Responsabilità Sociale d’Impresa: aziende ICT pronte ma impreparate.Lo dice il sondaggio Assintel - Avis
Milano, 18 marzo 2011. Con la crisi economica e il day by day sul fronte del mercato, parlare di Responsabilità sociale d’Impresa può sembrare un fatto marginale. Ma non è così. Per l’83,3% delle aziende ICT che hanno risposto all’indagine condotta da Assintel e Avis Milano, presentata nel corso di un evento in sede Confcommercio Milano, è preciso compito delle imprese contribuire alla costruzione di una “coscienza sociale”, al di là del mero profitto. Tant’è che per il 78,8% le relazioni commerciali non possono esulare dall’etica. E se è vero che la CSR è legata ad un ritorno di immagine, il 46,2% delle aziende ritiene che non sia un elemento fondamentale. Come dire: andiamo oltre, costruiamo una nuova cultura orientata anche al sociale e non solo al ritorno dell’investimento.
Le sorprese continuano: la CSR non è solo appannaggio delle grandi multinazionali, perché l’86% ritiene che sia adatta anche alla micro impresa informatica.
Risultato che conferma la bontà di B2Blood, il progetto di CSR Assintel-Avis Milano che rivolto alle imprese informatiche per portare la donazione di sangue al loro interno. Partito con la propulsione di 4 grandi player (Ca Technologies, Esprinet, Oracle e SAP), che l’hanno diffuso al loro interno, ora sta velocemente prendendo piede fra i loro partner e gli altri associati Assintel. A conferma di ciò, il 97% dei rispondenti ritiene che l’associazione di categoria debba dedicarsi anche a progetti di CSR per i propri associati.
Sono proprio le esperienze concrete, come B2Blood, che confermano il concetto: una volta superata la diffidenza del Titolare o del Direttore del personale, i progetti di CSR contribuiscono a migliorare il clima aziendale (95,5%) e il coinvolgimento dei dipendenti, come emerso con la donazione del sangue (93,9%), che non ha implicato una “perdita di tempo” per il 90,9% dei rispondenti.
Il significato è chiaro: per adottare un percorso di CSR occorre che il management aziendale sia motivato a farlo, e che le ragioni non siano solo quelle della razionalità ma anche quelle del cuore. Solo così il progetto trarrà linfa vitale e potrà coinvolgere dipendenti e collaboratori in una mission che va al di là del mero lavoro.
Al convegno hanno portato le loro riflessioni Sergio Casartelli, Presidente onorario di Avis Milano, Domenico De Masi, professore di Sociologia alla Sapienza di Roma, Paolo d’Anselmi, autore dell’indagine, Daniela Ceruti, Vice Segretario Generale Vicario e Direttore del Personale di Confcommercio Milano. Le testimonianze concrete sono state discusse da Bruno Soresina, Presidente di Siam 1838, Lodovico Grompo, di Informatici senza Frontiere, e Gabriele Mutti, di BMS Italia.
Info, approfondimenti e documentazione al link: www.assintel.it/root/B2Blood.jsp