ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Salone Farnborough. La partecipazione delle regioni italiane e la crisi dei distretti industriali dell’aerospazio

30/07/10

L’Air Show di Farnborough è concluso e come in altre occasioni fioccano i comunicati di soddisfazione di assessori e ministri sui successi conseguiti dalle varie delegazioni presenti alla rassegna. L’edizione 2010 della manifestazione aeronautica ha visto ancora una volta la partecipazione separata delle delegazioni regionali.

L’Air Show di Farnborough è concluso e come in altre occasioni fioccano i comunicati di soddisfazione di assessori e ministri sui successi conseguiti dalle varie delegazioni presenti alla rassegna. L’edizione 2010 della manifestazione aeronautica ha visto ancora una volta la partecipazione separata delle delegazioni regionali. Una scelta non condivisa dal sottosegretario alla Difesa, Guido Corsetto: «L'anno prossimo, a Parigi, voglio vedere tutti i distretti italiani uno accanto all'altro». Il sottosegretario si riferiva agli stand anche se riportare le attività regionali di sostegno all’aerospazio all’interno di un modello di politica industriale nazionale è la sostanza della questione.
Negli ultimi anni, con l’occhio alle esperienze di Tolosa o dell’Alta Savoia, oppure di Siviglia o Amburgo, si è lavorato per approdare ad una governance che recuperasse una visione unitaria e nazionale del comparto a sostegno della competitività delle aziende e dell’intero sistema delle imprese. L’idea di rete di Distretti anche se condivisa da Finmeccanica non è mai veramente decollata. Il Governo e le regioni non ci hanno speso risorse e molte imprese faticano a capire quali vantaggi otterrebbero da un simile modello.
Era settembre 2008 quando a Venaria le Regioni Campania, Piemonte e Puglia nell'ambito della conferenza internazionale di Finmeccanica sottoscrissero l'accordo per il coordinamento degli interventi di supporto allo sviluppo industriale e all'innovazione tecnologica nel settore aerospaziale.
Dopo due anni il progetto potrebbe definitivamente essere accantonato anche da Finmeccanica. L’Ing Giovanni Bertolone, nel nuovo ruolo di manager di Finmeccanica, rassicura che continuerà a seguire il progetto per conto dell’holding di Piazza Monte Grappa, ma il nuovo Ad di Alenia Aeronautica, Giuseppe Giordo dichiara che lui «arriva da un contesto, quello americano, dove i singoli stati sono abituati a farsi una concorrenza selvaggia pur di ottenere un investimento produttivo da parte di una multinazionale». Naturalmente il manager non pensa che i Distretti debbano scontrasi tra loro, ma conferma che «noi lavoreremo con chi ci offre di più, in termini di manodopera qualificata, di servizi e incentivi economici». Per la filiera italiana il messaggio non poteva essere più chiaro, e per il Metadistretto, se non è un De profundis, poco ci manca.
Nelle prossime settimane il Governo dovrebbe avviare con i bandi Pon una sorta di riconoscimenti dei distretti anche se le regioni sono in ritardo e la Campania più delle altre anche se delibera costitutiva è del marzo 2009, il Tavolo Tecnico da tempo ha definito un progetto condiviso ed è pronta da mesi una road map costitutiva del Distretto regionale.
Il Piemonte è bloccato dalle dimissioni presentate dal presidente Mario Calderini, vero animatore del progetto costitutivo.
Il distretto pugliese è quello che ha fatto passi significativi, il riconoscimento con una legge regionale, la costituzione della società consortile e la presentazione di progetti nell’ambito dei bandi Pon lo hanno legittimato quale strumento di politica industriale.
La Lombardia, partita tardi sta recuperano il tempo perso forte del sostegno delle forze politiche e di Formigoni che dichiara che parteciperà al Metadistretto solo se ne avrà la leadership. Un modo per dire "Ghe pensi mi" con la Gelmini.
Uno scenario preoccupante che conferma che nel nostro Paese fa fatica a trovare spazio una nuova cultura industriale e l’economia del Mezzogiorno ne paga le conseguenze.

Antonio Ferrara



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