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Comunicato Stampa

SPIREA ULMARIA, la pianta sacra ai Druidi

La spirea è un rimedio antinfiammatorio e diuretico, utile contro dolori articolari e stati febbrili. Le proprietà diuretiche vengono usate anche nei preparati coadiuvanti nelle diete dimagranti, per combattere la cellulite.

FotoL’Olmaria il cui nome botanico è Spirea Ulmaria, è una pianta perenne appartiene alla famiglia delle Rosacee che può raggiungere i 2 metri di altezza e presenta fiori bianco giallastri disposti a grappolo. Il nome deriva dal greco “speira” dalla forma dei frutti che sono a spirale, il nome “ulmaria” invece deriva da “ Ulmus” ed è dato dalla somiglianza delle sue foglie a quelle dell’Olmo. L’origine della Spirea Bianca sembra sia data dall’ibridazione di due specie della pianta stessa provenienti dalla Cina. È conosciuta anche con il nome di regina dei prati.

Il nome Spirea deriva dal termine greco "speira" in riferimento ai frutti spiraliformi, "ulmaria" per la somiglianza delle foglie a quelle dell'Olmo (Ulmus), con Verbena e Mentha acquatica è una delle tre piante sacre del popolo celtico e utilizzata dai Druidi. Nel Medioevo i fiori di Spirea venivano spesso introdotti nel vino o nella birra ed erano uno degli ingredienti per aromatizzare l'idromele, probabilmente la bevanda fermentata più antica del mondo.

Inoltre, nel giorno di san Giovanni Battista (24 giugno), c’è la credenza che l’olmaria abbia il potere di rivelare l’identità di un ladro. Basta adagiarne un piccolo corimbo sull’acqua: se galleggia, a rubare è stata una donna. Se, invece, va a fondo, il furto dev’essere per forza stato commesso da un uomo.

Nel Rinascimento è stata per lungo tempo un rimedio popolare in molti paesi europei, poi cadde nell'oblio finchè fu riabilitata da un prete di campagna, per i successi ottenuti contro l' idropisia. L'importanza terapeutica di questa pianta divenne notevole quando intorno al 1840, Lðwig riuscì per primo ad isolare l'acido salicilico, per distillazione dai fiori. In seguito nel 1890 fu sintetizzato e sperimentato poi per ideare l'aspirina. Spiraea ulmaria è stata infatti fondamentale per lo sviluppo della famosa "Aspirina" il cui nome è stato creato dalla Bayer utilizzando il nome botanico della pianta. Nel 1838 il chimico e italiano Raffaele Piria fu il primo a produrre acido salicilico (la base degli antinfiammatori) dai boccioli di Spirea e corteccia di salice (Salix alba).

Il profumo gradevole di foglie e fiori è stato ampiamente sfruttato (pare fosse il preferito da Elisabetta I), i fiori venivano sparsi sui pavimenti per mascherare odori sgradevoli e profumare le chiese durante cerimonie religiose e matrimoni.

Olmaria è uno dei fiori selvatici più conosciuti sia per l'aroma gradevole sia per l'azione medicinale nel trattamento di tosse e raffreddore, per l'effetto diuretico, per combattere dolori articolari e gotta (la tradizione vuole che il re Alboino utilizzasse Spirea per combattere le numerose crisi di gotta).

La spirea olmaria contiene diversi gruppi importanti di composti vegetali bioattivi, inclusi:

• salicilati: spiraeina, salicilato di metile, acido salicilico, salicina e aldeide salicilica;
• tannini: principalmente tipi di ellagitannini noti come rugosine, di cui il principale è la rugosina-D;
• flavonoidi, tra cui kaempferol, iperoside, rutina e vari altri derivati della quercetina tra cui la spiraeoside (quercetina 4′-glucoside);
• olio volatile, ottenibile dalla distillazione a vapore dei fiori e contenente componenti fenolici, tra cui aldeide salicilica (salicilaldeide – 75%), alcool feniletilico, alcool benzilico e salicilato di metile;
• altri costituenti includono mucillagine, carboidrati, acido ascorbico, zuccheri e minerali.

