Spagna e Italia: contesti diversi ma scenari simili del mercato immobiliare
Su Nuroa.it sono state esaminate le realtà dei due Paesi, che condividono una forte contrazione delle vendite e la diminuzione dei prezzi delle abitazioni
Il boom edilizio e lo scoppio della bolla immobiliare hanno messo in ginocchio molti Paesi dell'Unione europea. Non hanno fatto eccezione l’Italia e la Spagna, che hanno dovuto fare i conti con un forte rallentamento del ritmo delle costruzioni e con una crisi profonda del settore edilizio, con conseguente aumento dei tassi di disoccupazione.
Tuttavia in Italia i prezzi erano meno gonfiati e la bolla più piccola, per cui i tassi di disoccupazione e il calo dei prezzi degli immobili non sono stati così allarmanti come nel caso spagnolo. La vera zavorra dell’Italia è il debito pubblico, insieme a un'instabilità politica che ha un notevole impatto sui mercati.
La Spagna ha capeggiato la classifica della contrazione dei prezzi delle abitazioni nell'area Euro per quattro trimestri consecutivi, dati comparabili con quelli precedentemente registrati dall’Irlanda, che ora però sembra aver trovato la strada della ripresa.
Secondo un rapporto del 2013 pubblicato dalla Deloitte, il valore della proprietà in Spagna è sceso del 6,2% nel 2012, uno dei peggiori risultati in Europa, mentre l'Italia ha visto una svalutazione delle sue proprietà pari al 3,6%.
Osservando i prezzi delle case nelle città, si può vedere che le principali metropoli spagnole hanno subito cali significativi dei prezzi delle abitazioni da ottobre 2011 fino allo stesso mese del 2013. A Madrid sono calati del 12,34% in questi due anni, mentre a Barcellona dell’ 11.78%. Tuttavia, le prime due città italiane presentano andamenti simili, con un calo del 12,54% a Roma e del 9,74% a Milano, secondo i dati del tool Trends di Nuroa.it.
Le maggiori differenze tra i due Paesi riguardano i dati delle città con una popolazione e un peso economico inferiore. Ad esempio, il prezzo delle abitazioni a Valencia è sceso del 14,1% tra ottobre 2011 e ottobre 2013, mentre a Saragozza il calo è stato addirittura del 22,37%, cifre lontane dal -4,61% di Bologna.
Nonostante la negatività della situazione, l'Italia è cosciente della debolezza del mercato immobiliare, che ha subito una significativa contrazione delle vendite, e per questo motivo ha lanciato nell’estate del 2013 una serie di misure per rafforzare il settore. Questo pacchetto includeva l’eliminazione della tassa sulla prima abitazione, la creazione di un fondo statale di 2 milliardi di euro per la concessione di mutui e la riduzione delle imposte sul reddito derivato dagli affitti di locazione.
Nel frattempo, in Spagna, la bad bank (SAREB), società creata per la gestione delle attività di ristrutturazione bancaria, sta cercando di rilanciare il mercato immobiliare in un Paese che, molto lentamente, sembra poter imboccare la strada della ripresa economica.
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