VARIE
Comunicato Stampa

Shopper di plastica in Europa: l'Italia è il primo paese plastic free

23/10/13

Riflessione aperta in Europa per la messa al bando degli shopper in plastica a favore di soluzioni biodegradabili o riutilizzabili.

Periodo di ampie riflessioni in Europa con il Libro Verde “Una strategia europea per i rifiuti di plastica nell'ambiente” e pochi giorni ancora quelli concessi agli stati membri, al Parlamento europeo e alle parti interessate, incoraggiate a inviare le loro osservazioni entro il 7 giugno scorso.. A ricordarlo Quickbags, società affermata nel settore delle shopping bags personalizzate e operante con grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo di nuove idee e materiali.

La sfida relativamente ai rifiuti in plastica fa parte di un quadro ben più ampio che porterà a fine 2014 verso una nuova normativa sui rifiuti a livello Europeo. Attualmente l'Italia si conferma il primo paese plastic free, mentre il Regno Unito non sembra ancora interessato a un confronto sulla necessità di una normativa che vieti definitivamente la fornitura di shoppers in plastica da parte degli esercizi commerciali.

Austria e Spagna dimostrano invece uno spiccato interesse fin dal 2011 per la definitiva messa al bando di shopper in plastica con caratteristiche non biodegradabili. La Spagna si è mossa recentemente in direzione della cosiddetta Plastic Free Area e per il 2018 è prevista l'eliminazione definitiva di tutte le buste in plastica non biodegradabili.

Il compito dell’Europa non è facile perché eliminare l’utilizzo dei sacchetti di plastica significa modificare lo stile e il comportamento di milioni di consumatori. Le shopping di plastica sono leggere, resistenti e così economiche da essere spesso considerate usa e getta. Il danno ambientale che comportano è enorme, inquinano e vanno ad aumentare il peso specifico dei rifiuti in plastica.

Anche il concetto di biodegradabilità è posto al centro del dibattito in Europa. Alcune plastiche biodegradabili non sono adatte al compostaggio domestico e si decompongono solo in particolari condizioni ottenute in fase di riciclaggio. Da più parti si sente l’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una distinzione tra ciò che è degradabile con processi naturali e ciò che invece necessita di procedure industriali.

Per maggiori informazioni:

Quickbags
www.quickbags.it
info@quickbags.it



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