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Scoperto il Segreto della Brillantezza dell'Oro

26/01/17

Uno dei segreti del fascino che l'oro ha esercitato sull'uomo fin dalla sua scoperta è sicuramente la sua brillantezza unita al suo caratteristico colore giallo. La brillantezza dell'oro ha reso questo metallo fin dall'antichità un elemento perfetto per decorare ed abbellire sia gli oggetti sia le persone stesse.

FotoUno dei segreti del fascino che l'oro ha esercitato sull'uomo fin dalla sua scoperta è sicuramente la sua brillantezza unita al suo caratteristico colore giallo.
La brillantezza dell'oro ha reso questo metallo fin dall'antichità un elemento perfetto per decorare ed abbellire sia gli oggetti sia le persone stesse.
Fin dall'antichità decorazioni ed oggetti d'oro si possano ritrovare nella tradizione di importanti eventi sia in ambiti religiosi sia in ambiti regali, a testimonianza della grande considerazione in cui era tenuto questo metallo prezioso.
Anche in età moderna la brillantezza dell'oro continua ad esercitare un fascino unico sull'immaginario dell'uomo, il successo di questo metallo prezioso è tale da essere tenuto in grandissima considerazione non solo per il suo aspetto estetico ma anche per il valore stesso che viene associato a questo metallo tanto da essere divenuto un bene di assoluta importanza anche in ambito finanziario.
Grazie alla moderna evoluzione tecnologica e al progresso scientifico un gruppo di studiosi della Nuova Zelanda ha ipotizzato una teoria volta a spiegare il perché della brillantezza dell'oro e del suo caratteristico colore giallo.
La struttura dell'atomo dell'oro comprende 79 elettroni, sui quali agiscano vari fattori tra cui gli effetti relativistici, questi nel caso dell'oro contribuiscano a rendere il comportamento degli elettroni particolare a tal punto da far si che questo metallo assorba le frequenze della luce visibile verso il blu e rifletta invece le frequenze verso il giallo.
Gli studiosi della Nuova Zelanda hanno tenuto conto nel loro esperimento di un numero maggiore di interazioni tra elettroni estendendone il calcolo da tre a cinque, in questo processo sperimentale è stato tenuto di conto anche di altri effetti relativistici e di elettrodinamica quantistica mai tenuti in considerazione in altre sperimentazioni.
Grazie a questo approccio più ampio rispetto ad altri studi, Il gruppo di studiosi ha raggiunto risultati di una precisione mai vista prima, con importanti risultati che hanno ridotto la differenza tra linea teorica e la linea di sperimentazione delle energie di ionizzazione presenti nell'oro.



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