Roberto Pasanisi, scrittore e italianista dell'Università di Mosca, pubblica LE MUSE BENDATE, sulla poesia del '900
Roberto Pasanisi (scrittore napoletano e italianista dell'Università di Mosca, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli, del CISAT e della rivista "Nuove Lettere"), pubblica Le «muse bendate»: la poesia del Novecento contro la modernità, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali. Scrive il grande poeta e francesista rumeno Frosin nella Prefazione: "Ci sia permesso questo avvicinamento tra l’Umanesimo enciclopedico di Roberto Pasanisi e quello di Mircea Eliade, che abbiamo eletto per rappresentare qui questa nozione ideale di un’esperienza apparentemente irrealizzabile. In effetti, il nostro amico Pasanisi illustra in maniera convincente la nozione di sapienza (che noi gli troviamo a furia di leggere la sua opera già impressionante...) definita da Proust il più chiaramente possibile. Dubitiamo che Proust abbia avuto presente anche un senso figurato, ma per quanto riguarda Roberto Pasanisi riteniamo che nessuno più di lui potrebbe fare questo percorso, questo grande periplo attraverso la cultura del mondo, a partire dall’antichità greco-romana alla poesia di questa fin de siècle. Un vero excursus, per non dire incursione, negli strati quasi primordiali, nel fondamento del pensiero umano: che non gli impedisce in alcun modo di giungere agevolmente alle vette della sapienza di tutti i tempi, impossibili per la maggior parte di noi".
Roberto Pasanisi
Le «muse bendate»: la poesia del Novecento contro la modernità
Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali.
«Ci sia permesso questo avvicinamento tra l’Umanesimo enciclopedico di Roberto Pasanisi e quello di Mircea Eliade, che abbiamo eletto per rappresentare qui questa nozione ideale di un’esperienza apparentemente irrealizzabile. In effetti, il nostro amico Pasanisi illustra in maniera convincente la nozione di sapienza (che noi gli troviamo a furia di leggere la sua opera già impressionante...) definita da Proust il più chiaramente possibile. Dubitiamo che Proust abbia avuto presente anche un senso figurato, ma per quanto riguarda Roberto Pasanisi riteniamo che nessuno più di lui potrebbe fare questo percorso, questo grande periplo attraverso la cultura del mondo, a partire dall’antichità greco-romana alla poesia di questa fin de siècle. Un vero excursus, per non dire incursione, negli strati quasi primordiali, nel fondamento del pensiero umano: che non gli impedisce in alcun modo di giungere agevolmente alle vette della sapienza di tutti i tempi, impossibili per la maggior parte di noi. In primo luogo, vi diciamo che l’opera dell’autore in questione, almeno i suoi poemi e i suoi saggi, è vista qui, nel Sud dell’Europa centrale, come un’opera solida, di valore sicuro, portatrice di un messaggio chiaro, che arricchisce, di cui bisognerà tenere conto nell’evoluzione ulteriore di questi generi. [...] Dobbiamo ammettere che la quotazione di quelle riviste è aumentata dall’oggi al domani, dopo la pubblicazione di questi saggi. La serietà, la documentazione di una stupefacente vasta estensione, cosa piuttosto rara ai giorni nostri, la novità delle idee avanzate, l’audacia stessa di taluni saggi inclusi in questo volume (la quale talvolta rasenta la cancellazione di tabu, vicino ad una iconoclastia nel senso positivo della parola) fanno sì che il volume si legga come una meta-narrazione ad alto livello, d’un’eleganza espressiva e d’una chiarità / concisione d’idee che lo rendono indispensabile ad ogni ricercatore o, semplicemente, amatore di poesia o lettore di una critica solidamente ancorata nel mondo dei valori. Eccoci dunque davanti ad un’opera complessa, di grande finezza esegetica, segnata dalla capacità dell’autore di affrontare con evidente competenza ed una deliziosa compiutezza filologica i grandi temi del patrimonio culturale universale, non soltanto italiano [...]. Diciamo piuttosto che l’autore è un vero enciclopedista moderno, viste le sue molteplici preoccupazioni, al punto che si potrebbe addurre che la sua interdisciplinarità è pluridisciplinare (sic!). Lo sguardo del saggista si volge verso la condizione umana e, allo stesso tempo, verso la sua complessità e profondità, proponendo il ritorno ai valori fondamentali dell’umanità, che solo l’arte e la letteratura (grazie soprattutto alla poesia...) sono all’altezza di illustrare e conservare, ovvero trasmettere alle generazioni a venire. Perfino ad avvertirle, talvolta... Giacché i testi mettono a nudo la decadenza etica e spirituale della vita quotidiana, anche quella della cultura occidentale considerata nel suo insieme. Noi, il lettore di questi saggi, abbiamo seguito da vicino quello sguardo, a volte sinuoso, a volte labirintico, e ciò che abbiamo scoperto per caso dalle nostre letture ci spinge a proporvi questo eccellente volume, non fosse altro che per incitarvi a riflettere e sull’epoca in cui viviamo, e su quella in cui ci condurrà il nuovo millennio. Fatene dunque, finché c’è tempo, il vostro pane, e ne farete alla fine le vostre delizie: che non è affatto male per un libro di saggi.»
