EDITORIA
Articolo

Tabù di Sergej Roić (ICI EDIZIONI), il romanzo su un concetto nuovo: quello di Italici e di Italicità

25/02/09

"Ma qui vorrei richiamare anche un concetto nuovo, nato agli inizii del 2000, a cominciare da pensatori e uomini politici (da Roić a Bassetti) fino ad associazioni internazionali come Globus et Locus: quello di Italici ed Italicità. È l’idea di una rete, quella che unisce non più soltanto gli Italiani, ma tutti coloro nel mondo, e sono calcolati in 250 milioni, che si riconoscono direttamente nei valori più alti dello ‘stile di vita’ italiano, l’Italian way of life: il senso della bellezza, la raffinatezza del modo di vita, il culto dell’arte e della cultura, un dinamismo imprenditoriale contrassegnato dalla fantasia e dalla creatività, una memoria gelosa della tradizione che convive con il desiderio impetuoso del futuro e del progresso" (Roberto Pasanisi, Conferenza inaugurale della "Serata italiana" all'Università Statale per le Relazioni Internazionali MGIMO, Mosca, anno accademico 2006-07)

Sergej Roić

"Tabù"

Edizioni dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli
ICI EDIZIONI

ISBN 88-89203-21-8

Collana di narrativa
dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
già diretta da Giorgio Saviane

LA BELLEZZA



"Tabù" sorprende il lettore fino alla fine, turbandolo, disorientandolo a volte, accattivandone la curiosità e stimolandone la riflessione su temi d’irriducibile attualità, attraverso un dedalo di provocazioni politico-filosofiche che si alternano lungo un filo di relazioni che lega le intenzioni dei protagonisti.
Come in una rassegna iconografica, il romanzo politico-filosofico sugli effetti della globalizzazione si apre con la presentazione dei personaggi generati dal connubio delle esperienze culturali e sociali dell’autore che pongono in luce le sue forti idealità, gli interrogativi sul destino delle ‘umane genti’ e l’arguta idea di trasfigurazione dei meccanismi economici, attraverso la valorizzazione della comunicazione tra i popoli e la condivisione degli interessi comuni, per l’evoluzione futura del genere homo sapiens sapiens.
Su piani paralleli e trasversali personaggi e filosofi coesistono in un corollario di rapporti che conducono alla genesi dell’idea e alla realizzazione di una grande rete informatica che diffonda con forza e vigore l’incitamento alla pace.
Ascanio Rimaboschi, giovane giornalista italo-svizzero appassionato di politica, insofferente ad una geometrica vita fra ordine carriera e desiderio di fuga, ama l’Italia e si stabilisce a Como, dove scrive e lavora come responsabile delle comunicazioni per Carlo Corelli, uomo politico Italiano di rilievo. Insieme uniti dall’amore per i valori Italici, ed in contrapposizione con il pensiero di Martin Heidegger, auspicano la soluzione dei conflitti, intra- ed internazionali attraverso l’unione degli Italici di tutto il mondo, le cui caratteristiche di spirito, basate sulla tolleranza ed accettazione delle diversità, possono favorire la diffusione della pace in Rete.
«Gli Italici dovevano lasciarsi alle spalle il peso della storia europea, i massacri, la supposta superiorità di questa o quell’altra razza, insomma l’arroganza germanica e liberarsi sulle ali dell’arte, della pace, della qualità della vita, abbracciando convinti la tolleranza e cantabile esistenza italica.» Chiara, nipote di Corelli, nell’esuberanza della sua tenera e inquietante adolescenza, unitamente a Fabio Snozzi, realizza a livello informatico e all’insaputa del grande vecchio, il progetto della grande rete, proprio quando…
Ascanio Rimaboschi, Corelli e Chiara costituiscono la triade formale del romanzo, ma M. Heidegger, Leo Strauss e E. Kant formano la triade speculativa, l’anima ideologica del romanzo, da cui si genera la posizione di Ascanio prima e di Corelli poi: filosofia e tecnologia nell’ambito del processo di globalizzazione per trovare gesti e parole che incoraggino la tolleranza e la pace.
«Rete di relazione tra città, regioni, individui, associazioni, istituzioni, università e quant’altro produce rapporti e interessi condivisi nel mondo. Internet come sommo garante di una autentica partecipazione popolare alle sorti globali» .
Leitmotiv è una strofa conturbante, ideata dalla giovanissima Chiara che, indefinibile e inafferrabile personalità adolescenziale, osserva e muove i fili della forte idealità del testo: Chiara amorevole col nonno, Chiara sensuale e puro corpo mercificato dalla pubblicità, sconvolge il perbenismo di Ascanio e accompagna la giovinezza di Fabio.
Lo stile ermetico stringe concetti così vasti e complessi, e consente di realizzare dei flash mentali personali di completamento, attivando nel lettore un processo immaginativo e gnostico. La sintesi dello stile consente di abbracciare a pieno la linea del pensiero dell’ autore, in cui coesistono contrapposizioni di vario spessore filosofico e sociale: l’ umanesimo insito nello spirito italico e la filosofia della morte e della verità data una volta per tutte in Heiddegger; la forza culturale dell’ arte contro quella del potere economico e della mercificazione dell’essere; il linguaggio come accettazione dell’ altro contro l’uso del linguaggio per il dominio dell’ individuo sul mondo materiale; l’ uso di Internet come strumento di comunione tra persone rette dagli stessi ideali italici in opposizione all’ idea di Internet inteso come mezzo di disgregazione sociale.
La visione finale – cinquant’ anni dopo – e l’ intenzione profetica ricordano Orwell, 1984, dove l’originalità dello scrittore sta nella contingenza del futuro, ovvero nella visione prospettica della situazione socio-politica del suo tempo: la visione futuristica di Orwell e Sergej Roić diventa inquietudine nel primo e speranza nel secondo.
L’assenza di regole in Chiara, ragazza fantasma, il suo apparente distacco emotivo da persone ed eventi, la sua sensualità alla mercè del prodotto pubblicitario, il rapporto Chiara-Fabio richiamano invece i personaggi moraviani, trasudando ad un primo impatto inquietudine ed immobilità in una realtà materiale.
Romanzo fanta-politico? Saggio filosofico sulla pace e sulla violenza? La pregnante componente filosofico-politica si insinua e sottende le azioni e le finalità dei protagonisti, che non appaiono coinvolti in attività ordinarie o in azioni mozzafiato, bensì mossi da un ideale pacifico che imbeve il testo, che ne è l’icona speranzosa per un futuro prossimo venturo nel segno felice e benevolo della ‘civiltà italica’.





