SOCIETA
Comunicato Stampa

Scuola e sciopero fame: chiesto incontro alla Gelmini

30/08/10

Negli scorsi giorni avevamo dato notizia di uno sciopero della fame intrapreso a Palermo da alcuni precari del mondo della scuola contro i tagli previsti dalla Riforma Gelmini;el frattempo essi hanno scritto una lettera aperta al Ministro Gelmini all’interno della quale affermano che sono intenzionati a proseguire in tale sciopero fin quando il Ministro non accetterà un pubblico confronto sui temi da loro sollevati.

Negli scorsi giorni avevamo dato notizia di uno sciopero della fame intrapreso a Palermo da alcuni precari del mondo della scuola contro i tagli previsti dalla Riforma Gelmini; nelle scorse ore tra l’altro, un’ulteriore protesta di operatori scolastici e precari ha avuto luogo sotto forma di assemblea costituita da delegati di varie regioni, convenuti a Roma per chiedere il ritiro dei tagli alla scuola previsti dalla Riforma e per mostrare solidarietà ai colleghi in sciopero della fame. Da questa riunione è emersa la decisione di disporre un presidio permanente in Piazza Montecitorio a partire dal giorno 29 Agosto e di continuare ad adottare tutte le forme di contestazione, per coinvolgere docenti, genitori, studenti e società civile in un proficuo dibattito teso al miglioramento della scuola pubblica.
Per quanto riguarda i precari in sciopero della fame di Palermo, nel frattempo essi hanno scritto una lettera aperta al Ministro Gelmini all’interno della quale affermano che sono intenzionati a proseguire in tale sciopero fin quando il Ministro non accetterà un pubblico confronto sui temi da loro sollevati, con particolare riguardo al reclutamento del personale scolastico ed agli effetti della Riforma sulla qualità e tenuta dell'istruzione pubblica. Pubblichiamo di seguito il contenuto della lettera:


"Gentile Ministro,

non una parola è stata da lei rivolta alle nostre persone da quando abbiamo iniziato lo sciopero della fame. Inoltre come una doccia fredda sono arrivate le affermazioni del deputato Stracquadanio che ci ha accusato di essere millantatori politicizzati. Noi lottiamo per una idea di scuola; la sua può essere diversa, ma vorremmo comunque che ce la esplicitasse, che ci raccontasse, che su di essa potessimo confrontarci. Vorremmo che ci spiegasse, e che ci convincesse, che togliendo otto miliardi alla scuola se ne può costruire una migliore. Che ci argomentasse come una “riforma” tutta fondata su tagli di risorse e posti di lavoro, possa avere una valenza pedagogica. Le chiediamo solo questo Ministro: un confronto pubblico, perché ognuno possa esporre le proprie argomentazioni, senza paura delle ragioni dell’altro. Noi non temiamo un contraddittorio, e non amiamo i comunicati dove nessuno può obiettare. Se accetterà il confronto noi interromperemo immediatamente lo sciopero della fame.
Approfitti di questa occasione per dimostrare agli italiani che la sua non è solo la riforma degli slogan e dei tagli, ma che è stata costruita su ragioni pedagogiche.
A prescindere della decisione d’incontrarci la preghiamo almeno di rispondere a questa domanda:
cosa ne pensa del presidente degli USA che, nonostante la crisi, decide di stabilizzare 300.000 insegnanti dicendo, 'non si licenzia chi educa i nostri figli'?"

Giacomo Russo
Caterina Altamore



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