythe Eminescu doit exister de nos jours, comme hier…; recensioni e notizie.
Nel n. XI, 12, pure appena pubblicato, un Editoriale di Roberto Pasanisi, «Come polli d’allevamento». Repressione e barbarie in Italia: «spirito della televisione» e «nuovo fascismo»; poesie di Josif Aleksandrovic Brodskij, Diego Granados Jeménez, Mario Lucchesi, Zvonimir Mrkonjic, José Luis Reina Palazón, Mario Susko; racconti di Giuseppe O. Longo, Questo lo facciamo dire a Postuma; Roberto Pasanisi, Gli angeli dell’ufficio; saggi di Fares Aljaramneh, La poesia di Mansur fra amore e diaspora; Steven Carter, Democracy and Doublethink; Giuseppe O. Longo, Tecnologia e mutamento culturale; recensioni e notizie.
Josyanne Cotena
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