“Sguardi d’energia” contro il tumore ovarico: la seconda tappa della campagna approda all’Istituto Nazionale Tumori di Milano
Dopo il successo della prima tappa, la campagna itinerante promossa da ACTO onlus in partnership con Youngblood Mineral Cosmetics e il supporto di Roche, sarà all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 16 al 20 novembre per offrire un programma di make-up personalizzato e comfort psicologico a tutte le pazienti con tumore ovarico in cura all’Istituto.
Milano, 13 novembre 2015 – A lezione di trucco in ospedale. Perché per sconfiggere il tumore ovarico, un tumore subdolo e poco conosciuto, c’è bisogno di tanta energia. Esserne consapevoli può dare una nuova forza alle donne in terapia, insegnare loro a prendersi cura della propria persona anche durante la malattia. Per recuperare autostima e ottimismo servono cure mediche ma anche supporto psicologico e un’attenzione tutta speciale alla qualità della vita.
Lo testimonia il successo della prima tappa di Sguardi di Energia, una campagna itinerante dedicata interamente alle pazienti con tumore ovarico promossa da ACTO onlus - Alleanza Contro il Tumore Ovarico, in partnership con Youngblood Mineral Cosmetics e con il supporto di Roche.
Le 75 pazienti che hanno aderito e si sono sottoposte alla sedute di trucco, ne sono uscite più belle e cariche di energia, come testimoniano i messaggi e le fotografie pubblicati al link http://www.actoonlus.it/sguardi-di-energia/le-tappe/ieo-istituto-europeo-di-oncologia o sulla pagina FB https://www.facebook.com/sguardidenergia.
La seconda tappa della campagna è ospitata dal 16 al 20 novembre all’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, uno dei centri di eccellenza a livello internazionale nel trattamento di questo tumore, prima di spostarsi in altre città italiane.
Una settimana intera durante la quale le pazienti avranno a disposizione i make-up artist di Youngblood Mineral Cosmetics, che offriranno loro un programma personalizzato di cura della pelle e trucco con sedute di un’ora, di cui 15 minuti dedicati alla preparazione della pelle e 45 minuti dedicati al trucco con prodotti della nota azienda americana che utilizza ingredienti minerali e antiallergici. Al termine della seduta ogni paziente riceverà in omaggio un kit composto da un cofanetto contenente i prodotti utilizzati durante la seduta di trucco oltre ad informazioni su come prendersi cura della propria pelle durante la malattia.
La campagna Sguardi d’energia tra il 2015 e 2016 sarà ospitata all’interno dei maggiori Centri oncologici specializzati nella diagnosi e cura del tumore ovarico in Lombardia, Lazio, Puglia e Campania.
Cosa dicono i promotori e i sostenitori della campagna
«ACTO è nata per stare accanto alle pazienti e sostenerle nel difficile percorso di malattia, segnato da sofferenze fisiche e psicologiche in cui i cambiamenti spesso devastanti dell’aspetto fisico, conseguenti alle terapie, occupano un posto molto importante in quanto incidono in maniera profonda sulla qualità di vita delle donne colpite da questa malattia – afferma Nicoletta Cerana, Presidente di ACTO onlus – le problematiche di tipo estetico, per quanto possano apparire secondarie, impattano pesantemente sulla percezione della propria immagine e sull’autostima, generando ansia e depressione, e arrivano ad influenzare persino la risposta alle terapie».
L’arma migliore per combattere il tumore ovarico è l’informazione che può sensibilizzare le donne sull’importanza di conoscere i sintomi, non trascurarli e sottoporsi regolarmente a visite ginecologiche.
«Purtroppo il carcinoma ovarico è un tumore molto subdolo. Non ci sono sintomi caratteristici utili a fare una diagnosi precoce. La sintomatologia, con dolori addominali, gonfiore, cambiamento delle abitudini dell’alvo etc, è altamente aspecifica e per questo responsabile nell’85% dei casi di una diagnosi tardiva, in fase avanzata di malattia – afferma Francesco Raspagliesi, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Ginecologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano – gli stessi marcatori all’inizio sono negativi, quindi la diagnosi precoce è affidata a un occasionale quanto fortuito riscontro ecografico. Al momento non ci sono screening né test da utilizzare. Per questi motivi è indispensabile che la donna si sottoponga a controlli ginecologici annuali con una visita clinica e un’ecografia transvaginale: sarà il ginecologo di volta in volta a stabilire con quale frequenza ripetere le visite. La cosa migliore da fare per la donna è affidarsi a specialisti competenti ed esperti nell’identificazione di questo tumore degli annessi».
Dal punto di vista della terapia del tumore ovarico, grandi passi sono stati fatti negli ultimi anni. Si punta ora alla cronicizzazione della malattia, grazie all’avvento delle terapie anti-angiogeniche che impediscono al tumore di crescere e diffondersi, bloccando la neoformazione vascolare che alimenta il tumore.
