Tegnùe di Chioggia: paradiso subacqueo
Le famose "tegnùe"di Chioggia, sono rocce costruite dagli organismi marini, che danno filo da torcere ai pescatori locali ma al contempo affascinano sia loro che i numerosi sub, immersi ad ammirare questi fondali unici nel Mediterraneo.
Il litorale di Sottomarina di Chioggia - nota località balneare che un tempo chiamata Clodia Minor - ogni anno attrae un gran numero di turisti e gente del luogo, richiamati dall’eterno fascino della Laguna Veneta e dagli attrezzatissimi stabilimenti balneari di Chioggia.
Il mare, in questa zona, accontenta tutti: chi vuole semplicemente stare sdraiato al sole, chi ama la movida sulla spiaggia, gli sportivi e i subacquei. Questi ultimi sono attratti da sempre dalle famose "tegnùe", substrati solidi naturali del litorale clodiense.
Si tratta di rocce costruite dagli organismi marini, che danno filo da torcere ai pescatori locali – perché strappano le reti – ma al contempo affascinano sia loro che i numerosi sub immersi ad ammirare questi fondali, unici nel Mediterraneo.
Posso essere considerati dei "reef" naturali, che a differenza di quelli tropicali non sono stati costruiti da coralli, ma da alghe rosse calcaree.
In molti, ogni anno, si recano in vacanze al mare a Chioggia per scoprire le "tegnùe", immergendosi e nuotando in un paesaggio marino colorato da spugne, anemoni e ascidie coloniali.
Varie anche le specie di pesci che popolano questi fondali: castagnole, scorfani, bavose, corvine e grandi gronghi. La zona marina che comprende le "tegnùe" di Chioggia è protetta dal 2002, anno in cui è stata istituita una Zona di Tutela Biologica che ha introdotto il divieto di pesca.
Ciò significa che potrete immergervi con maschera, pinne e muta, ma dovrete dimenticare l’eventuale fucile subacqueo a casa.