Sergej Roić, nato in Dalmazia e cresciuto in Svizzera, si è laureato in Filosofia ed in Lettere all'Università di Zagabria nei secondi anni Ottanta. È autore delle raccolte di racconti Innumerevoli uomini (Lugano, 1991) e Il tempo grande (Lugano, 2004), per le quali ha ricevuto rispettivamente il Premio "Campione d'Italia" nel 1992 e il Premio "Nuove Lettere" nel 2006. Ha curato tre libri-intervista: La dittatura invisibile con Aleksandr Zinov'ev (Lugano, 2000), Compendio d'irriverenza con Predrag Matvejevic (Lugano, 2001) e Globali e locali! Timori e speranze della seconda modernità con Piero Bassetti (Lugano, 2002). È responsabile delle pubbliche relazioni dell'associazione milanese "Globus et Locus" e collabora regolarmente con il quotidiano svizzero "Corriere del Ticino". È redattore del semestrale italiano di ricerca e culture letterarie "Dialogica". Vive a Lugano, lavora a Milano.





L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI ONLUS)(www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org), in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere” (da esso edita), pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane ed intitolata La bellezza; l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi ed intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane).
Il Comitato di lettura delle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni) è costituito da Constantin Frosin (Lingua e Letteratura francese, Università “Danubius”, Galaţi; scrittore), Antonio Illiano (Lingua e letteratura italiana, University of North Carolina at Chapel Hill), Roberto Pasanisi (Lingua e letteratura italiana, Università Statale per le Relazioni Internazionali MGIMO, Mosca; direttore, Istituto Italiano di Cultura di Napoli; direttore, “Nuove Lettere”; scrittore), Mario Susko (Letteratura americana, State University of New York, Nassau; scrittore), Násos Vaghenás (Teoria e critica letteraria, Università di Atene; scrittore) e Nguyen Van Hoan (Letteratura italiana e Letteratura vietnamita, Università di Hanoi).



ISBN 88-89203-21-8



www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Istituto Italiano di Cultura di Napoli
Responsabile account:
Adriana Rivolta (Ufficio stampa)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere