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Sostieni la tua salute integrando correttamente la VITAMINA D

C’era una volta l’Italia del sole. Quando lunghe vacanze estive, ore trascorse all’aria aperta con la famiglia rappresentavano dei veri e propri “bagni di luce”. Il radicale cambiamento nello stile di vita degli ultimi 50 anni, non ci ha trovati pronti all’adattamento. Vacanze brevi e fugaci e lunga permanenza in ambienti chiusi, sono nuove abitudini che ci hanno esposti ad uno sbilanciamento nella capacità di produrre Vitamina D.

FotoLa vitamina D è tra le molecole più conosciute a causa della diffusissima carenza tra la popolazione. Numerosi dati epidemiologici evidenziano una carenza di vitamina D nella popolazione a tutte le età. Un recente studio riporta che circa il 40% degli europei è carente di vitamina D.

Per l’Italia, i dati confermano una carenza di Vitamina D molto frequente che interessa il 50% dei giovani e la quasi totalità degli anziani durante il periodo invernale (86% delle donne di età > 70 anni). La popolazione italiana risulta più carente di Vitamina D rispetto ad altre nazioni come Stati Uniti, Canada e alcuni Paesi scandinavi dove l’esposizione al sole è limitata, che da decenni addizionano alcuni alimenti diffusi come per esempio il latte con Vitamina D, per scongiurare il rachitismo.

LE FONTI DI VITAMINA D

• La vitamina D è nota principalmente per il suo rapporto con l’esposizione alla luce solare. Quando la pelle viene esposta ai raggi UVB del sole, il colesterolo presente nella pelle viene convertito in vitamina D3, la forma attiva della vitamina nel corpo umano.
• Tuttavia, è importante notare che ci sono anche fonti alimentari, come il pesce grasso (salmone, sgombro, aringhe), il tuorlo d’uovo e i prodotti lattiero-caseari fortificati (soprattutto lo yogurt).

L’assunzione di vitamina D attraverso la dieta può contribuire alla nostra quota giornaliera, specialmente in periodi in cui l’esposizione al sole è limitata.
• In caso di carenze possono essere utilizzati degli ottimi integratori.

La vitamina D è un composto organico liposolubile, simile per struttura chimica agli ormoni steroidei, deputato a ricoprire importanti funzioni nell'organismo umano, tra cui:

• Promuovere l'assorbimento del calcio a livello intestinale;
• Mantenere nella norma i livelli ematici di calcio e fosforo;
• Promuovere il riassorbimento di calcio e fosforo a livello renale;
• Rinforzare le ossa, attraverso la deposizione del calcio a livello del tessuto osseo;
• Favorire la crescita ossea nei bambini.

È importante sottolineare che esistono due forme di vitamina D:

• Vitamina D2 o ergocalciferolo, di derivazione vegetale
• Vitamina D3 o colecalciferolo, sintetizzata dagli organismi animali il cui precursore è il colesterolo.

Le carenze di vitamina D sono un problema diffuso in molte parti del mondo, soprattutto durante i mesi invernali o in regioni con inverni lunghi e poco soleggiati. Le conseguenze di una carenza possono essere gravi e includono un aumento del rischio di osteoporosi, debolezza muscolare, depressione e una compromissione del sistema immunitario. Gruppi a rischio di carenze includono anziani, persone con pelle scura, persone obese e chi vive in aree con poca luce solare.

Il rischio di restare senza questa preziosa vitamina è elevato, dato che la sua carenza è estremamente diffusa a livello globale. Si stima che oltre un miliardo di persone nel mondo soffra di carenza di vitamina D, ma questa stima potrebbe essere sottovalutata. Durante l’inverno, i livelli di vitamina D tendono a diminuire inesorabilmente, poiché l’esposizione al sole è limitata. Anche se l’esposizione estiva al sole può contribuire alla “ricarica”, questa “ricarica” dura solo poco più di un mese, quindi è importante integrare la vitamina D durante i mesi invernali.

In inverno, per sintetizzare la vitamina D, è utile esporre al sole, per 20 minuti, polsi e viso. Tuttavia, questa pratica potrebbe non essere sufficiente per garantire livelli ottimali durante i mesi più freddi dell’anno. Esporsi al sole è fondamentale per ottenere questa importante sintesi. È consigliabile esporre circa il 40% del corpo per massimizzare la produzione di vitamina D, il che potrebbe essere difficile quando fa freddo. È importante notare che l’angolo d’incidenza dei raggi solari è più basso in inverno, quindi l’esposizione diretta al sole potrebbe non essere altrettanto efficace come d’estate. Tuttavia, 20 minuti di esposizione alla luce solare possono ancora consentire alla nostra pelle di sintetizzare una quantità significativa di vitamina, specialmente durante le ore di punta intorno a mezzogiorno.

I PRINCIPALI FATTORI CHE POSSONO INCIDERE SULLA CARENZA DI VITAMINA D

• LATITUDINI ALTE: vivere dove l’intensità della luce solare è bassa, soprattutto durante l’inverno. A latitudini superiori a circa 35 gradi- circa sopra la Sicilia e sotto il Nord Africa- c’è una produzione minima, se non nulla, di vitamina D nella pelle.

• INQUINAMENTO ATMOSFERICO: filtra i raggi UV. Ricordiamo inoltre che il 60% delle radiazioni UV si concentra tra le 10 e le 14 del pomeriggio, orari in cui si tende soprattutto nel periodo estivo, ad evitare l’eccessiva esposizione al sole.

• PERMANENZA IN AMBIENTI CHIUSI: l’esposizione al sole in un ufficio soleggiato o mentre si guida la macchina, non aiuta a ottenere la vitamina D, poiché il vetro della finestra blocca completamente la luce ultravioletta UVB. Bisognerebbe esporsi ogni giorno almeno per mezz’ora, lasciando scoperti non solo il viso e le mani, ma anche le braccia o le gambe, almeno.

• FILTRI SOLARI: i filtri solari bloccano l’assorbimento dei raggi UV necessari per sintetizzare questa vitamina. Ecco perché non è corretto utilizzare tutto l’anno creme idratanti con filtro solare. Una solare con SPF 30 riduce la sintesi di vitamina D nella pelle di oltre il 95%.

• ABBIGLIAMENTO MOLTO COPRENTE: pensiamo ad alcuni capi di abbigliamento che per motivi culturali o religiosi tendono a coprire anche il volto. Anche i guanti e le mascherine limitano l’assorbimento dei raggi solari.

• GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: condizioni che possono provocare un calo di Vitamina D
• OBESITÀ: la vitamina D è liposolubile e viene prontamente assorbita dalle cellule adipose che la rendono poco disponibile per le necessità dell’organismo.

• ETÀ AVANZATA: riduce la capacità di produzione di vitamina D3 sulla pelle.

• PELLE SCURA: la pelle scura come quella di asiatici e africani filtra naturalmente i raggi UV della luce solare e ciò riduce la capacità di sintesi della vitamina D3 nella pelle. Il problema si presenta soprattutto per le persone che vivono nelle regioni temperate settentrionali con una luce solare di scarsa intensità per gran parte dell’anno.

• MALASSORBIMENTI GASTROINTESTINALI: come la celiachia, in cui anche quel poco di vitamina D presente nei cibi non viene correttamente assorbito.

La vitamina D è essenziale per la salute dell’apparato scheletrico, poiché serve ad assorbire il calcio, elemento prezioso per avere ossa forti. Negli anni molti studi hanno dimostrato che la vitamina D di origine naturale e, in alcuni casi, la supplementazione, migliora la densità minerale delle ossa, aiuta a prevenire le fratture negli anziani e nelle donne dopo la menopausa ed è anche fondamentale per sostenere uno sviluppo armonico nei più piccoli. Tuttavia evidenze più recenti mostrano che la densità ossea ottimale si costruisce soprattutto durante l’arco dell’intera vita, anche attraverso l’esercizio fisico, per cui il ricorso a integratori resta un argomento controverso tra i medici e i ricercatori. Inoltre i risultati di studi recenti hanno contribuito a ribaltare l’idea che assumere supplementi di vitamina D aiuti a prevenire l’osteoporosi, una patologia legata alla perdita di calcio dalle ossa che avviene normalmente con l’avanzare dell’età e in particolare, nelle donne, dopo la menopausa.