(dalla Prefazione di Constantin Frosin, Università Statale “Il Basso Danubio”, Galati, Romania)
«Nel rischio cioè di una tecnologia schiavizzante e di un potere prepotente ed occulto, sotto le apparenze fantasmagoriche di una sedicente “democrazia del consumo” che coinvolge anche la cultura, si oppone — con convinta coscienza letteraria e stilistica — questa attenta, significativa linea saggistica inventiva di Roberto Pasanisi. Un testo che si presenta con scelta di ‘situazione’ culturale decisa che, negli stessi risvolti ‘polemici’, conserva coerenza di discussione critica: come è evidente già dal titolo della raccolta, Le «muse bendate»: la poesia del Novecento contro la modernità: dove quel “contro” postula e ricerca una ragione coerente di ‘verità’, al di là di posizioni acquisite o meno. Un’esigenza, quindi, di vera libertà creativa: nella fiducia di un’arte, soprattutto la poesia, che conservi sempre “una delle libertà e delle audacie con cui la nostra epoca riesce a sfuggire alle catene della funzionalità”. Per una più autentica ricerca del vero: nel campo del pensiero e dell’arte di sempre.»
(dalla Postfazione di Carmine Di Biase, Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, Napoli)
Sommario
Constantin Frosin, Il destino attuale del male di vivere (da un punto di vista pasanisiano)
I. L’ ‘uomo-massa’ e la ‘morte della bellezza’: la coscienza dell’Occidente alle soglie del nulla
II. Il poeta tra le rovine. Fra ‘civiltà di massa’ e ‘morte dei valori’ una via oltre la modernità
III. «La ragione è diventata irrazionale e stupida»: ‘falsa soggettività’, ‘industria culturale’ e totalitarismo «al culmine del processo di razionalizzazione»
IV. Gli inferi e il paradiso: la ‘diversità dell’artista’ e la ‘morte dell’amore’ nella volgarità del mondo moderno
V. La forma della bellezza: la genesi della poesia di Mallarmé come specimen della lirica moderna
VI. Per una nuova scienza: teoria della Metroanalisi
VII. La ‘ripetizione creativa’
VIII. La ‘ripetizione onirica’: la rima del Poema Paradisiaco fra Psicoanalisi e Metricologia
IX. Il ‘significante onirico’: appunti per una Metroanalisi
X. Alla Nutrice: Metroanalisi d’una lirica ‘paradisiaca’
XI. Hortus conclusus: altra Metroanalisi d’una lirica `paradisiaca’
XII. Giorgio Caproni: l’assoluto e le cose
XIII. L’ ‘età dell’innocenza’. L’ ‘epica del quotidiano’ sul discrimine sublime fra realtà e desiderio
XIV. Ricerca linguistica e tradizione
XV. I segni dell’incanto: la ‘poetica della luce’
XVI. La poesia si aggira tra gli orrori delle metropoli, braccata dalla modernità
XVII. Il caos e l’eticità: un modello di poesia post-moderna
XVIII. Nostalgia dell’altrove: la poesia neo-umanistica
XIX. Trovarsi: una ‘poetica del quotidiano’alla ricerca del Sé perduto
XX. L’idillio infranto: uno specimen di poesia neo-provenzale
XXI. Le ragioni del sogno e della fede
XXII. Il tormento e l’estasi: ‘amore’ e ‘morte’ nel nome delle cose
XXIII. Rassegna di poesia contemporanea
XXIV. La poesia nelle riviste
XXV. Rassegna di saggistica sulla poesia contemporanea
Carmine Di Biase, Postfazione
Note
Roberto Pasanisi, italianista, scrittore, editore, arteterapeuta e giornalista, è nato a Napoli nel 1962. Docente di Lingua e letteratura italiana all’Università Statale per le Relazioni Internazionali di Mosca (MGIMO), docente e direttore del Master universitario di Psicologia dell’Università degli Studi Artistici “Fidia” di Vibo Valentia, Direttore scientifico e docente del Master a distanza di Psicologia clinica L’arteterapia come psicoterapia d’avanguardia, è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (del quale dirige anche le Edizioni omonime ed il Corso di Formazione in Scrittura Creativa, in sede ed ‘a distanza’), della rivista “Nuove Lettere” e del CISAT (Centro Italiano Studî Arte-Terapia, dove è analista didatta, direttore dei corsi di Formazione e del “Giornale Italiano di Arteterapia”). Traduttore di poeti classici e contemporanei (l’ultimo Mario Susko, Mothers, Shoes and Other Mortal Songs), ha pubblicato tre raccolte di versi (la più recente è Sulla rotta di Magellano, Napoli, Edizioni dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli, 1996; prefata da Giorgio Barberi Squarotti), alcuni volumi saggistici (l’ultimo Le «muse bendate»: la poesia del Novecento contro la modernità, Pisa-Roma, I.E.P.I., 2000) e circa trecento articoli in riviste specializzate italiane e straniere. Si occupa principalmente di metricologia (nell’àmbito della quale ha ideato la 'metroanalisi') e di psicologia della letteratura e, come autori, di Lorenzo Spirito Gualtieri, del D’Annunzio del Poema Paradisiaco, di poeti italiani del Novecento (Caproni e Pasolini specialmente), di Mallarmé. È uscito il suo romanzo Gli angeli, Salerno, Ripostes, 2004. Suoi racconti sono stati pubblicati in riviste letterarie e quotidiani. Collabora come opinionista ad alcuni giornali.
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