Studi moderni attribuiscono all’ulmaria proprietà (1):

• Antinfiammatorie e analgesiche,
• Astringenti,
• Antiacide e antiulcera,
• Lievemente antisettiche a livello urinario,
• Stomachiche / digestive,
• Antispasmodiche.

Secondo i manuali di fitoterapia, l’ulmaria può trovare impiego per uso interno nel trattamento di :
• dolori articolari,
• problemi artritici e reumatici inclusa la gotta,
• febbre – raffreddore,
• mal di testa,
• disturbi del tratto genito-urinario come la cistite,
• Diarrea nei bambini,
• Displasia cervicale,
• condizioni gastrointestinali associate a iperacidità:
• Gastrite,
• Ulcera peptica,
• Dispepsia,
• Bruciore di stomaco.

L’olmaria è stata anche usata per migliorare l’eliminazione renale dell’acqua, sebbene le prove scientifiche pubblicate non supportino adeguatamente questa indicazione. La monografia dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali) segnala gli utilizzi della spirea come erba medicinale tradizionale per uso interno nel trattamento di supporto del raffreddore comune e di dolori articolari minori.

LE PROPRIETÀ DELLA SPIREA

AZIONE ANALGESICA E ANTIPIRETICA
La presenza di salicina, rende utile l’impiego della Spirea bianca per combattere il mal di testa e la cefalea. Inibendo la sintesi delle prostaglandine, responsabili del dolore e dell’infiammazione, dona sollievo attenuando i fastidi, inoltre le permette di agire come antipiretico in caso di febbre. Lenisce i dolori alle ossa tipici dello stadio influenzale e riduce i sintomi da raffreddamento. Impiegata anche in caso di mal di denti o dolori mestruali.

DRENAGGIO DEI LIQUIDI
L’azione drenante permette di combattere la comparsa di cellulite ed edemi, questo processo è dato dall’azione vasoprotettrice, che fluidificando il sangue decongestiona il sistema circolatorio grazie alla presenza dei flavonoidi contenuti nella pianta. L’eliminazione delle scorie metaboliche, che trattengono i liquidi, permette di disintossicare l’organismo prevenendo la comparsa degli antiestetici cuscinetti causati dalla ritenzione idrica.

ANTINFIAMMATORIO
Contro le infiammazioni che provocano dolori articoli, come artrosi e reumatismi, la spirea trova impiego grazie alla presenza di una ottima concentrazione di salicilina, un principio attivo simile all’Aspirina. I salicilati, derivati dall’acido salicilico, agiscono come antinfiammatorio, alleviando i disturbi dati dall’infiammazione.

INFIAMMAZIONE DELLA PELLE
Grazie alla capacità di lenire le irritazioni cutanee, la spirea può essere usata esternamente come trattamento topico per l’infiammazione della pelle grassa, il rossore e l’acne.
In effetti, l’acido salicilico viene spesso utilizzato sulla pelle grassa per favorire l’esfoliazione e rimuovere le impurità (peeling). D’altro canto, i tannini contenuti nella spirea hanno proprietà astringenti, utili come coadiuvanti dell’acido salicilico per rimuovere il sebo dai pori ostruiti e purificare la pelle. Infine, anche i flavonoidi della spirea, come la miquelianina e la quercitrina, contribuiscono parzialmente all’attività antinfiammatoria e possono stimolare la produzione di acido ialuronico.

ULCERE DELLO STOMACO
La spirea è stata tradizionalmente usata come rimedio digestivo per l’indigestione acida e le ulcere peptiche. Si ritiene che aiuti a proteggere la mucosa gastrica fornendo allo stesso tempo i benefici antinfiammatori dei salicilati. Uno studio sull’attività anti-ulcerogenica nei ratti ha mostrato i benefici protettivi dell’estratto acquoso di fiori di spirea attraverso la capacità di guarire le lesioni gastriche indotte dall’acido acetilsalicilico e dall’etanolo.

