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Scooter elettrico, i vantaggi del nuovo modo di concepire le due ruote

19/07/12

Il mondo delle due ruote si sta lentamente adattando all’ottica di consumi eco-compatibili che riguarda già da qualche anno il mondo delle quattro ruote.

Il mondo delle due ruote si sta lentamente adattando all’ottica di consumi eco-compatibili che riguarda già da qualche anno il mondo delle quattro ruote.

Nonostante infatti i veri appassionati delle moto sembrino non apprezzare i prototipi elettrici a ridotte emissioni, per via della sostanziale carenza di questi ultimi in termini di prestazioni e di “voce” rispetto alle sorella maggiori con alimentazione a benzina, gli scooter alimentati a elettricità sono una realtà sulla quale l’industria meccanica sta spendendo grandi energie e saranno certamente presto presenti in massa nelle nostre strade (si parla infatti di soli 0.20€ per un pieno).

Ma quali sono davvero i vantaggi di uno scooter ecologico e quali gli svantaggi? Ci sono un bel po’ di miti da sfatare in questo senso, dato che –ad esempio- molte persone sono convinte che uno scooter elettrico non abbia la capacità di arrivare a velocità medie, quando invece riescono tranquillamente a raggiungere i 60/70km/h con punte anche di 100 km/h. Un po’ di chiarezza va fatta sulla batteria poiché si calcola in Ah (unità di misura della carica elettrica rapportata al tempo di esaurimento dell’energia); essenziale da questo punto di vista è scegliere la giusta batteria dato che a parità di capacità, a seconda del tipo di batteria, varia il tempo di esaurimento (le batterie al litio garantiscono delle prestazioni più lunghe, ma costano circa il doppio).

La potenza dello scooter non si indica quindi in cv, ma in watt, e la potenza media dei motorini elettrici si aggira intorno ai 1000 watt, anche se è consigliabile l’acquisto di uno scooter a 2000 o 3000w se si sa di dover percorrere abitualmente tratti di strada in salita.

Tasto ancora dolente è quello del prezzo che rimane più alto rispetto ai tradizionali scooter a benzina, anche se il trend è in discesa; ovviamente a fronte di un maggiore investimento iniziale, c’è il beneficio dei costi di gestione considerevolmente più bassi, dato che per un pieno si calcolano 0.20€, ed inoltre per i primi 5 anni è possibile usufruire dell’agevolazione governativa che prevede che il bollo si inizi a pagare dal sesto anno, in misura pari ad un quarto di quello che pagano i normali mezzi a benzina; atro risparmio anche sul fronte tagliandi, che costano all’incirca metà rispetto a quelli effettuati sui normali motorini. Unico costo di gestione che rimane invariato è quello che si riferisce all’assicurazione che – con qualche rara eccezione- rimane invariata.

Il dubbio che tiene in scacco ancora molti italiani però non riguarda i componenti elettrici o i costi di gestione di mezzi, ma l’ancora latente- se non assente- disponibilità di punti di rifornimento per veicoli elettrici in Italia; unica eccezione è costituita dal comune di Firenze che conta attualmente già 109 colonnine di ricarica sparse per la provincia. Quindi allo stato attuale delle cose tutti gli italiani che possiedono o scelgono di acquistare uno scooter elettrico, devono valutare bene la lunghezza del percorso in relazione alla durata della carica, in modo da riuscire a circolare e poi a rientrare a casa per ricaricare lo scooter.



Serena R.

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