«Negli ultimi anni il trattamento del carcinoma ovarico ha visto diverse novità e l’arrivo di nuovi farmaci che si stanno rivelando estremamente utili nel percorso di cura della malattia che va trasformandosi sempre più in patologia cronica» dichiara Domenica Lorusso, Dirigente Medico di primo livello all’Unità Operativa Complessa di Oncologia Ginecologica Fondazione IRCCS istituto Nazionale Tumori di Milano. «In particolare, le novità riguardano due tipologie di farmaci: gli antiangiogenici, molecole che agiscono bloccando la capacità del tumore di produrre nuovi vasi sanguigni che gli consentono di crescere e diffondersi a distanza, e bevacizumab in tal senso ha dimostrato di allontanare la recidiva prolungando la sopravvivenza libera da progressione e il miglioramento della qualità di vita che è poi quello che chiediamo ai nuovi farmaci dotati di minore tossicità e minori effetti collaterali; e i PARP inibitori, farmaci orali che somministrati al termine della chemioterapia a base di platino nelle pazienti con recidiva di malattia portatrici di mutazione BRCA 1 e 2, riducono il rischio di progressione di malattia dell’82%. Da qui la necessità di identificare con sempre maggiore precisione le pazienti con mutazione per offrire loro questa opportunità di cura».
Roche sostiene con grande entusiasmo il progetto itinerante Sguardi d’energia promosso da ACTO onlus. «Roche è orgogliosa di sostenere questa campagna promossa da ACTO onlus, convinti che una corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione siano la prima vera arma per riconoscere per tempo anche i tumori più silenti e sconfiggerli – dice Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche S.p.A. – grazie al nostro costante impegno in Ricerca & Sviluppo, abbiamo potuto contribuire a riscrivere i manuali di medicina soprattutto nel campo dei tumori femminili. Dopo le rivoluzionarie innovazioni terapeutiche per il trattamento del tumore al seno, che hanno salvato la vita di milioni di donne nel mondo, sentiamo la responsabilità di continuare il nostro impegno a fianco delle pazienti, in particolare nella lotta contro patologie, come il carcinoma ovarico, per le quali per anni non si sono registrate novità terapeutiche rilevanti».
ACTO onlus per questa campagna ha trovato un partner d’eccezione, Youngblood Mineral Cosmetics, che condivide gli obiettivi di questo progetto. «Pauline Youngblood infatti ha fondato il brand quasi 20 anni fa partendo dalla volontà di concedere a tutte le donne, soprattutto a chi aveva avuto subito traumi causati da trattamenti invasivi, di sentirsi belle e di farlo in maniera sana, con ingredienti minerali naturali di altissima qualità», afferma Ariane d’Andiran, Managing Partner dell’agenzia di Marketing & Comunicazione Youngblood Mineral Cosmetics Italia. «Siamo grati ad ACTO onlus per questa bellissima opportunità e felici per tutti i sorrisi che i nostri make-up artist vedranno nascere sui visi delle tante donne che saranno coinvolte in questa iniziativa».
Il tumore ovarico: fatti e cifre
In Italia 37.000 donne convivono con un tumore ovarico: circa 6.000 (Globocan 2012) i nuovi casi ogni anno con numeri in forte aumento. Ma secondo un’indagine promossa da ACTO onlus, in Italia il 60% delle donne non conosce questa patologia e il 70% non sa indicarne né i sintomi né gli esami a cui sottoporsi.
Per queste ragioni, in circa l’80% dei casi la diagnosi arriva in fase avanzata quando ormai le possibilità di cura sono molto limitate. È quindi molto importante che ogni donna conosca innanzitutto i segnali che possono indicare il manifestarsi della malattia: gonfiore persistente dell’addome, fitte addominali, bisogno frequente di urinare, sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto, perdite ematiche vaginali, stitichezza o diarrea.
È altrettanto importante conoscere i fattori che aumentano il rischio di contrarre il tumore. Tra questi, i principali sono la familiarità e la presenza di una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 che aumenta anche di 50 volte il rischio di ammalarsi.
Conoscere i sintomi e i fattori di rischio permette una diagnosi tempestiva che può migliorare la sopravvivenza. Se infatti il tumore ovarico è diagnosticato in stadio iniziale la probabilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95%.
In campo oncologico l’obiettivo attuale delle terapie è la cronicizzazione della malattia: per il tumore ovarico, negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi in avanti grazie all’avvento delle terapie anti-angiogeniche che impediscono al tumore di crescere e diffondersi, bloccando la neoformazione vascolare che alimenta il tumore.
Grazie ai progressi della ricerca in ambito ginecologico, oltre a bevacizumab, per le pazienti affette da tumore ovarico con mutazione BRCA1 e 2 sono oggi disponibili altre nuove terapie, come i PARP inibitori.
Per informazioni: pagina Facebook Sguardi d’energia – www.actoonlus.it