Tutto sulle pensioni, i tempi della politica e le opzioni integrative
Mentre il Governo Meloni ha varato la sua proposta per le pensioni, tra proteste, calcoli e scivoli sociali si fanno sempre più strada i Piano Pensioni Integrativi. Proviamo a capire insieme di cosa si tratta e perché sono sempre più scelti da tanti contribuenti.
Una pensione anticipata a 70 anni, con un riposo per vecchiaia a 70 mesi e 6 mesi. Sono questi i numeri, inquietanti, del simulatore dell’Inps “Pensami” per un lavoratore di 25 anni, in attività da 12 mesi. Un traguardo che è possibile, però, solo se si sono accumulati contributi per almeno 46 anni e 4 mesi nel primo caso e oltre i 20 anni nel secondo.
Spiega tutto nel dettaglio Il Sole 24 Ore, mettendo l’accento su come con le leggi di oggi sarà sempre più difficile accedere alla tanto agognata pensione per i lavoratori italiani. Un tema caldissimo, questo, nell’agenda politica non solo italiana. In Francia, infatti, continua lo sciopero contro la riforma varata da Macron, mentre nel nostro Paese il confronto tra sindacati e governo, inizialmente in programma per mercoledì 8 febbraio è stato rinviato a lunedì 13. Un rinvio dovuto a “ragioni istituzionali” stando alle motivazioni ufficiali fatte trapelare dal Ministero del Lavoro, un rinvio che sa di pausa di riflessione, un modo per prendere più tempo per elaborare una proposta diversa. Serve infatti offrire una soluzione alla questione Opzione Donna, che stando alle ultime rilevazioni con le norme attuali riguarderebbe solo 2.500 lavoratrici, ma anche alle modifiche annunciate alla Legge Fornero.
È in questo panorama ancora frastagliato, incerto o addirittura oscuro per quanto riguarda il futuro contributivo, che si sta registrando una grande risalita delle Pensioni Integrative. Si tratta di una sorta di investimento di lungo termine, un modo per assicurarsi il futuro e per garantire il proprio stile di vita. Attraverso dei contributi da versare con regolarità durante gli anni di lavoro è infatti possibile creare un piccolo tesoro da aggiungere alla pensione obbligatoria, che viste le ultime stime si fa sempre più misera.
Di opzioni, in questo senso, ce ne sono tante. Dalla pensione integrativa per gli under 40, ideale per lavoratori giovani o giovanissimi, alla pensione integrativa a 40 anni, periodo della vita in cui ci si avvicina al massimo sviluppo lavorativo e professionale e quindi anche al momento giusto per ragionare verso il futuro, oppure la pensione integrativa a 50 anni, che consente di ottimizzare al massimo gli ultimi anni di lavoro. Con la pensione integrativa, considerata il terzo pilastro del sistema previdenziale del nostro Paese, si potrà così integrare il primo pilastro, quello della pensione statale e obbligatoria, e infine anche il secondo, ovvero quello dei fondi pensioni chiusi.
Una scelta di prospettiva, a lungo termine. Una mossa sempre più ricercata dai lavoratori di oggi e da quelli di domani.