Tanto di cappello
Storia di un tanguero italiano
Antonio Lalli è un tanguero, elegante, affabile e amabilmente naïf. Il suo amore per il ballo, in particolare per il tango, che lo ha portato a racchiudere tra le pagine di un libro gli aneddoti che hanno caratterizzato la sua avventurosa esistenza.
Il protagonista è “il tango”, visto come l’incontro di una vita, che gli ha fatto perdere la testa e che allo stesso tempo l’ha reso celebre.
Un romanzo incisivo e minimalista. “Tanto di cappello. Storia di un tanguero” è scritto volutamente conuno stile asciutto ed essenziale necessario per descrivere i momenti salienti ed importanti della di Lalli, dall’impegno in politica alle esperienze giovanili fra circoli di autocoscienza femminista arrivando infine all’amore per il tango.
“Con il tango –dice Antonio Lalli - ho introdotto il piacere nella mia vita. Il piacere di ballare. Il piacere di insegnare trasmettendola la mia passione(…)Il piacere di condividere questa passione con tante belle persone”.
Una sorta di Forrest Gump italiano ante litteram, capace di attraversare la storia con la S maiuscola quasi senza accorgersene. Con la leggerezza e la grazia di un passo di tango.
Cenni sull’autore
Antonio Lalli nasce a Roma da genitori molisani emigrati. Scopre la passione politica a 24 anni. A lungo milita nel Partito Radicale al quale è tuttora iscritto. Nel 1986 scopre una nuova passione: il ballo. Dopo folklore, liscio e salsa approda al tango argentino. È uno dei pionieri del tango romano. Insegna dal 1994 ed è uno dei fondatori dell’associazione “Tangare”.
“Tanto di cappello. Storia di un tanguero”, Romano Editore, 112 pagine, euro 12,00.
Disponibile in libreria e online sul sito www.romanoeditore.com