A febbraio 2023 l’AIFA ha recepito i risultati di due studi che dimostrano l’inutilità di dare supplementi di vitamina D per prevenire l’osteoporosi. Di conseguenza è cambiata anche la regola per la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale. AIFA ha fatto riferimento ai risultati dello studio americano VITAL, pubblicati sul New England Journal of Medicine, e dello studio europeo DO-HEALTH, pubblicati sulla rivista JAMA. Entrambi hanno concluso che i supplementi di vitamina D, anche quando protratti per molti anni (oltre 5 anni nel primo studio e 3 anni nel secondo) non modificano il rischio di fratture negli anziani sani che non hanno altri fattori di rischio per osteoporosi. I risultati sono stati confermati anche per il gruppo con livelli molto bassi di vitamina 25(OH)D.

Negli anni, però, gli esperti hanno tenuto conto anche di altre funzioni di questa vitamina. “La carenza di vitamina D non ha solo un impatto negativo sulla salute dello scheletro, ma secondo alcuni potrebbe anche facilitare lo sviluppo e la progressione di molte cosiddette ‘malattie della civilizzazione’, come disturbi cardiovascolari, diabete, malattie autoimmuni e cancro” si legge in un articolo pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences.

Altri studi hanno suggerito invece un legame tra bassi livelli di vitamina D e sviluppo di problemi cardiovascolari o aumento del rischio di sclerosi multipla nelle donne. I ricercatori stanno valutando il potenziale ruolo della vitamina D anche nella prevenzione e cura dell’influenza stagionale, anche se una recente metanalisi in merito, pubblicata su Frontiers in Nutrition a gennaio 2022, afferma che non ci sono prove conclusive di benefici. Per quanto riguarda invece lo sviluppo di alcune malattie autoimmuni (diabete di tipo 1, lupus eritematoso sistemico) e neurologiche (Parkinson, Alzheimer), gli studi sul possibile ruolo della vitamina D sono ancora in corso. Infine, ma non certo meno importante, si sta studiando il legame tra vitamina D e microbiota intestinale, l’insieme dei microbi che popolano l’intestino.

Studi di laboratorio hanno dimostrato anche che la vitamina D è coinvolta in processi importanti anche per lo sviluppo e la progressione di tumori, come l’infiammazione, la crescita cellulare, il metabolismo del glucosio e il funzionamento del sistema immunitario. Inoltre molti geni che regolano la proliferazione, la differenziazione e la morte programmata (o apoptosi) delle cellule sono regolati almeno in parte dalla vitamina D.

Un articolo pubblicato su Seminars in Cancer Biology ricorda che in generale bassi livelli di vitamina D sono legati a una maggiore incidenza di cancro e i dati più convincenti sono quelli che riguardano il tumore del colon-retto. A novembre 2020 sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Network Open i risultati della prima fase dello studio VITAL, dai quali emerge che assumere supplementi a base di vitamina D riduce l’incidenza di tumori in stadio avanzato e che questo effetto è più forte in chi non è obeso.

La vitamina D, infatti, viene metabolizzata in modo diverso nelle persone con un alto indice di massa corporea (BMI>25) riducendone gli effetti benefici. Uno studio pubblicato su Nutrients ha mostrato che il 63,70% delle donne in età fertile ha livelli inadeguati di vitamina D, correlati a un indice di massa corporea (BMI) più alto e a percentuali di grasso corporeo maggiori. Inoltre, queste donne hanno anche una massa muscolare ridotta. Mantenere livelli adeguati di vitamina D può migliorare la composizione corporea e proteggere da complicazioni metaboliche come diabete e malattie cardiovascolari.

In sintesi la Vitamina D svolge funzioni scheletriche ed extra-scheletriche e influenza numerosi processi fisiologici. I suoi recettori sono stati individuati in numerosi distretti corporei: sistema muscolo-scheletrico, cardiovascolare e gastrointestinale; cervello; para-tiroide; pancreas; molti tessuti riproduttivi; cellule del sistema immunitario; pelle; prostata; mammella. In associazione con la Vitamina K, la Vitamina D diventa ancora più importante e i benefici di questa sinergia, riguardano diversi campi d’azione:

1. SALUTE DELLE OSSA: il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano; circa il 99% è presente nelle ossa e nei denti dove funge da elemento strutturale principale, mentre il restante 1% si trova nel sangue e nei tessuti molli. La Vitamina D3 aumenta l’assorbimento del calcio nell’intestino e stimola gli osteoblasti, cioè gli “operai” che costruiscono le ossa, a fissare il calcio, grazie all’intervento indispensabile della Vitamina K2. La Vitamina K2 inoltre evita la deposizione di calcio nei tessuti molli e nelle arterie che potrebbe avere conseguenze dannose. L’associazione delle due vitamine insieme ad un adeguato apporto di calcio alimentare e una regolare attività fisica è indispensabile per costruire un osso biomeccanicamente adeguato, denso ed elastico, con una riduzione del rischio di osteopenia e osteoporosi.

2. SALUTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO: la vitamina D gioca un ruolo chiave nella risposta immunitaria e le sue carenze, sono associate ad una maggiore suscettibilità alle infezioni. Modula la risposta infiammatoria verso agenti batterici e virali: un recente studio ha esaminato il ruolo della vitamina D nel ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio sia influenzali che da Covid-19. Si è riscontrata una frequente carenza di vitamina D nei soggetti con complicanze più severe da Covid-19. L’associazione tra Vitamina D3 e K2 protegge le fibre elastiche dei tessuti molli polmonari dal deposito di calcio. Diversi studi hanno dimostrato che la vitamina K2, come la vitamina D3, agiscono in sinergia nella modulazione delle naturali difese. La carenza di vitamina D può provocare “errori” molto gravi da parte del sistema immunitario “fino al punto di arrivare ad attaccare il nostro stesso organismo, con le cosiddette malattie autoimmuni.

3. SALUTE DEI MUSCOLI: la vitamina D3 protegge la salute dei muscoli e previene la distruzione delle proteine contrattili muscolari, con perdita di massa muscolare, forza e performance. Stimola i mioblasti, veri e propri costruttori del muscolo, contrastando, la perdita di muscolo tipica dell’invecchiamento (sarcopenia), aggravato dalla menopausa e dalle degenze a letto in caso di malattia.

4. SALUTE NELLO SPORT: durante allenamenti di resistenza e di potenziamento, quando muscoli e ossa si irrobustiscono, sono necessari nutrienti ossei come K2 e D3 per massimizzare i risultati e per favorire un sistema circolatorio flessibile e privo di calcio, che possa trasportare efficacemente l’ossigeno. La sinergia risulta inoltre preziosa per recupero muscolare, prevenzione dei crampi muscolari, riduzione perdita di massa muscolare e miglioramento della forza e della performance.

5. SALUTE COGNITIVA: la vitamina D è preziosa per il funzionamento dei neuroni, sia nel sistema nervoso centrale, sia in quello viscerale. La sua carenza aumenta la vulnerabilità alla depressione, alle malattie neurodegenerative e alle malattie autoimmuni che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico, come la sclerosi multipla. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati a un sostanziale declino cognitivo nella popolazione anziana.

6. SALUTE IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: la vitamina D3 e la K2 sono importanti per lo sviluppo scheletrico del nascituro e la protezione dell’osso della mamma, così da prevenire l’eccessivo riassorbimento osseo. Livelli di vitamina D al di sotto dei livelli ottimali (30ng/ml) possono rendere fragile la nostra salute. Per questo è essenziale integrarla, almeno da settembre a maggio, ma anche d’estate se non ci si espone al sole. In sinergia con la vitamina K2 fornisce i massimi benefici per la salute e riduce al minimo il potenziale effetto indesiderato di innalzare troppo i livelli di calcio nel sangue.

La supplementazione di vitamina D è una soluzione semplice ed efficace! Considera di integrare la tua dieta con un prodotto di alta qualità, come i nostri prodotti, che forniscono la dose giornaliera raccomandata di vitamina D. I dati di GrassrootsHealth suggeriscono che il livello ottimale per la salute è tra 60 ng/mL e 80 ng/mL, mentre il limite per la sufficienza è circa 40 ng/mL.

Fonte: https://www.airc.it/

Bibliografia
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5. Fonti, metabolismo e carenza di vitamina D: composti disponibili e linee guida per il suo trattamento (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33924215/)
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7. Carenza di vitamina D: un problema mondiale con conseguenze sulla salute (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18400738/)
8. Ruolo della vitamina D nelle malattie cardiovascolari (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29080634/)
9. Effetti della supplementazione di vitamina D sul controllo glicemico degli individui pre-diabetici: una revisione sistematica (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33319569/)



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