LE PROPRIETÀ LENITIVE A LIVELLO ARTRO-MUSCOLARE
La spirea rientra tra i rimedi naturali antireumatici, utili per favorire il benessere articolare e per sciogliere stati di tensione localizzati. La pianta viene utilizzata tradizionalmente nel trattamento di varie manifestazioni dolorose come a livello artro-muscolare, mal di testa e disturbi mestruali. Inoltre, grazie alla sua azione diuretica, sarebbe in grado di aiutare l’eliminazione delle tossine, in particolare l’acido urico, che si accumulano nelle articolazioni delle persone che soffrono di gotta, artrite ed artrosi facilitando pertanto la diminuzione dei versamenti articolari e la fisiologica funzionalità dell’articolazione. “I derivati salicilici presenti nella pianta giustificano l’attività antinfiammatoria: essi agirebbero inibendo la ciclo-ossigenasi e la sintesi delle prostaglandine proflogogene e agirebbero nello stadio iniziale dell’infiammazione” (Campanini, 2014).

Il meccanismo d’azione sarebbe quindi lo stesso dell’aspirina, ma a differenza di quest’ultima però, la Spirea non presenterebbe un’azione nociva sullo stomaco, in quanto nel fitocomplesso sono presenti sostanze che hanno proprietà protettive ed emollienti sulle mucose, riducendo pertanto i fenomeni erosivi della parete gastrica.

STUDI SCIENTIFICI
Le ricerche (9) sulla spirea ulmaria effettuate fino ad oggi hanno confermato che i salicilati presenti nella pianta hanno un’azione simile a quella dell’aspirina e aiutano a lenire l’irritazione e il gonfiore, oltre ad alleviare i dolori. I salicilati sono risultati efficaci soprattutto in caso di artrite. Al contrario dell’aspirina che può causare ulcere gastriche se assunta in dosi elevate, i principi attivi presenti nella spirea aiutano anche a proteggere lo strato interno dello stomaco e dell’intestino, garantendo allo stesso tempo un’azione antinfiammatoria.

CONTROINDICAZIONI
L’uso di preparati con spirea è controindicato nelle persone con sensibilità ai salicilati e in quelle che soffrono di favismo, patologia data da deficit della glucosio-6-fosfato deidrogenasi. L’utilizzo di spirea è da evitare anche in gravidanza, se si soffre d’asma o ulcera gastrica e se si assumono contemporaneamente farmaci antiaggreganti e anticoagulanti oltre a antidiabetici, ACE inibitori e altri medicinali. Se si stanno seguendo terapie meglio consultare il proprio medico prima di fare ricorso a prodotti a base di spirea.

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Spirea Ulmaria è usata in fitoterapia, sia singola che in associazione con altre piante officinali, per le sue numerose funzionalità. Particolarmente interessante ed efficace l’associazione con Olivello Spinoso, Propoli e Salice Bianco nel prodotto OLISPIN C che aiuta ad affrontare gli inconvenienti tipici della stagione fredda.

Fonte: https://www.viversano.net/benessere/erboristeria/spirea-ulmaria/

BIBLIOGRAFIA:
1. Filipendulae ulmariae herba (olmaria) (https://www.escop.com/downloads/meadowsweet/)
2. Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
3. Zangheri P. 1976- Flora Italica. Padova
4. Lauber K. e Wagner G., 2001 -Flora Helvetica. Berna
5. Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
6. Poletti A., 1996 - Fiori e Piante Medicinali. Quart (Valle d'Aosta)
7. Campanini E., 2005 - Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Milano
8. Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
9. Valutazione in vitro e in vivo della olmaria ( Filipendula ulmaria ) come agente antinfiammatorio (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0378874116311692)
10. Attività antiossidante, antinfiammatoria e gastroprotettiva di Filipendula ulmaria (L.) Maxim. e Filipendula vulgaris Moench (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0378874117332749)



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