SESSUOLOGIA-La dott. BRUNIALTI intervistata sulla SESSUALITA' OVER 50
La sessualità non muore mai, anche se gli stereotipi la confinano alla giovinezza
Il periodico TRACCE (ott. 2013) ha pubblicato l'intervista completa con la dott. BRUNIALTI, Sessuologa clinica che opera a ROVERETO Trento. Eccone una parte.
"Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Carla Maria Brunialti, Psicologa Psicoterapeuta, Sessuologa clinica a Rovereto (TN).
Come cambia l’affettività negli anni?
Cambia in base a fattori diversi. Nella seconda metà della vita si attraversano vari decenni: i rampanti post 50, nei quali con decisione si contrastano i mutamenti del corpo; gli agili 60 tra nipoti, coniuge, nuovi amori e magari qualche acciacco; i 70 tra affettività e speranze; gli 80, i 90... dipende dalla salute: una nuova fidanzata o la badante?
A nessuna età si può vivere senza amore, senza riceverne e darne. Le strade della sessualità invece sono più complesse e fragili. Avere o no comportamenti sessuali dipende da vari fattori: la salute, il proprio rapporto con la sessualità considerata come risorsa o difficoltà, l’accettazione dei cambiamenti del corpo, un partner complice, l’entusiasmo di un nuovo amore.
E’ possibile innamorarsi a una certa età?
Certo. Ci sono coppie, ad esempio, che si creano dopo i 50 anni e che hanno trovato un nuovo modo di “stare assieme”: ognuno a casa propria. Pur amandosi e trascorrendo tempo insieme, i due sono consapevoli che non è possibile rinunciare a certi territori personali, perché la rinuncia minaccerebbe la propria identità.
Ci sono altre coppie che si creano da un incontro razionale, è un'alleanza tra due solitudini, peraltro legittima. A volte falliscono, soprattutto quando sono un tentativo di colmare il vuoto della propria vita.
In queste possibili forme di innamoramento non sono da sottovalutare situazioni assai vicine alla circonvenzione di incapace: quando il “grande anziano” si infatua della badante e destina a lei parte delle sue risorse economiche; una situazione complessa da gestire con delicatezza.
Quali sono i pregiudizi sociali che condizionano la sessualità in quest’età?
La sessualità è presente in ogni età della vita. Non è semplice voglia fisica. E’ desiderio, attrazione, eccitazione che nasce nella mente e nel cuore. I gesti sessuali sono un diritto (nel rispetto dell’altro), mai un dovere. E soprattutto non sono solo per giovani belli e sani. Studi recenti rilevano come la sessualità migliore si ha dopo i 45 anni. Per fortuna programmi televisivi, giornali e riviste stanno contribuendo al superamento di schemi mentali arcaici, in Internet molti blog sono dedicati agli over 50, come il fatto che i 60-70enni di oggi sono pieni di energia, voglia di vivere, viaggiare, ballare.
E se si è soli?
Diverso è l’essere soli dal sentirsi soli.
E’ piuttosto comune sentirsi soli anche dentro un matrimonio, quando è ormai vuoto di sentimenti e si regge per motivi di convenienza o abitudine. Nel caso della donna, se per lunghi anni ha vissuto la sessualità come imposizione da parte del marito, ora lo ricambia con risentimento e rabbia. Nell'uomo il distanziamento affettivo è dovuto spesso alla noia della consuetudine; alla scarsa attrazione fisica per una partner non tanto invecchiata ma "trascurata"; alla fatica verso un linguaggio affettivo mai veramente appreso. E’ la solitudine nella coppia.
Ci sono poi persone concretamente sole. Vedove, che dopo anni di famiglia, si trovano a fare i conti con una tavola apparecchiata, un letto vuoto, i figli lontani. O non sposate perché non hanno trovato la persona giusta o perché hanno vissuto con la madre fin quando lei e loro sono diventati anziani. Per quello che non hanno avuto, esprimono sentimenti intensi di rimpianto. Sono chiamate ora a re-inventarsi una vita relazionale con qualche affetto. Gruppi di attività, viaggi organizzati, associazioni e volontariato possono essere un modo di offrire amore evitando che il cuore rinsecchisca."
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